Nandu 2020 - scendendo il fiume, aspettando il sole
(continua il nostro viaggio virtuale in America del Sud)
Il Cile ci è passato a fianco, mentre dormivamo: ci risvegliamo lontano da Santiago, nella regione dei laghi, a Pucon.
Pucon l'abbiamo scelta per essere nella zona di totalità dell'eclisse di sole di domani, e non è stato facile: già da due anni molti degli alberghi erano stati riservati completamente da grandi agenzie turistiche che volevano rivendersi le camere a suon di bigliettoni. Per fortuna, esiste AirBnB, così con un po' di visite in loco e tanta dialettica via e-mail ho trovato ben 4 case in cui distribuire il nostro gruppo.
Scesi quindi dal bus, raggiungiamo ognuno i nostri alloggi assegnati, per scaricare i bagagli e darci una lavata. Poi, però, avendo ben riposato durante la notte (tranne qualcuno che ha tirato una capocciata terribile sulle mensole soprastanti, penso provandosi ad andare in bagno al buio), usciamo, facendo un giro per questa che è la capitale degli sport d'avventura del Paese. Una buona colazione al bar, poi Max ed io andiamo a cercare un buon posto per l'osservazione di domani, mentre gli altri fanno un salto fino in riva al lago, esplorando poi i tanti negozietti che fanno la gioia di tutti i turisti.
Per il pomeriggio abbiamo in programma di fare rafting sul fiume Trancura. Vengono quasi tutti, l'unica che non può farlo per l'età e l'altezza è Adele, ma la sua nonna se la prende in carico mentre noi partiamo pigiati nel furgoncino. Ci mettiamo le mute, occasione unica per farsi foto in abbigliamento neoprenico colorato, poi ognuno con la sua squadra: ci sono due gruppi, uno che farà la versione facile e l'altro, il mio, che affronta un livello di rapide un po' più impegnativo. Cambia poco: ci bagnamo e divertiamo tutti quanti, anche Anna ed Elena che all'inizio erano timorose; i ragazzi, poi, non smettono di gridare "che figata" ogni volta che uno spruzzo (più una secchiata, a dir il vero) d'acqua li colpisce in pieno.
Il verde dei boschi intorno e le vedute del vulcano Villarrica con i suoi sbuffi di fumo ci fanno pensare che questa terra sia magica; e proprio il vulcano ci regala un tramonto delizioso, ci fermiamo in mezzo alla strada a guardarlo: eccolo là, la nostra meta per dopodomani.
Ceniamo ottimamente con piatti tipici misti alla cucina europea (d'altronde, Pucon sarebbe un porto di mare, se solo avesse il mare!), e poi andiamo a fare quattro passi per godere ancora un po' l'aria frizzantina. Il cielo, però, comincia a rannuvolarsi... speriamo bene per domani...
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inserita il 13/12/2020
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