Memories (to the Moon and back)
"Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you" [Maroon5, Memories]
Avete mai notato anche voi come la nostra mente accumuli dettagli che, poi, senza preavviso, fa riaffiorare alla superficie, magari sollecitata da un qualcosa che, normalmente, passerebbe quasi inosservato?
Qualche giorno fa ero a camminare in montagna, a Campogrosso, con gli amici Andrea e Alessandro; e, mentre passavamo a fianco del rifugio omonimo, lo sguardo mi è caduto sul piccolo boschetto a destra dove, tanti anni fa, avevo passato la notte con la mia compagna di allora, in tenda, sulla neve. E, improvvisamente, la memoria ha aperto una scatola di ricordi...
***
Era un sabato sera d'inverno, e c'era la neve. Assieme a Valentina e Andrea, Federica e io avevamo camminato lungo la strada che porta al rifugio Campogrosso da Pian delle Fugazze, dove avevamo lasciato la macchina. C'era la luna piena, e la luce che proiettava assieme a quella riflessa dal bianco che ci circondava metteva in risalto gli spigoli delle pietre, le chiome degli alberi, il profilo delle montagne intorno a noi, sottraendone però i colori: camminavamo in un film in bianco e nero, immersi in un aria che da frizzantina alla partenza si faceva sempre più fredda man mano che ci avvicinavamo alla meta.
Data la temperatura esterna e dopo una gustosa cena, lusingati dal calduccio del rifugio non ci fu quindi verso di convincere Valentina a proseguire secondo il progetto iniziale che prevedeva di trascorrere la notte in tenda all'esterno. Federica, invece, seppure non del tutto convinta, aveva dato disco verde; ci ritrovammo quindi Andrea e io a montare una sola delle igloo fin lì trasportate sotto la protezione degli alberi del boschetto summenzionato, mentre le ragazze se ne stavano dentro al calduccio. "Un freddo becco", come lo definisce ancora oggi Andrea, ci gelava lentamente le mani; e, se non avete mai provato a montare una tenda mentre gli arti anteriori vi implorano di portarli vicino a una stufa e a piantare dei picchetti nel terreno ghiacciato, non sapete cosa vi siete persi...
Trafugammo delle coperte dall'interno del rifugio per rendere ancora più accogliente il nostro nido; poi, dopo aver salutato la nostra coppia di amici, ci infilammo nella tenda e, chiusa la cerniera della porta, anche nel grande sacco a pelo che avevamo portato. La temperatura era confortevole, complici anche le piccole dimensioni della bolla che ci conteneva, e che si scaldò rapidamente con il nostro respiro e la nostra dispersione termica.
Dormii perciò bene, come quasi sempre mi accade in tenda - sarà forse stata la lunga frequentazione con gli scout, o magari solo predisposizione naturale. Lo stesso non si può dire di Federica che - come mi rivelò il giorno dopo - da un certo punto non riuscì più a chiudere occhio perché, pur avendo una impellente necessità fisiologica, non si arrischiava a uscire per non rimanere congelata e per non svegliarmi. Pur spiacendomi, dirle a posteriori che avrebbe potuto farlo senza problemi ovviamente non sortì alcun effetto, e mi tenne il broncio per un po'; complici però la buona colazione e, forse, la consapevolezza di essere "sopravvissuti", le cose si stemperarono nel sole del mattino. E, credeteci o no, dormimmo ancora altre volte in tenda, anche se - a quanto ricordo - mai più sulla neve...
***
Oggi, 27 febbraio, è il compleanno di Federica.
Non dirò quanti anni compie, perché l'età delle donne non si dice a quanto pare, ma posso dire che taglia un traguardo importante.
È buffo che mi ricordi ancora questa data, considerando tutte quelle che dimentico, e considerando che la nostra storia è finita molti anni fa e che, praticamente, non la sento da allora. Non so nulla di lei, a parte che si era sposata. Chissà che vita ha avuto, se ha avuto dei figli (noi non ne pianificavamo, ma eravamo giovani, e la gente cambia col tempo), se lavora ancora nello stesso posto, se è ancora appassionata di nuoto, se avrà più fatto viaggi avventurosi e se, soprattutto, avrà mai più passato una notte in tenda sulla neve.
Chissà, soprattutto, se è felice. Spero di sì. La felicità è una di quelle cose che puoi solo augurare, in fin dei conti: per quanto tu ti adoperi per far sì che si presenti, non dipende mai solo da te...
Felice compleanno, Freak, ovunque tu sia!
w.e.
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inserita il 27/02/2021
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