L'Alcione spicca il volo
L'inverno è solo un'idea commerciale, da queste parti: la sensazione epidermica è infatti quella di trovarsi in un giungla tropicale, dove gli alberi han fatto posto ai grattacieli e le scimmie agli umani, ma per il resto tutto è uguale. Fa caldo, si suda, c'è il sole, e gli avvoltoi svolazzano in cerchi sopra i nuovi palazzi in costruzione (altro che De Gregori ed il piccolo Mino!). Un segno? Forse... io, per sicurezza, non mi avventuro in campo aperto: potrebbero rendersi conto che sono ancora debole (il mio stomaco ha accettato solo questa sera una cena completa, ed io ovviamente mi sono dato al cibo greco... perché, a voi non piace il tzatziki?).
Lasciato l'ostello che mi ha ospitato per 3 giorni, e dove ho conosciuto un certo numero di persone interessanti (tipo il neozelandese in giro per il mondo con la speranza, un giorno, di guadagnare qualcosa tramite il suo blog, e la coppia di ungheresi venuti a recuperare la figlia dopo un anno di scambio interculturale in Costa Rica, o Pablo, il proprietario basco, che ha investito tutti i suoi denari nell'edificio dell'ex-ambasciata thailandese ricavandone un bell'ostello), ed alcune che se non esistessero il mondo sarebbe più felice (in realtà, solo una: la figlia dei suddetti ungheresi, una rompicoglioni alla massima potenza, tanto che persino i genitori le giravano alla larga), ho incontrato Max, il tour leader a cui farò da "ombra" per i prossimi 14 giorni, imparando il percorso lungo cui poi accompagnerò ben due gruppi, uno dietro l'altro.
Il tour si chiama Alcione, che non è poi altro che il nostro Martin Pescatore... non ho ancora capito in base a quale criterio i due fondatori di Journey Latin America han deciso di affibiare nomi di uccelli ai vari tour, so solo che ogni volta è un casino, ci si confonde, e parlando con i colleghi sembra più un convegno di ornitologi che un confronto sui prossimi tour che si hanno in programma.
Inoltre, uno penserebbe che il piccolo Alcione non sia il più adatto a farsi la sfacchinata che ci aspetta: 6 nazioni, dal Panama al Guatemala, in 21 giorni. Che so, avrei messo qualcosa di più grosso, tipo l'elicottero. Ma no, la scelta è caduta sull'Alcione, e quindi speriamo bene di vederne qualcuno durante il tour ché poi se no i clienti mi diventano un pelino suscettibili.
Questa storia di ombreggiare Max non è male, alla fine: è vero, non mi pagano lo stipendio, ma non devo neppure "lavorare", quindi posso quasi godermi la vacanza, tra foreste pluviali, vulcani e isolette dei caraibi, almeno fino a quando non dovrò salire su un aereo e tornare di corsa a Panamà per accogliere i miei, di passeggeri. E, dato che non ci vogliamo fare mancare niente, sono persino riuscito ad organizzare in modo che una certa persona passi il capodanno nello stesso luogo in cui saremo noi... ach, diafolo di un tour leader!
Domani mattina, quindi, si comincia: visita al Canale, quello con la C maiuscola, il motivo per cui quasi tutti vengono qui. Nel 2014 compirà 100 anni, quindi è pure giusto festeggiarlo, no?
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inserito il 22/12/2013
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