Quarantaquattro gatti
Secondo anno di seguito, che festeggio il mio compleanno in tour. Questa volta, essendo il 15 l’ultimo giorno del tour, sapevo che sarebbe stato un po’ frenetico, con tre gruppi di viaggiatori da inviare all’aeroporto, e anch’io partire e viaggiare per Panamà, perciò mi son preso per tempo, ed ho puntato tutto sul 14.
Ma non sono stato il solo: anche un paio dei miei turisti, Helen e Charles, hanno deciso di mettersi all’opera, ed al termine della cena che abbiamo avuto al lodge Chaa Creek in Belize i camerieri sono usciti cantando "happy birthday to you" e portando una enorme torta di cioccolato e fragole, su cui era incredibilmente scritto in modo corretto il mio nome (in realtà, uno dei camerieri era uscito un quarto d’ora prima per chiedere ad uno dei presenti a tavola con quante decine di L dovevano scriverlo... per fortuna 3 settimane di tour sono servite quanto meno ad imparare il mio nome). Grandi Helen e Charles, un applauso! Clap! Uno, eh, mica di più.
Niente regali sotto il letto, purtroppo; in compenso, un sacco di e-mail nella casella postale, e messaggini su Whatsapp e Skype, per farmi gli auguri. Persino Eli si è degnata di farmeli (scherzo, ovviamente: è un po’ occupata, in questi giorni, da qualche parte in Argentina). Mancavano solo quelli della mia famiglia, ma ho presto scoperto il busillis (grazie al blog di Chiara): sono stati un po’ occupati con la povera Anna, che si è beccata - dopo la pertosse e problemi dentali - quella che pare essere un’intossicazione da farmaci... nun c’ha il fisico, nun c’ha, nun ce stà niente’a fa’!
E quindi vai di telefonata a casa, per parlare con la nipotina, che ti fa gli auguri e poi ti racconta delle sue magagne, e del fatto che non mangia ancora molto perché fatica a tirar su la mandibola... beh, basterebbe chiedere al fratellino, sicuramente le potrebbe dare un cazzottone (pardon, una carezza... nel pugno) per aiutarla :)
Il gatto di mamma ingrassa, da quando gli ha fatto tagliuzzare gli zebedei ha messo su chili; mi sa che troverò un balenottero, al mio ritorno (pensateci, uomini, prima di farvi convincere a fare la vasectomia). Mammà sta bene, e così il resto della famiglia. Ottimo, anche questo è un buon regalo.
E, insomma, le primavere sono 44. Come i gatti. Come me le sento? Come prima, non noto differenze. Continuo a fare un lavoro che mi piace, e che mi permette di vedere un bel po’ di luoghi in giro per il mondo, di fare attività interessanti, di conoscere gente interessante. La salute c’è, a volte c’è pure l’amore. Non male, non mi lamento affatto. Mi sa che continuo, ancora per un po’...
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inserita il 17/12/2014
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