Ieri ho provato ad informarmi per eventuali voli che vadano a Sumatra da qui, ma pare che le uniche possibilità (peraltro abbastanza costose) siano su KL e su Java, quindi credo che opterò per un viaggio terrestre (nessuno sa niente di eventuali navi che colleghino la Cambogia con l'Indonesia).

Seguendo le indicazioni della LP, mi sono poi avventurato a vedere le fabbrichette dove mandrie di sedicenti scultori ricreano in cemento le statue andate perse durante il periodo dei Khmer Rossi, rifinendole poi con lacche brillantissime. Brrrr!

Infine, in attesa della mega chat del pomeriggio, sono andato a visitare il Palazzo Reale. Anche questo, una delusione: ti chiedono 5 sacchi (US$) per entrare con la macchina fotografica e vedere una serie di padiglioni, i più dall'esterno perché chiusi o privati (tipo la sala del trono); le uniche variazioni sono la casa interamente in ferro, regalata da Napoleone III ad un re cambogiano e ancora ricoperta delle iniziali dell'empereur, e la Pagoda d'Argento, detta così perché lastricata con formelle del nobile metallo, e nota anche come Tempio del Buddha di Smeraldo perché, ad imitazione di quella di Bangkok, contiene anch'essa una bella statuetta di giada...

La mega chat pomeridiana va benissimo, è anche troppo affollata in certi momenti ;-)

Mi accerto che ci sia il battello domattina, e poi gironzolo un po'.

Il mattino dopo, chiaramente, il battello promesso non c'è. Incavolato, rifiuto i minibus sostitutivi (gli spiego in italiano cosa devono farne), e prendo un bus A/C fino a Kompong Kuam, dove scopro che l'unico battello è alle 7 di mattina. Di fermarsi là non se ne parla, è un villaggio in stato catatonico; ergo, prendo minibus iperstipato e raggiungo Kratie in sole 5 ore (!). Evito i procacciatori, trovo una buona GH (anche se scoprirò che è troppo vicina al rumoroso mercato mattutino), e faccio conoscenza con due coppie di giovinastre. Con la prima coppia - inglese - ceno (in un posto in cui scegliamo a casa, non esistendo lingua ponte) e mi accordo per l'escursione del giorno dopo, mentre con la seconda - sudafricana (fa un certo effetto sentire una ragazza bionda e lentigginosa parlare inglese con spiccato accento africano) - parlo di cultura e società del continente nero e dei pro e contro di un possibile ingresso del SudAfrica nell'Unione Europea.