Tempismo (im)perfetto
Tutti a dirmi, per anni: "Non sei mai stato a Cuba? Davvero? Dai, devi andarci prima che muoia Fidel Castro e tutto cambi!". Ed io a rispondere: "Cuba sono anni che sta cambiando, non vedo perché dovrei affrettarmi proprio adesso; quando potrò, ci andrò!".
Ecco: ora che ho potuto, causa annullamento di tour in Nicaragua e contemporanea disponibilità di parecchie miglia sul mio conto Avianca da sfruttare (la parola tecnica usata è redimere, quasi si trattasse di attività criminale), ricavarmi 3 settimane nell'isola caribica, il buon vecchio Fidel decide di tirare le cuoia, giusto qualche giorno prima che arrivi io. Quindi, non solo mi perdo l'annuncio, ma pure il funerale, che hanno fatto il giorno 2; mentre scrivo, le ceneri del "lider maximo" della rivoluzione sono in viaggio verso Santiago del Oriente, dove verranno tumulate in un cenotafio/monumento/tempio/non-si-sa-ancora-bene. Miglior tempismo di così si muore (ops, scusa Fidel, mi è scappata!)...
E peccato pure che non sia rimasto, perché di cosette da sistemare ce ne sono, e un bel po'. Si potrebbe cominciare dall'ora di attesa all'aeroporto prima che il mio bagaglio appaia sul nastro (uno a caso, ché quando arrivi c'è il caos totale e non tutti gli aerei sono segnalati sull'unico monitor con grandi frecce colorate), in compagnia di altre decine di sfortunati - la cosa assurda è che li ho visti dal finestrino dell'aereo scaricare il mio bagaglio, quindi sapevo per certo che era arrivato... semplicemente, non appariva. Per poi continuare con la mezz'ora di coda all'esterno dell'aeroporto per cambiare denaro in moneta nazionale convertibile (quella per i turisti, cambio quasi alla pari con l'euro) e moneta nazionale (quella per i cubani, che vale una 24ima parte della precedente); diciamo che se uno dei due ufficietti l'avessero messo all'interno dell'aeroporto, magari uno mentre attende il suo bagaglio potrebbe cambiare almeno lo stretto necessario per prendere un taxi. Mi senti Raul, fratello di Fidel, ora completamente a capo del paese? Dai, prendi nota!
Taxi, dunque. Tariffa ufficiale 25 CUC (peso convertibile), ma i tassisti ci provano a dirti che è per persona e non per veicolo. Io gli rispondo che aspetterò qualcun altro per condividere la corsa, i minuti passano e finalmente un autista stufo di aspettare si avvicina e mi propone di portarmi in centro per 20 CUC. Mi guardo intorno, altri turisti non ce n'è molti, quindi accetto e così siamo contenti tutti e due.
Ormai il sole è tramontato, e mi ritrovo a girare per la città con il mio zainone sulle spalle e lo zainetto davanti, come ai vecchi tempi. Devo trovare un alloggio, e qui c'è l'altro casino: gli alloggi popolari, che in realtà sono stanze condivise da privati, sono regolamentati dallo stato, quindi a) non li trovi con Airbnb o Booking, e b) hanno tutti più o meno un prezzo fisso di base, sui 25 CUC (per camera; ma io, fedele al famoso motto "andare a Cuba con una ragazza è come portarsi un panino al ristorante", sono qui da solo, quindi il costo si ricarica tutto sulle mie spalle - quando trova posto tra lo zaino e lo zainetto). Ce ne sono a centinaia, tutti segnalati da un simbolo che sembra un'ancora rovesciata appeso fuori dalla porta; ma tutti quelli a cui busso sono o già pieni (la maggioranza), o troppo costosi (mi sparano alcuni 35 CUC, guardando la mia faccia stanca e fregandosi le mani a mo' di avvoltoi sul cartello del tipico villaggetto nel Far West), o eccessivamente scrausi. Ovunque, persone che cortesemente (ed interessatamente, giacché si beccano una percentuale in caso di successo) si offrono di presentarmi "l'Alloggio" con la A maiuscola, e che invariabilmente ricade in uno dei tre casi sopraddetti.
Alla fine, riesco a trovare una stanza pulita e decente per 20 CUC, e l'acchiappo al volo, docciandomi nel rivoletto d'acqua che esce dalle tubature e poi uscendo per mettere qualcosa sotto i denti.
Non si vedono tanti negozi che vendano cibarie o acqua (ed io sono assetato assai!), scoprirò poi che ci sono dei supermercatini dove qualcosa sugli scaffali c'è (ma non tanto) e puoi comprarlo o con una tessera che tutti sembrano avere da presentare o in momenta sonante (di nuovo, i famigerati CUC).
La cena, a base di maiale e verdure e riso, con una bottiglia di acqua gassata (da bersi ovviamente a garganella), mi costa 8 CUC, inclusa la mancia che, sebbene facoltativa, come in molti altri Paesi ti piazzano direttamente nel conto. Conto vergato a mano dalla cassiera, che davvero non fa altra cosa nella vita che compilare il conto per quei 6 clienti che hanno avuto mentre io cenavo (e lo fa pure lentamente!). Oltre a lei, due camerieri (per 4 tavoli!) e almeno due cuochi, più una tipa che ogni tanto passava ma non si capiva bene se era lì per caso o per sbaglio. Un totale di 5+1 persone, che immagino qualcuno stia pure pagando; è un mistero come facciano a sopravvivere.
Crollo poi a letto, ma solo con i tappi nelle orecchie riesco a dormire, ché il caos in strada sotto la mia finestra va avanti fino all'alba (e per fortuna che, causa il lutto nazionale, almeno la musica non la stanno suonando).
Insomma, Raul: la rivoluzione l'avete fatta cinquant'anni fa, potreste anche cominciare a sistemare un po' di cose, ora...
Cose da fare prima di arrivare a Cuba:
- procurarsi il visto turistico d'ingresso; normalmente le compagnie aeree o le agenzie di viaggio dovrebbero farlo per voi, in caso contrario bisogna rivolgersi all'ambasciata o ad un consolato; ci sono pure agenzie che si occupano solo di quello, ma si fan pagare bene (io l'ho fatto in ambasciata a Lima, e mi è costato 20 USD; anche al banco del check in con Avianca me lo hanno offerto per la stessa cifra); tecnicamente, pare sia possibile comprarlo direttamente all'arrivo, ma molte compagnie aeree non vi farebbero imbarcare se non l'avete, quindi...
- procurarsi un'assicurazione medica: acquistabile anche in loco, secondo le guide ed i siti che avevo consultato parrebbe che non vi lascino entrare a Cuba senza; in realtà, a me non l'ha controllata nessuno (l'ho fatta con WorldNomads, e mi coprirà anche per il viaggio ad Haiti)
- scaricarsi o stamparsi tutto il materiale utile (mappe, indirizzi di case particolari, orari dei mezzi pubblici, ecc.), ché poi qui internet non è facile da trovarsi e non è gratuito;
- contattare alloggi nelle località che già si sono fissate nel proprio itinerario.
Cose da fare appena arrivati a Cuba:
- cambiare denaro in CUC e CUP (all'aeroporto ci sono almeno due sportedi CaDeCa (Casa De Cambio), il tasso di cambio è quello ufficiale quindi buono; vale la pena cambiare euro, sui dollari applicano una tassa ulteriore del 10%; e vale la pena avere almeno l'equivalente di 10 CUC in CUP, per tutte quelle cose che si riusciranno a comprare a costo cubano e non turistico;
- acquistare una carta "gratta e naviga" all'ufficio ETECSA dell'aeroporto, 1 ora costa 2 CUC (in centro si trovano poi altre persone volonterose pronte a vendervene una per 3 CUC, e pure negli hotel si trovano ma costano ancora di più).
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inserito il 02/12/2016
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