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La sagrada familia
Il tempo è stato quasi benevolo, nel senso che pur essendo la nuvolosità diffusa i rovesci sono stati quasi assenti o di lieve entità, permettendoci di girare abbastanza bene ed abbastanza piacevolmente.
Io, da fine conoscitore della zona (e per fortuna che mia madre mi ha pure chiesto se c'ero mai venuto prima...), ho fatto un po' da cicerone, anche se la mia voglia di proporre itinerari culturali si è presto scontrata con la poca autonomia camminatoria del mio babbo e i ritmi più tranquilli della nipotina; siamo comunque riusciti a vedere il Barrio Gotic, le Ramblas (alcune volte), il mercato ed il lungomare del Maremagnum (con visitina al superbo acquario per nonno, padre e figlia). Paragrafo a parte per le architetture di Gaudì, che a quanto pare non hanno trovato grandi estimatori tra i miei parenti: la Sagrada Familia e il Parco Guell (oltre ai due lampioni in Placa Reial) sono stati gli unici esempi che sono riuscito a far sorbire loro, poi c'è stato una specie di netto (seppur gentile) rifiuto... beh, i gusti sono gusti, no?
Abbiamo pure mangiato bene, il che non è una conseguenza automatica: una sera al mio ristorante favorito, "La Fonda", con la solita fila davanti all'ingresso e degli enormi piatti di paella per tutti; una volta con la produzione del "Pollo Rico", davvero molto appetitoso anche se il locale non stuzzica certo l'acquolina (tant'è vero che ci siamo portati a casa il cibo, per consumarlo su una tavola con qualche centimetro in meno di unto); ed un'altra volta assieme a Ricardo e Mercedes (e la piccolissima Ada), i ragazzi che avevo conosciuto alle isole Galapagos e che sono stati tanto gentili da venire in città la domenica pomeriggio per trovarci assieme.
Anna ha dimostrato molta padronanza delle lingue, ripetendo con perfetto accento catalano le frasi che sentiva pronunciare (a proposito di catalano: dall'ultima volta che ero passato di qua, molte cose sono cambiate; ora, quasi tutte le scritte e le insegne sono in catalano e non più in castigliano - la lingua nazionale -, rendendo a volte vano il tentativo di imparare lo spagnolo in questa città); io ho risciacquato un po' la favella, il resto della famiglia ha optato per la regola italianassima di aggiungere delle "s" in fondo alle parole... dato che il più delle volte funziona, perchè non farlo?
Rispetto al passato, anch'io ho provato cose nuove: l'ospedale Sant Pau, costituito da una serie di padiglioni che potrebbero benissimo essere monumenti di per sé, l'Arco di Trionfo (ebbene sì, ve n'è uno anche là), il ballo della Sardana nella piazza della cattedrale (un casino di gente, banda che suona, gruppi di persone che si prendono per mano ed in cerchio si muovono lentamente facendo coi piedi passi complicatissimi) e le piramidi umane per le vie del centro, con bimbi protetti da caschetti che si arrampicavano per le membra degli altri componenti del gruppo per raggiungere la cima...
Ci siamo divertiti, direi. E l'abbiamo fatto assieme, il che credo non fosse mai successo dalla nascita di Anna, perchè tra una cosa e l'altra si facevano sempre vacanze separate... credo che ci riproveremo, anche se Chiara mi sembra dubbiosa...
Io, da fine conoscitore della zona (e per fortuna che mia madre mi ha pure chiesto se c'ero mai venuto prima...), ho fatto un po' da cicerone, anche se la mia voglia di proporre itinerari culturali si è presto scontrata con la poca autonomia camminatoria del mio babbo e i ritmi più tranquilli della nipotina; siamo comunque riusciti a vedere il Barrio Gotic, le Ramblas (alcune volte), il mercato ed il lungomare del Maremagnum (con visitina al superbo acquario per nonno, padre e figlia). Paragrafo a parte per le architetture di Gaudì, che a quanto pare non hanno trovato grandi estimatori tra i miei parenti: la Sagrada Familia e il Parco Guell (oltre ai due lampioni in Placa Reial) sono stati gli unici esempi che sono riuscito a far sorbire loro, poi c'è stato una specie di netto (seppur gentile) rifiuto... beh, i gusti sono gusti, no?
Abbiamo pure mangiato bene, il che non è una conseguenza automatica: una sera al mio ristorante favorito, "La Fonda", con la solita fila davanti all'ingresso e degli enormi piatti di paella per tutti; una volta con la produzione del "Pollo Rico", davvero molto appetitoso anche se il locale non stuzzica certo l'acquolina (tant'è vero che ci siamo portati a casa il cibo, per consumarlo su una tavola con qualche centimetro in meno di unto); ed un'altra volta assieme a Ricardo e Mercedes (e la piccolissima Ada), i ragazzi che avevo conosciuto alle isole Galapagos e che sono stati tanto gentili da venire in città la domenica pomeriggio per trovarci assieme.
Anna ha dimostrato molta padronanza delle lingue, ripetendo con perfetto accento catalano le frasi che sentiva pronunciare (a proposito di catalano: dall'ultima volta che ero passato di qua, molte cose sono cambiate; ora, quasi tutte le scritte e le insegne sono in catalano e non più in castigliano - la lingua nazionale -, rendendo a volte vano il tentativo di imparare lo spagnolo in questa città); io ho risciacquato un po' la favella, il resto della famiglia ha optato per la regola italianassima di aggiungere delle "s" in fondo alle parole... dato che il più delle volte funziona, perchè non farlo?
Rispetto al passato, anch'io ho provato cose nuove: l'ospedale Sant Pau, costituito da una serie di padiglioni che potrebbero benissimo essere monumenti di per sé, l'Arco di Trionfo (ebbene sì, ve n'è uno anche là), il ballo della Sardana nella piazza della cattedrale (un casino di gente, banda che suona, gruppi di persone che si prendono per mano ed in cerchio si muovono lentamente facendo coi piedi passi complicatissimi) e le piramidi umane per le vie del centro, con bimbi protetti da caschetti che si arrampicavano per le membra degli altri componenti del gruppo per raggiungere la cima...
Ci siamo divertiti, direi. E l'abbiamo fatto assieme, il che credo non fosse mai successo dalla nascita di Anna, perchè tra una cosa e l'altra si facevano sempre vacanze separate... credo che ci riproveremo, anche se Chiara mi sembra dubbiosa...
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inserita il 23/04/2007
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