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24 anni dopo

Era una notte d'estate di 24 anni fa. Ero a Desenzano del Garda, dai miei nonni. L'Italia era in finale nella Coppa del Mondo, e la vinse in una notte magica. Il mio ricordo è rimasto quello di mio nonno che mi portò sul lungolago, felice, a vedere i caroselli di automobili strombazzanti con i colori biancorossiverdi che svolazzavano ovunque. Che notte, quella notte!

E che notte ieri notte! Scusate se del calcio non ve ne importa molto, per un giorno ogni 24 anni vale la pena di festeggiare, non credete?! Io ero in Piazza dei Signori, a Vicenza, davanti ad uno dei maxi-schermi che sono spuntati come funghi mentre il cammino della nazionale di calcio procedeva, inesorabile, verso la 4a vittoria mondiale. In mezzo a cori, bandiere, fumogeni, gente con le guance decorate, spruzzi di birra e di fragolino, occhi luccicanti e cori squarciagola. Indimenticabile. Spero che per tutti voi sia stato qualcosa di simile, finalmente senza botte e senza Moggi ed amici vari a rovinare quello che potrebbe/dovrebbe essere uno spettacolo ed una occasione di gioia e divertimento.

Ora, mi domando cosa resterà del nostro patriottismo da nazionale... le bandiere ritorneranno nella naftalina, o resteranno a garrire per un po' ancora, come dovrebbero (ma avete mai visto com'è triste una bandiera nella naftalina?). E dimenticheremo presto le notti mondiali, o ci resteranno nel cuore?

A las ovejas espanholas y argentinas, bueno lo siento mucho, vuestros equipos juegaron bien y tal vez merecian un poquito mas, verdad? Pero bueno, la pelota es redonda, y la suerte también... :-)
And to our australian sheep, I think you're more interested in criquet (as my good friend Shane said), so I hope you won't be too sad for that match that we won with a little bit of luck (I know, I know, that wasn't really a penalty...).

Commenti

Il giorno 10/07/2006, Lidia ha scritto:
Ehi, ma c'ero anch'io ieri sera in piazza dei Signori!! ...chissà come mai non ti ho visto?!? :-))
Il giorno 10/07/2006, Massielena ha scritto:
Ci sono momenti che vorresti non finissero mai, ed in tali frangenti cerchi di prendere tutto quello che puoi, di immagazzinare immagini, commenti, sensazioni, per far si che almeno per un po' il tempo si fermi, perchè sai che il giorno dopo i contorni di tutto quello che hai vissuto cominciano a sfumare e piano piano diventano un ricordo più o meno chiaro.
Di questi momenti ne ho vissuti molti; alcuni di essi sono ancora vivi ricordi, altri sono entrati a far parte della leggenda, con sfumature che rendono ancor più bello il ricordare (mi viene in mente la nascita di mio figlio e le porte che si sono spalancate da sole quando è antrata mia madre di corsa). La vittoria di questa nazionale mi ha fatto pensare a questo ed in questo identifico l'unione delle persona in queste situazioni: abbiamo bisogno di vivere momenti intensi nella nostra vita perchè con essi la nostra mente ricomincia ad aprirsi ed a costruire i miti che poi ci accompagnano per molto tempo. Credo quindi che il patriottismo nazionale in questo non centri per nulla e mi fa piacere che tantissima gente si sia unita in un unico grido anche se per una volta ogni tanto e soprattutto mi fa piacere aver visto che molti si sono lasciati andare alla libertà di espressione della propria gioia, fregandosene dei tabù o del galateo (sempre che il tutto resti nei limiti della decenza).
Gli uomini sono fatti anche di questo e se per una volta ogni tanto ti riscopri tifoso ben venga; è un'occasione per tirar fuori ciò che si addormenta dentro di te e magari valorizzarlo nel giusto modo. E la storia continuerà sempre così, perchè fra un po' molte delle menti che si sono risvegliate piano piano ricominceranno ad assopirsi e poi, forse, un giorno, ritorneranno a svegliarsi; ma questo quando accadrà ancora?
Il giorno 10/07/2006, Peter McGuire ha scritto:
Gratulojn, Dan!
Nia piedpilka lando grande batigxis per via aro de esperplenuloj.
Via ludantaro gajnis la cxampioneco.
Do, ni batigxis per la cxampionoj.
Ni ne faris tro malbone.
Vi faris tro bone.
Gratulo plue,
Peter
Il giorno 14/07/2006, Debora ha scritto:
Qualcuno mi ha detto che dovremmo sentirci uniti per qualcosa di molto più importante che la vittoria della Nazionale Azzurra…
Io non sono una tifosa di calcio ma le parole di Massielena mi hanno dato il coraggio di alzare la mano e parlare per rispondere a tutti quelli che non vogliono riconoscere o riconoscersi in questa unione…
Le emozioni, quelle grandi, rimangono soprattutto quando sfiorano, toccano e avvolgono le cose che appartengono al nostro modo di essere…
…“ Si vede e si sente quel che si conosce..” diceva qualcuno…. Io di calcio non conosco molto ma ho riconosciuto domenica l’emozione del gioco, la forza della squadra, la fatica e gli sguardi complici tra i giocatori…
Ho sentito i cori dei tifosi domenica ... le mie gambe hanno riconosciuto e hanno ballato la musica a festa che veniva dalle auto e dalla strada in questo carnevale della Vittoria…
Era un tam tam remoto quello di domenica che ha risvegliato in me emozioni simili e parallele: come ad Atene nel 2004, a due mesi dall’ inizio delle Olimpiadi, con i cantieri ancora aperti ovunque, le strutture da terminare, le strade un inferno e, assieme a tutto questo, il lucore nello sguardo fiero di una ragazza mentre mi racconta che rinuncerà allo stipendio di un mese per lavorare come volontaria per le Olimpiadi e, nel suo sguardo, tutta la paura del popolo greco di non riuscire a farcela…. di perdere la grande opportunità.
La stessa emozione che ho provato nel vedere accendersi il sacro fuoco di Olimpia quest’inverno…. in una Torino altezzosa, preoccupata come una madre per la figlia al ballo delle debuttanti.
Una Torino che avevo visto e vissuto in tutta la pomposa trasformazione urbana per l’evento Olimpico e dove, per un attimo, tutto lo sfarzo si inchinava a quel gesto antico…
La stessa eco, nel 1993, quando mio fratello, dopo vent’anni di competizioni internazionali, gareggiava per il suo ultimo titolo di Campione del Mondo di Canoa fluviale; la stessa forte emozione quando al suo passare dagli argini del fiume, tra le Nazioni urlanti, si alzavano gli striscioni Tricolore con su scritto ” VOLA , IVAN ” .

E allora sarà il senso patriottico, saranno l’agonismo e la competizione, sarà il riconoscere negli altri la nostra stessa paura le nostre speranze.: domenica ho visto persone chiudere gli occhi e non guardare lo schermo ad ogni tiro di rigore… ho visto persone cercare il contatto fisico per stemperare la tensione.. cosa sarà questo unico palpito che ci unisce?
E se restasse anche solo il ricordo della sensazione di unione e di speranza ? Non basterebbe anche solo questo o il ricordo delle bandiere sventolanti e di un inno cantato a squarciagola?
Ogni tanto, domenica sera, alzavo lo sguardo oltre il tappeto di teste e bandiere, guardavo la Basilica, giravo lo sguardo alla Piazza dei Signori, magnifica, e mi chiedevo quali e quante eco rimbombassero tra le Statue, mute spettatrici, oltre la trabeazione … cosa restera’ a loro di questo Mondiale del 2006?
Sicuramente rimarrà loro indelebile la giostra della folla esultante ma, soprattutto, rieccheggerano a lungo, lassù, le parole un Giovane Uomo che, con molta semplicità , faceva alzare delle donzelle stanche sedute e accovacciate sul Tricolore utilizzato come stuoino e lanciava loro
un severo monito sul reato di vilipendio alla bandiera…
Cosa ci resterà di tutto questo?
Qualcuno avra’ ricevuto una lezione di educazione civica… qualcun altro avrà raccolto la bottiglia di vetro che avrebbe lasciato a terra… gli altri custodiranno il ricordo di una serata dove tutti.. anche i turisti.., in questa piazza fantastica, volevano esser italiani…

Il giorno 27/07/2006, Valentina ha scritto:
Ci siamo emozionati, ma non come nell'82. Del resto era tutto diverso.
Come un cronista disincantato rispetto ai caroselli di auto/moto/trattori/ ecc. ecc. che hanno invaso il Centro, l'unico evento davvero non prevedibile che ho notato era l'esultanza dei tanti extracomunitari o neocomunitari residenti in città che sventolavano bandiere entusiasti come bambini, giù in strada a gridare W l'Italia.
E sono felice che passi anche per questa vittoria dell'Italia un percorso in più per l'integrazione multiraziale della nostra società, che a mio avviso non si realizza solo con le leggi ma con la comprensione e il rispetto della diversità delle persone della porta accanto.

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inserita il 10/07/2006
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