Bau bau, micio micio
Qualche sera fa, Nina si è addormentata, e non si è più svegliata.
Aveva scelto il posto dietro la casa, quello tranquillo, vicino al cancelletto da cui le piaceva così tanto passare, quando veniva dimenticato aperto, per gironzolare sul prato davanti.
Era un po' che ci passava il tempo, in quel punto, e noi si pensava fosse semplicemente per starsene un po' in pace, visto che dal suo arrivo Duca, il dogo argentino che mia sorella ha definito "il nuovo sistema d'allarme" (salvo poi ricredersi), non la lasciava in pace, come ogni cucciolo che si definisca tale. Invece, forse, aveva deciso che era il suo posto, un po' come quei gatti che cercano un luogo particolare dove lasciarsi morire.
Il giorno prima, facendo il solito sforzo a causa delle zampe posteriori che ormai non la reggevano più, si era tirata su per venire a strusciarsi al mio fianco, quando mi aveva scorto. Lo faceva a volte, quando non ero io ad avvicinarmi per farle qualche coccola, e non ci ho dato poi tanto peso. Ora, col senno di poi, mi chiedo se se lo sentisse, e mi stesse salutando. Chissà se i cani la fiutano, la morte.
Ho tanti ricordi legati a lei, dalle volte che seguendo il suo compagno Guido durante le passeggiate si spaventava quando lo vedeva lanciarsi felice nei fossati per guazzare, rimanendo a piagnucolare sul ciglio, a quelle in cui con Anna ancora piccola andavamo a fare quattro passi e lei insisteva per tenere il guinzaglio e, ovviamente, se lo lasciava scappare di mano.
Ma i ricordi più buffi sono forse legati al suo strano rapporto con gli altri animali di Villa Gazzella (copyright di mia zia Carla - ovvero la zia "baffa", secondo Marco): non credo di aver mai visto prima un cane adottare dei gatti, dei passeri, persino delle galline... ci mangiava assieme, li faceva entrare nella sua cuccia, ci giocava a rincorrersi per il giardino, salvo poi sdraiarsi e prendere il sole con loro.
Ora in quel giardino c'è solo Duca che scorrazza, apparentemente attivatosi dopo la dipartita della sua madre adottiva. Nonostante la sua presenza, così spensierata, il giardino è però un po' più vuoto di prima.
Ci mancherai, Nina. Ti sia lieve l'osso.
Pagine che potrebbero interessarti
Commenti
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserita il 30/04/2016
visualizzata 2200 volte
commentata 2 volte
totale pagine: 542
totale visite: 1482641
Cerca nel blog
Cerca tra i contenuti pubblicati nel blog:
Categorie
Cerca tra le categorie presenti nel blog:
Pagine più recenti
- Memories (to the Moon and back)
- Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires
- Nandu 2020 - profondo sud
- Nandu 2020 - Natale con i tuoi, oppure con chi vuoi
- Nandu 2020 - tanti condor, ma niente puma, sotto le Torri
Pagine più lette
- Memories (to the Moon and back)
- Cremazione, alcuni dubbi risolti...
- Se saprai starmi vicino
- La patrino kiu nur oferas simplajn brakumadojn
- Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires
Pagine più commentate
- Lei verrà... io ne ho già sete (25)
- GoT3 - The rains of Castamere (15)
- Game of Thrones - inizio terza stagione (12)
- Benedetto papa, ti sei dimesso? (11)
- Spedire un fax senza fax si può... basta internet (10)
- Cremazione, alcuni dubbi risolti... (10)
Ultimi commenti
- nadia nardi su Esame accompagnatore turistico: nozioni tecnica valutaria e doganale
- massielena su Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires
- anna broll su Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires
- Daniele su Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires
- Anna Schiatti su Nandu 2020 - ultimo tango a Buenos Aires