Fare la pace con il mare
Dopo le morti di Vincent alle Galapagos, di cui avevo dato conto in un vecchio racconto di viaggio, e quella più recente di Roger, amico conosciuto tramite CouchSurfing e mai tornato vivo alla superficie durante un'immersione di addestramento, non mi ero più sentito a mio agio al pensiero di tornare a respirare sott'acqua. E, poi, i mari europei, non particolarmente caldi rispetto a quelli a cui ero abituato, non mi invogliavano neppure a tentare.
Per questo, quando ad Hurgada nei giorni scorsi sono andato a fare snorkelling e mi sono davvero divertito, ho cominciato a pensare che forse Dahab sarebbe stato il posto giusto per fare la pace con il mare: un posto tranquillo, con una visibilità di parecchi metri, e un sacco di pesci (dicono più di 1000 specie) colorati a distrarre la mia mente per i primi, essenziali attimi...
C'è voluta quasi una giornata, per arrivarci, grazie alla decina di posti di blocco che ci hanno esaminato i documenti da Ismailia fino a questa costa del Mar Rosso. Ogni volta, la stessa tiritera: "passport", "where you from?" (e leggi la copertina, no?!), "thank you"; in un paio di casi mi hanno saltato proprio a piè pari, forse temendo di interagire con lo straniero; in uno, invece, mi hanno fatto cenno di avvicinarmi ad un collega, probabilmente l'esperto di questioni internazionali...
Arrivato, ho cominciato a camminare dalla stazione dei bus fino al centro, che poi è un lungomare unico pieno di ristorantini e centri di immersioni e negozi di chincaglieria più o meno utile, palme cani e turisti vestiti in modo più o meno decente. La rivolta è lontana, qui non è mai arrivata, o almeno pare: in realtà, fin da subito sento la voce che alcune nazioni stanno suggerendo caldamente di partire, la russia in testa; e, dato che 7 su 10 qui sono russi, si può ben immaginare il panico negli occhi dei vari Moustafa, Ahmed e Khaled.
Dopo aver visitato alcune stamberghe, trovo due posti che mi vengono offerti per la stessa cifra, 35 svanziche egiziane; scelgo quello con colazione (e chi non lo farebbe?), e devo dire che è proprio una signora camera, in un signor hotel... troppo, a pensarci bene, ma sono stanco, e solo il giorno dopo, quando bighellonando reincontro i norvegesi che avevo conosciuto ad Assuan e gli parlo così bene del posto dove sto loro mi chiedono di sentire quanto viene una camera doppia, e scopro che costa 50 euri. 50 euri una doppia, e 35 svanziche una singola?, chiedo all'ennesimo Moustafa, e questi mi risponde che ovviamente no, la singola costa 35 euri. Questa volta il "what?" è mio, considerando che il giorno prima mi ha confermato due volte il prezzo e che mai in vita mia in Egitto andrei in un posto che costa più di 10 euri (ma che dico 10? 7 euri!) a notte, specie considerando che le alternative non mancano. Ne nasce una questione, ma per me non è solo questione di soldi, ma ormai di principio: quell'hotel vale certo più di 35 svanziche, ma meno di 35 euri, in questo paese in questo momento; e non mi va di essere imbrogliato, neppure per sbaglio, come ammetto che possa essere accaduto. Alla fine, dopo l'intervento di un membro della polizia turistica, che accerta che le mie affermazioni sono veritiere, i tipi rifiutano pure di ricevere le 35 svanziche, che io ero invece fin dall'inizio pronto a pagare. Contenti loro... Mi trasferisco allora in una delle stamberghe, che invece alla fine si rivela un simpatico e tranquillo porto sicuro.
Con maschera e pinne a noleggio, basta solo buttarsi in acqua dal lungomare, ed i coralli sono lì, con una variegatissima fauna che sembra dirti "guardami, guardami!". Ci sono pesci leone, dalle suadenti pinne che sembrano penne d'uccello, e pesci palla, timidi ed impacciati, e ancora pesci pappagallo, che sgranocchiano il reef incuranti dei pesci ago, dei pesci angelo, dei pesci farfalla... giallo rosso nero giallo bianco verde blu rosso viola verde ed ancora rosso azzurro grigio, i colori ci sono tutti, basta guardarsi attorno. Il mare mi invita a conoscerlo, a perdermici dentro, passo ore così, mi sa proprio che l'indomani farò il grande passo...
E invece l'indomani, nonostante molta buona volontà, il mio corpo decide che non ne vuole sapere. Forse qualcosa che ho mangiato a cena ieri sera, con i norvegesi, o forse qualcosa a colazione, fatto sta che ho un mal di stomaco come se uno scoiattolo, no anzi due scoiattoli mi fossero morti dentro; e il mio fiato lo fa presupporre, quanto meno. Me ne resto a letto per tutto il giorno, mi alzo solo - spesso - per andare in bagno, poi cerco di bere acqua e dormire. La notte passa semiinsonne, al mattino però sto un pò meglio, mi doccio, mi sbarbo, mi faccio bello... e me ne torno a letto a dormire. Mi rialzo alle 2 del pomeriggio, e il custode Ali mi saluta cordialmente e mi offre un buon te caldo con limone ("very very nice for the stomach"), seguita da una calda zuppa di cipolla ("very very nice for the stomach") e da degli involtini di riso in foglie di cavolo appena cotti ("very..."). Pago 25 svanziche a notte, non mi rompono le palle e ho pure queste attenzioni... e chi lo vuole l'hotel con la tv e la cassaforte?
Altro giorno di snorkelling, per lasciare al corpo il tempo di rimettersi al passo, e poi via, stamattina ho deciso: prenoto una immersione di ripasso, durante la quale mi verranno rispolverate le nozioni tecniche già apprese a suo tempo, e poi altre 3 immersioni nel caso in cui la prima vada bene. Krisztina, la ragazza della Repubblica Ceca che mi viene affiancata, ha una grande esperienza ed è molto lieta che le abbiano trovato un cliente (a lei danno 10 euri a immersione, e con i tempi che corrono e l'assenza quasi totale di clienti 4 di fila sono grasso che cola); abbiamo tutto il tempo di rivedere le tecniche base, di parlare del mio storico e di quello che affronteremo, ma poi viene il momento in cui tutto si decide, ed entriamo in acqua...
...
...bubble bubble, le bolle risalgono calme verso la superficie, mentre noi andiamo giù lentamente circondati da scintille di luce, riflessi colorati sulle squame di un nuovo mondo. Pace fatta, con il mare.
Per questo, quando ad Hurgada nei giorni scorsi sono andato a fare snorkelling e mi sono davvero divertito, ho cominciato a pensare che forse Dahab sarebbe stato il posto giusto per fare la pace con il mare: un posto tranquillo, con una visibilità di parecchi metri, e un sacco di pesci (dicono più di 1000 specie) colorati a distrarre la mia mente per i primi, essenziali attimi...
C'è voluta quasi una giornata, per arrivarci, grazie alla decina di posti di blocco che ci hanno esaminato i documenti da Ismailia fino a questa costa del Mar Rosso. Ogni volta, la stessa tiritera: "passport", "where you from?" (e leggi la copertina, no?!), "thank you"; in un paio di casi mi hanno saltato proprio a piè pari, forse temendo di interagire con lo straniero; in uno, invece, mi hanno fatto cenno di avvicinarmi ad un collega, probabilmente l'esperto di questioni internazionali...
Arrivato, ho cominciato a camminare dalla stazione dei bus fino al centro, che poi è un lungomare unico pieno di ristorantini e centri di immersioni e negozi di chincaglieria più o meno utile, palme cani e turisti vestiti in modo più o meno decente. La rivolta è lontana, qui non è mai arrivata, o almeno pare: in realtà, fin da subito sento la voce che alcune nazioni stanno suggerendo caldamente di partire, la russia in testa; e, dato che 7 su 10 qui sono russi, si può ben immaginare il panico negli occhi dei vari Moustafa, Ahmed e Khaled.
Dopo aver visitato alcune stamberghe, trovo due posti che mi vengono offerti per la stessa cifra, 35 svanziche egiziane; scelgo quello con colazione (e chi non lo farebbe?), e devo dire che è proprio una signora camera, in un signor hotel... troppo, a pensarci bene, ma sono stanco, e solo il giorno dopo, quando bighellonando reincontro i norvegesi che avevo conosciuto ad Assuan e gli parlo così bene del posto dove sto loro mi chiedono di sentire quanto viene una camera doppia, e scopro che costa 50 euri. 50 euri una doppia, e 35 svanziche una singola?, chiedo all'ennesimo Moustafa, e questi mi risponde che ovviamente no, la singola costa 35 euri. Questa volta il "what?" è mio, considerando che il giorno prima mi ha confermato due volte il prezzo e che mai in vita mia in Egitto andrei in un posto che costa più di 10 euri (ma che dico 10? 7 euri!) a notte, specie considerando che le alternative non mancano. Ne nasce una questione, ma per me non è solo questione di soldi, ma ormai di principio: quell'hotel vale certo più di 35 svanziche, ma meno di 35 euri, in questo paese in questo momento; e non mi va di essere imbrogliato, neppure per sbaglio, come ammetto che possa essere accaduto. Alla fine, dopo l'intervento di un membro della polizia turistica, che accerta che le mie affermazioni sono veritiere, i tipi rifiutano pure di ricevere le 35 svanziche, che io ero invece fin dall'inizio pronto a pagare. Contenti loro... Mi trasferisco allora in una delle stamberghe, che invece alla fine si rivela un simpatico e tranquillo porto sicuro.
Con maschera e pinne a noleggio, basta solo buttarsi in acqua dal lungomare, ed i coralli sono lì, con una variegatissima fauna che sembra dirti "guardami, guardami!". Ci sono pesci leone, dalle suadenti pinne che sembrano penne d'uccello, e pesci palla, timidi ed impacciati, e ancora pesci pappagallo, che sgranocchiano il reef incuranti dei pesci ago, dei pesci angelo, dei pesci farfalla... giallo rosso nero giallo bianco verde blu rosso viola verde ed ancora rosso azzurro grigio, i colori ci sono tutti, basta guardarsi attorno. Il mare mi invita a conoscerlo, a perdermici dentro, passo ore così, mi sa proprio che l'indomani farò il grande passo...
E invece l'indomani, nonostante molta buona volontà, il mio corpo decide che non ne vuole sapere. Forse qualcosa che ho mangiato a cena ieri sera, con i norvegesi, o forse qualcosa a colazione, fatto sta che ho un mal di stomaco come se uno scoiattolo, no anzi due scoiattoli mi fossero morti dentro; e il mio fiato lo fa presupporre, quanto meno. Me ne resto a letto per tutto il giorno, mi alzo solo - spesso - per andare in bagno, poi cerco di bere acqua e dormire. La notte passa semiinsonne, al mattino però sto un pò meglio, mi doccio, mi sbarbo, mi faccio bello... e me ne torno a letto a dormire. Mi rialzo alle 2 del pomeriggio, e il custode Ali mi saluta cordialmente e mi offre un buon te caldo con limone ("very very nice for the stomach"), seguita da una calda zuppa di cipolla ("very very nice for the stomach") e da degli involtini di riso in foglie di cavolo appena cotti ("very..."). Pago 25 svanziche a notte, non mi rompono le palle e ho pure queste attenzioni... e chi lo vuole l'hotel con la tv e la cassaforte?
Altro giorno di snorkelling, per lasciare al corpo il tempo di rimettersi al passo, e poi via, stamattina ho deciso: prenoto una immersione di ripasso, durante la quale mi verranno rispolverate le nozioni tecniche già apprese a suo tempo, e poi altre 3 immersioni nel caso in cui la prima vada bene. Krisztina, la ragazza della Repubblica Ceca che mi viene affiancata, ha una grande esperienza ed è molto lieta che le abbiano trovato un cliente (a lei danno 10 euri a immersione, e con i tempi che corrono e l'assenza quasi totale di clienti 4 di fila sono grasso che cola); abbiamo tutto il tempo di rivedere le tecniche base, di parlare del mio storico e di quello che affronteremo, ma poi viene il momento in cui tutto si decide, ed entriamo in acqua...
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...bubble bubble, le bolle risalgono calme verso la superficie, mentre noi andiamo giù lentamente circondati da scintille di luce, riflessi colorati sulle squame di un nuovo mondo. Pace fatta, con il mare.
Nota bene:
Alcune dritte su Dahab:
- un buon centro di immersioni e' il Lighthouse DiveCenter, gestito da ungheresi e cechi ma con personale che parla inglese; tariffe nella media, ottima organizzazione e sicurezza
- per chi vuole contattare direttamente la mia divemaster Kristina, l'indirizzo e-mail e' kristina.egypt@gmail.com
- posti molto belli per lo snorkelling sono Lighthouse, Eels' Garden, Islands e Laguna (sulla destra, dove ci sono i pinnacoli sommersi)
- un posto in cui si mangia bene ed economicamente e' Pizza Stars, in una piazzetta laterale di via El Farid; da provare la pizza egiziana!
- un internet cafe' economico si trova nella piazzetta vicino al Lighthouse
- un ristorantino striminzito ma supereconomico e' il Fighting Kangaroo, sul lungomare tra il ponte e Lighthouse
- un campeggio pulito, con camere economiche, e' il Fighting Kangaroo; in alternativa, il Sabry Palace, molto piu' essenziale
Alcune dritte su Dahab:
- un buon centro di immersioni e' il Lighthouse DiveCenter, gestito da ungheresi e cechi ma con personale che parla inglese; tariffe nella media, ottima organizzazione e sicurezza
- per chi vuole contattare direttamente la mia divemaster Kristina, l'indirizzo e-mail e' kristina.egypt@gmail.com
- posti molto belli per lo snorkelling sono Lighthouse, Eels' Garden, Islands e Laguna (sulla destra, dove ci sono i pinnacoli sommersi)
- un posto in cui si mangia bene ed economicamente e' Pizza Stars, in una piazzetta laterale di via El Farid; da provare la pizza egiziana!
- un internet cafe' economico si trova nella piazzetta vicino al Lighthouse
- un ristorantino striminzito ma supereconomico e' il Fighting Kangaroo, sul lungomare tra il ponte e Lighthouse
- un campeggio pulito, con camere economiche, e' il Fighting Kangaroo; in alternativa, il Sabry Palace, molto piu' essenziale
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inserito il 08/02/2011
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