Nandu 2020 - primo contatto
(continua il nostro viaggio virtuale in America del Sud)
L'aereo dall'Europa atterra di buon mattino all'aeroporto di Santiago del Cile, e il gruppo si fa le solite code chilometriche per farsi stampare i passaporti con il visto d'ingresso (e sì che questo Paese è solitamente organizzato... mi sa che le dogane sono un caso a parte, d'altronde devono far sniffare tutti bagagli dai cani alla ricerca di frutta ed altre cibarie, di cui è vietata l'importazione).
Io attendo all'uscita, ho già preavvertito tutti di prendere quella di destra, per non finire nelle mani dei tassisti pirata (senza benda e pappagallo, ma altrettanto avidi)... ed eccoli, spuntano ad uno ad uno, con i loro zaini in spalla, stanchi per il lungo volo ma felici di trovare il sole ed una discreta temperatura.
Saliamo sul nostro minibus, ed andiamo in centro, viaggiando a lato del fiume Mapocho con il suo inconfondibile color fango. Ho trovato dei miniappartamenti comodissimi per visitare la città, lasciamo tutti i bagagli in quello in cui ho dormito ieri sera e andiamo a camminare in centro, ché tanto bisogna pur smaltire il jet lag in qualche modo.
Scopriamo assieme il palazzo presidenziale della Moneda, dove Pinochet prese il potere ed Salvador Allende trovò la morte, e la Plaza de Armas, con i suoi pittori e le palme e i piccioni ed i cavallini di peluche su cui farsi una foto ricordo, il mercato del pesce, il museo di arte precolombiana, la collina di Santa Lucia. Beviamo un mote con huesillo lungo la strada principale, pranziamo con uno dei fantastici panini di cui tutti i cileni vanno pazzi, vediamo i venditori ambulanti con la loro mercanzia così uguale a quella che si vende ovunque... Poi alcuni decidono di continuare la visita della città per conto loro, salendo con la funicolare sul colle San Cristobal o con l'ascensore in cima alla torre più alta di tutto il continente; io, invece, torno con gli altri agli appartamenti e spostiamo i bagagli e qualcuno si fa pure una ponzatina.
Ci ritroviamo per un aperitivo, e poi fuori a cena, al mio ristorante preferito, nel quartiere di Bellavista. Domani si va di buon'ora a Valparaiso, quindi a letto presto stasera!
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inserita il 11/12/2020
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