Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Brasile » Pasqua a Betlemme? Ma nemmeno se mi inchiodano...
Pasqua a Betlemme? Ma nemmeno se mi inchiodano...
Arrivato a Belem, insieme con un tipo di Aruba - tale Gerard - vado alla veloce scoperta della cittadina, punto di ingresso alla regione Amazzonica. Trattasi di "veloce" scoperta in quanto il Gerard ha intenzione di partire il giorno dopo per la Guyana francese, e vuole vedere tutti i monumenti in due ore prima che faccia notte e sia impossibile fotografarli... bah, contento lui... con mappa e gentili informazioni offerte dalle ragazze dell'ufficio turistico, e dopo aver comprato il biglietto dell'aereo e lasciati i bagagli in un hotel a due passi dalla stazione dei bus, ci lanciamo nella corsa...
In realtà, le cose sono rese più semplici dal fatto che il forte sia aperto e gratis e molto piccolo, la cattedrale sia chiusa per restauri, il Teatro da Paz sia già chiuso ai visitatori, e che nel mercato Ver-O-Peso nessuno di noi due si azzardi ad entrare con più di un centesimo addosso, dopo aver sentito storie terrorizzanti su assalti all'arma bianca (e anche non) che vi accadono spesso.
Per riprenderci, anche delle 19 non previste ore di viaggio da Sao Luis (ovviamente, qui scopriamo che altre due compagnie sarebbero state più rapide e comode, e persino più economiche...), ci fiondiamo in un "rodizio" di cibi e pizze, e se il proprietario non viene ad implorarci di andarcene è probabilmente perché puzziamo troppo (e chi ce l'ha avuto il tempo di farsi una doccia?); ergo, mangiamo a dismisura e poi rotoliamo verso l'hotel.
Il giorno dopo, partito Gerard, io scopro che il venerdì di Pasqua in queste regioni tutto o quasi chiude, e quindi che non ci saranno nè voli a Cayenne nè barche per attraversare il fiume... devo perciò modificare il mio progetto, prendere un volo economico (40 euri) fino a Macapà e poi da là proseguire in bus... giro per la città, visito i consolati venezuelano e guianese per chiedere informazioni su strade e formalità di ingresso, faccio aggiustare i sandali e l'ombrello, trovo un cybercafè economico per svuotare la macchina fotografica, e con molta insistenza e gentilezza riesco persino ad ottenere in anticipo un biglietto per il concerto gratuito del giovedì sera a teatro... un giovedì pieno: esplorazione del lungomare e lungofiume, visita al museo del cirio che non parla di pelati ma della processione che ogni 2 di Ottobre si tiene qui quando due milioni di persone portano in giro una madonnina per le strade e i vicoli e i rii, visita alla chiesa di Nossa Senhora de Nazarè dove la suddetta madonnina riposa per il resto dell'anno, e poi esplorazione dei sentieri dello stupendo parco del Museo Emilio Goeldi, dove rivedo il mio amato lamantino (e stavolta lo filmo pure) e le enormi foglie della Victoria Regia e tanti serpenti e un colibrî e alcuni roditori opportunisti che rubano le banane alle scimmie...
La sera, come detto, vado a teatro, simile ma non uguale a quello di Manaus, dove ascolto un concerto con opere di Mozart e Beethoven, e poi diretto in aeroporto per il mio volo notturno.
In Macapà arrivo alle 3, e dormo in aeroporto aspettando che l'alba rischiari il cammino e faccia arrivare i primi moto-taxi (autobus? ma dove credete di essere?). Prima tappa, la stazione dei bus, dove acquisto uno degli ultimi posti a sedere per la frontiera. Poi, raggiungo il centro, dove tutto (TUTTO!) è chiuso: è chiuso il forte, è chiuso il museo, è chiuso ogni singolo negozio, tranne una panetteria dove mi rifocillo abbondantemente. Non mi resta che vagare: vagare sui pontili del lungomare, limaccioso per la bassa marea che è manna per gli aironi e gli altri uccelli acquatici, e vagara fino al monumento Marco Zero, che indica il passaggio della linea eautoriale per questo posto sperduto e dove esiste uno stadio che da tale linea è diviso in due (ovvero, nel primo tempo puoi giocare nell'emisfero nord e nel secondo in quello sud...); pare che ad ogni equinozio vi facciano processioni, magari vale la pena di tornare un'altra volta...
Bus notturno, strada sconnesso, sosta inattesa per aiutare altro mezzo in avaria, timore di essere assaltati ma pare sia più facile che assaltino i bus che arrivano dalla Guyana (la gente ha più soldi, in quelli), sedili scomodi e aria condizionata a palla... e arrivo alle 10 a Oyapoque, estremo limite del Brasile. Cambio un pò di denaro in euri (temendo la fregatura, li faccio ricontrollare da due negozianti, e li scambio appena posso), timbro il passaporto e poi prendo il barchino motorizzato che velocemente mi porta per dieci minuti lungo il fiume fino al territorio francese dall'altra parte...
In realtà, le cose sono rese più semplici dal fatto che il forte sia aperto e gratis e molto piccolo, la cattedrale sia chiusa per restauri, il Teatro da Paz sia già chiuso ai visitatori, e che nel mercato Ver-O-Peso nessuno di noi due si azzardi ad entrare con più di un centesimo addosso, dopo aver sentito storie terrorizzanti su assalti all'arma bianca (e anche non) che vi accadono spesso.
Per riprenderci, anche delle 19 non previste ore di viaggio da Sao Luis (ovviamente, qui scopriamo che altre due compagnie sarebbero state più rapide e comode, e persino più economiche...), ci fiondiamo in un "rodizio" di cibi e pizze, e se il proprietario non viene ad implorarci di andarcene è probabilmente perché puzziamo troppo (e chi ce l'ha avuto il tempo di farsi una doccia?); ergo, mangiamo a dismisura e poi rotoliamo verso l'hotel.
Il giorno dopo, partito Gerard, io scopro che il venerdì di Pasqua in queste regioni tutto o quasi chiude, e quindi che non ci saranno nè voli a Cayenne nè barche per attraversare il fiume... devo perciò modificare il mio progetto, prendere un volo economico (40 euri) fino a Macapà e poi da là proseguire in bus... giro per la città, visito i consolati venezuelano e guianese per chiedere informazioni su strade e formalità di ingresso, faccio aggiustare i sandali e l'ombrello, trovo un cybercafè economico per svuotare la macchina fotografica, e con molta insistenza e gentilezza riesco persino ad ottenere in anticipo un biglietto per il concerto gratuito del giovedì sera a teatro... un giovedì pieno: esplorazione del lungomare e lungofiume, visita al museo del cirio che non parla di pelati ma della processione che ogni 2 di Ottobre si tiene qui quando due milioni di persone portano in giro una madonnina per le strade e i vicoli e i rii, visita alla chiesa di Nossa Senhora de Nazarè dove la suddetta madonnina riposa per il resto dell'anno, e poi esplorazione dei sentieri dello stupendo parco del Museo Emilio Goeldi, dove rivedo il mio amato lamantino (e stavolta lo filmo pure) e le enormi foglie della Victoria Regia e tanti serpenti e un colibrî e alcuni roditori opportunisti che rubano le banane alle scimmie...
La sera, come detto, vado a teatro, simile ma non uguale a quello di Manaus, dove ascolto un concerto con opere di Mozart e Beethoven, e poi diretto in aeroporto per il mio volo notturno.
In Macapà arrivo alle 3, e dormo in aeroporto aspettando che l'alba rischiari il cammino e faccia arrivare i primi moto-taxi (autobus? ma dove credete di essere?). Prima tappa, la stazione dei bus, dove acquisto uno degli ultimi posti a sedere per la frontiera. Poi, raggiungo il centro, dove tutto (TUTTO!) è chiuso: è chiuso il forte, è chiuso il museo, è chiuso ogni singolo negozio, tranne una panetteria dove mi rifocillo abbondantemente. Non mi resta che vagare: vagare sui pontili del lungomare, limaccioso per la bassa marea che è manna per gli aironi e gli altri uccelli acquatici, e vagara fino al monumento Marco Zero, che indica il passaggio della linea eautoriale per questo posto sperduto e dove esiste uno stadio che da tale linea è diviso in due (ovvero, nel primo tempo puoi giocare nell'emisfero nord e nel secondo in quello sud...); pare che ad ogni equinozio vi facciano processioni, magari vale la pena di tornare un'altra volta...
Bus notturno, strada sconnesso, sosta inattesa per aiutare altro mezzo in avaria, timore di essere assaltati ma pare sia più facile che assaltino i bus che arrivano dalla Guyana (la gente ha più soldi, in quelli), sedili scomodi e aria condizionata a palla... e arrivo alle 10 a Oyapoque, estremo limite del Brasile. Cambio un pò di denaro in euri (temendo la fregatura, li faccio ricontrollare da due negozianti, e li scambio appena posso), timbro il passaporto e poi prendo il barchino motorizzato che velocemente mi porta per dieci minuti lungo il fiume fino al territorio francese dall'altra parte...
Racconti che potrebbero interessarti
Commenti
Il giorno 17/04/2006, Luigia Oberrauch Madella ha scritto...
Il giorno 17/04/2006, Silvia ha scritto...
Splendido il tuo diario di viaggio..e che viaggio! GRAZIE alle persone come te e il mio ragazzo che siete come finestre spalancate sul mondo! è bello sapere che un grande come te ha le sue origini nella vicina Vicenza. Complimenti per il tuo modo di raccontare le tue esperienze, per il modo che hai di raccontarti..! Sei troppo forte...vorrà dire che per ringraziarti dei tuoi scritti ad ottobre, quando sarò pure io all'Intiwarayassi..ti saluterò i tuoi amici animali! Buon proseguimento!
Il giorno 17/04/2006, Massimo ha scritto...
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 15/04/2006
visualizzato: 3364 volte
commentato: 3 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1435818
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary