Ebbene sì, è la prima cosa che ho notato in Tahiti, isola principale dell'arcipelago della Polinesia Francese. Arrivato con un volo notturno da Rarotonga, ho attraversato la strada di fronte all'aeroporto e mi sono infilato in un letto (purtroppo o per fortuna, vuoto) della pensione Chez Fifi. Al mio risveglio, ho cominciato ad esplorare, ed ho scoperto:
- la pensione è un buco, seppure il più economico dell'isola, e la manutenzione e la pulizia è abbastanza carente;
- l'ufficio turistico da un sacco di informazioni, con l'aggiunta di un buffet gratuito di frutta locale e molti sorrisi;
- la gente che canta nelle chiese ha voci molto più tonanti di quelli delle isole Cook, anche se il repertorio pare più tradizionale (ed "a cappella");
- i trasporti pubblici sono garantiti dai "le truck", bus senza finestrini a tariffa fissa;
- tutto costa un desio, tranne le baguette che sono a 40 centesini l'una;
- da alcuni alberi, cade in continuazione una lieve pioggerella (il fenomeno è alquanto strano, e degno di approfondimento) pulita e rinfrescante;
- è strapieno di francesi, che evidentemente si sentono a casa loro, e che difficilmente danno un passaggio se fai l'autostop (coi locali, invece, pare non esserci gran problema);
- sono tutti infervorati per le elezioni che si terranno il mese prossimo, e molti sperano di riuscire a staccarsi un pò dai vincoli della grande sorella europea;
- alcune camminate nei dintorni sono deliziose, e la cascata in cui Antoine ed io ci siamo tuffati ieri è fantastica (seppure estremamente ventosa);
- non c'è poi molto altro da vedere, qui, a parte un museo nazionale ed il mercato (che apre alle 5 del mattino, con tutte le sue bancarelle strapiene);
- Gauguin è morto tanto tempo fa, ma la sua eredità sopravvive su magliette e cartoline, manifesti e lattine di birra.

Detto questo, aggiungo che prima di cominciare ad annoiarmi ho deciso di salpare in nave cargo per BoraBora, tra qualche ora; se tutto va bene, tornerò sabato, e risalperò per Morea, a quanto pare opzione economica che piace a "tout-le-mond".