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Mi andrà stretto lo stivale, ora?
È buffo tornare nel tuo Paese dopo due anni e mezzo che non lo vedi, che non hai perso i contatti ma che lo stesso ti senti più straniero in casa tua che in terra straniera... è strano anche il solo rimettere piede in Europa, dopo aver toccato tanti altri continenti senza mai baciare la terra ai tuoi piedi come amano fare i Papi ma calpestandola, sfiorandola, sentendola quella terra... ti viene voglia di perderlo l'aereo che ti riporta indietro, di fare finta che un ingorgo stradale o qualche altro intoppo non ti permettano di salire su quella scaletta in tempo...
...
e però no, sali e ti siedi e guardi di sbircio il film che passano sui pochi monitor (ah, queste low-cost anche sulle tratte intercontinentali...) e mangi quello che ti servono chiedendo alla hostess se ti può dare un bis del dolce che è l'unica cosa che il tuo stomaco non ha messo sulla sua lista nera e dormi e ti risvegli a Madrid con 4 euri e mezzo in contanti in tasca... manca teoricamente quasi mezza giornata al secondo volo e quindi decidi che con quei soldi vai a rivedere la capitale spagnola, prendi il metro e arrivi al Palazzo Reale, ne visiti il cortile guardando quella cattedrale che hai sempre visto chiusa anche le altre volte e poi ti incammini entrando nelle piazze, nei vicoli, facendo il turista per un giorno mangiando un panino e bevendo l'acqua delle fontanelle...
... che strana ti appare l'Europa, con i suoi prezzi alti alti e la relativa sicurezza delle sue strade, il tutto espresso in una lingua che è diventata una seconda pelle per te...
AirMadrid è una compagnia di merda, ci lasciano ad attendere per 3 ore in aeroporto a Barajas senza degnarsi di inviare qualcuno a spiegarci che si sono persi un aereo a Parigi: siamo noi passeggeri che dobbiamo avvisare quelli dell'aeroporto che il volo non è mai partito, e che forse sarebbe meglio aggiornare i tabelloni elettronici... spero che tutte le denunce fatte servano a qualcosa, e che li facciano chiudere o almeno gli impediscano di far volare qualunque cosa diversa da un aeroplanino di carta...
A Roma incontro Carolina, l'amica argentina conosciuta durante il mio soggiorno a Buenos Aires: sta facendo il giro dell'Europa, e ci siamo messi d'accordo che per l'Italia la accompagno io almeno fino a quando non va a visitare i suoi amici di Bassano del Grappa. Sono 4 giorni infernali a Roma, il ponte della Festa della Repubblica e una adunata organizzata dal Papa hanno riempito le strade e gli alberghi, e noi fatichiamo a trovare un alloggio e facciamo i conti con enormi folle di turisti. Con un pò di organizzazione, però, riusciamo a visitare i Musei Vaticani, colmi di gente che ignora la proibizione di scattare fotografie pur di portarsi via un ricordo dei tesori accumulati dalla Chiesa, e i giardini del Quirinale, dove incontriamo il nuovo Capo dello Stato che ascolta l'inno nazionale suonato dalla banda; vediamo San Pietro e Castel Sant'Angelo, il pantheon e le piazze con fontane, i Fori e il Colosseo (che caro! 11 euri sono troppi per entrare in un teatro parzialmente smontato e dove l'ultimo spettacolo è stato più di 1500 anni fa...), le strade ed i romani (e i romani vedono Carolina, e 'cce provano varie vorte...). La terrazza del mini che conquistiamo per gli ultimi due giorni è superba, la vista non è granché ma la sensazione di trovarsi sul tetto del mondo con una buona cena cucinata in casa ci fa parzialmente dimenticare i nostri problemi di budget e godere del vento che spinge le nuvole (a volte nella direzione errata: a San Pietro ci becchiamo una grandinata!).
Firenze la raggiungiamo il 4 sera, anche qui niente ospitalità gratuita e quindi prenotiamo due alberghetti (uno per notte, meglio non si poteva) via internet; mannaggia la miseriaccia il lunedì tutto è chiuso e quindi faccio da cicerone dal Duomo (con visita obbligatoria alla cupolona del Brunelleschi) alla Piazza della Signoria (e David - o, almeno, il suo sosia - è sempre lì), passando per Ponte Vecchio (dove alla notte ritorniamo e ci godiamo un bel concerto improvvisato da due menestrelli cantautori) fino a Palazzo Pitti, gettando uno sguardo sulla città da piazzale Michelangelo fino a salutare il cinghialetto portafortuna del mercato; e, sotto una pioggerella, incontriamo pure una trattoria tipica che ci riempie la pancia di buon cibo (finalmente!) senza svuotarci le tasche (credo che sia una delle ultime che rimangono). Il giorno dopo è solo Uffizi, due ore di coda e poi 4 ore e mezza dentro, ma ne vale la pena, Carol è estasiata ed io ritrovo molte delle splendide cose già viste in altre occasioni (e ci aggiungiamo pure l'extra di una esposizione su Leonardo da Vinci ed i suoi segreti, codice escluso). Poi, un treno diretto a Pisa ci scarica a Navacchio, dove gli amici Cristina e Marco ci accolgono coccolandoci a colpi di borgo medievale, cena deliziosa, gelato ottimo e conversazione saporita; si superano però il giorno successivo, quando portandoci a Pisa sfoderano due biglietti per visitare tutti i tesori della Piazza dei Miracoli, ascesa della torre pendente compresa.
Ma anche questo lento rallentamento della mia corsa finisce, e un intercity si scarica a Padova. Le nostre strade lì si dividono, Carolina va per Bassano da Mauro e Paola ed io abbraccio i miei genitori che son venuti a prendermi e mi incammino per Villaganzerla, dove mi aspettano il resto della famiglia e, forse, una vita normale... ma sarà davvero così?
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e però no, sali e ti siedi e guardi di sbircio il film che passano sui pochi monitor (ah, queste low-cost anche sulle tratte intercontinentali...) e mangi quello che ti servono chiedendo alla hostess se ti può dare un bis del dolce che è l'unica cosa che il tuo stomaco non ha messo sulla sua lista nera e dormi e ti risvegli a Madrid con 4 euri e mezzo in contanti in tasca... manca teoricamente quasi mezza giornata al secondo volo e quindi decidi che con quei soldi vai a rivedere la capitale spagnola, prendi il metro e arrivi al Palazzo Reale, ne visiti il cortile guardando quella cattedrale che hai sempre visto chiusa anche le altre volte e poi ti incammini entrando nelle piazze, nei vicoli, facendo il turista per un giorno mangiando un panino e bevendo l'acqua delle fontanelle...
... che strana ti appare l'Europa, con i suoi prezzi alti alti e la relativa sicurezza delle sue strade, il tutto espresso in una lingua che è diventata una seconda pelle per te...
AirMadrid è una compagnia di merda, ci lasciano ad attendere per 3 ore in aeroporto a Barajas senza degnarsi di inviare qualcuno a spiegarci che si sono persi un aereo a Parigi: siamo noi passeggeri che dobbiamo avvisare quelli dell'aeroporto che il volo non è mai partito, e che forse sarebbe meglio aggiornare i tabelloni elettronici... spero che tutte le denunce fatte servano a qualcosa, e che li facciano chiudere o almeno gli impediscano di far volare qualunque cosa diversa da un aeroplanino di carta...
A Roma incontro Carolina, l'amica argentina conosciuta durante il mio soggiorno a Buenos Aires: sta facendo il giro dell'Europa, e ci siamo messi d'accordo che per l'Italia la accompagno io almeno fino a quando non va a visitare i suoi amici di Bassano del Grappa. Sono 4 giorni infernali a Roma, il ponte della Festa della Repubblica e una adunata organizzata dal Papa hanno riempito le strade e gli alberghi, e noi fatichiamo a trovare un alloggio e facciamo i conti con enormi folle di turisti. Con un pò di organizzazione, però, riusciamo a visitare i Musei Vaticani, colmi di gente che ignora la proibizione di scattare fotografie pur di portarsi via un ricordo dei tesori accumulati dalla Chiesa, e i giardini del Quirinale, dove incontriamo il nuovo Capo dello Stato che ascolta l'inno nazionale suonato dalla banda; vediamo San Pietro e Castel Sant'Angelo, il pantheon e le piazze con fontane, i Fori e il Colosseo (che caro! 11 euri sono troppi per entrare in un teatro parzialmente smontato e dove l'ultimo spettacolo è stato più di 1500 anni fa...), le strade ed i romani (e i romani vedono Carolina, e 'cce provano varie vorte...). La terrazza del mini che conquistiamo per gli ultimi due giorni è superba, la vista non è granché ma la sensazione di trovarsi sul tetto del mondo con una buona cena cucinata in casa ci fa parzialmente dimenticare i nostri problemi di budget e godere del vento che spinge le nuvole (a volte nella direzione errata: a San Pietro ci becchiamo una grandinata!).
Firenze la raggiungiamo il 4 sera, anche qui niente ospitalità gratuita e quindi prenotiamo due alberghetti (uno per notte, meglio non si poteva) via internet; mannaggia la miseriaccia il lunedì tutto è chiuso e quindi faccio da cicerone dal Duomo (con visita obbligatoria alla cupolona del Brunelleschi) alla Piazza della Signoria (e David - o, almeno, il suo sosia - è sempre lì), passando per Ponte Vecchio (dove alla notte ritorniamo e ci godiamo un bel concerto improvvisato da due menestrelli cantautori) fino a Palazzo Pitti, gettando uno sguardo sulla città da piazzale Michelangelo fino a salutare il cinghialetto portafortuna del mercato; e, sotto una pioggerella, incontriamo pure una trattoria tipica che ci riempie la pancia di buon cibo (finalmente!) senza svuotarci le tasche (credo che sia una delle ultime che rimangono). Il giorno dopo è solo Uffizi, due ore di coda e poi 4 ore e mezza dentro, ma ne vale la pena, Carol è estasiata ed io ritrovo molte delle splendide cose già viste in altre occasioni (e ci aggiungiamo pure l'extra di una esposizione su Leonardo da Vinci ed i suoi segreti, codice escluso). Poi, un treno diretto a Pisa ci scarica a Navacchio, dove gli amici Cristina e Marco ci accolgono coccolandoci a colpi di borgo medievale, cena deliziosa, gelato ottimo e conversazione saporita; si superano però il giorno successivo, quando portandoci a Pisa sfoderano due biglietti per visitare tutti i tesori della Piazza dei Miracoli, ascesa della torre pendente compresa.
Ma anche questo lento rallentamento della mia corsa finisce, e un intercity si scarica a Padova. Le nostre strade lì si dividono, Carolina va per Bassano da Mauro e Paola ed io abbraccio i miei genitori che son venuti a prendermi e mi incammino per Villaganzerla, dove mi aspettano il resto della famiglia e, forse, una vita normale... ma sarà davvero così?
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inserito il 07/06/2006
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