Celebrazione
Due anni son passati (e non se n'è accorto nessuno), da quando son partito dalle fredde e desolate lande italiane per girare il mondo... L'anno scorso, gli amici cileni della famiglia Salas avevano organizzato un barbecue per festeggiare la ricorrenza; quest'anno, un pò per caso un pò per orgaizzazione, l'anniversario l'ho trascorso assieme ad un amico italiano, don Giuseppe Secondin, per anni parroco a Creazzo (dove ci siamo conosciuti) ed ora da tempo missionario in terra brasiliana.
Lo trovo ad Aparecida de Goiania, piccola (solo 500000 abitanti!) cittadina in cui lui si occupa di svariate comunità e, a tempo perso, fa da anfitrione e guida agli italiani che lo vanno a trovare. Ad Aparecida in realtà sembra non conoscerlo nessuno, quando arrivo e chiedo di lui nella chiesa principale le pie donne che lì lavorano pensano che io sia l'ennesimo pazzo che capita da quelle parti... ma no, eccolo comparire sulla sua macchina FIAT scoppiettante e gli abbracci e i saluti si sprecano.
Dopo un salto a casa, andiamo fino a Goiania a fare un giro per la città, onestamente non molto differente (solo più grande) da Aparecida: città universitaria, ipercresciuta oltre i limiti progettati a suo tempo (ma è una cosa che capita spesso, qui in Brasile), grigia e bigia specie sotto la pioggerella. "Machissene...", diciamo noi: l'importante è incontrarsi! La sera andiamo ad uno dei sterminati Centri Commerciali della zona, il lunedì è appuntamento fisso per i 3 preti vicentini della zona per mangiare assieme e poi andare al cinema; purtroppo (o per fortuna) di film interessanti non ce n'è e l'unico altro prete (don Luigi Schiavo, di Montecchio Maggiore) venuto ha il raffreddore e ritorna a casa verso le 9, così a noi non rimane che passare una seratina chiacchierando di cose italiane, di cose brasiliane e di tutto quello che sta tra la terra ed il cielo.
La mattina dopo, invece, con la BeppeMobile (in realtà qui lo chiamano Zè Cristian, all'inizio io pensavo che parlassero veneziano ma poi lui mi spiega che Zè sta per Josè), andiamo a fare il giro delle sue comunità: vedo le chiese già realizzate, la grande chiesa (cattedrale? lui nega...) cominciata da alcuni mesi e già molto promettente, le scuole dove i bambini (aiutati anche da organizzazioni italiane) poveri possono apprendere grazie ad insegnanti capaci e a strumenti (hanno persino un'aula di informatica) finalmente appropriati... Il pranzo è italiano, pastasciuttata che lui anche se dice di essere a dieta non disdegna, e ancora ciaccole e ciaccole fino a che non arriva l'ora del bus per Brasilia...
Arrivederci, Zè! Ci si vede in Italia, in Giugno, quando torni per festeggiare i tuoi 50 anni di sacerdozio!
Lo trovo ad Aparecida de Goiania, piccola (solo 500000 abitanti!) cittadina in cui lui si occupa di svariate comunità e, a tempo perso, fa da anfitrione e guida agli italiani che lo vanno a trovare. Ad Aparecida in realtà sembra non conoscerlo nessuno, quando arrivo e chiedo di lui nella chiesa principale le pie donne che lì lavorano pensano che io sia l'ennesimo pazzo che capita da quelle parti... ma no, eccolo comparire sulla sua macchina FIAT scoppiettante e gli abbracci e i saluti si sprecano.
Dopo un salto a casa, andiamo fino a Goiania a fare un giro per la città, onestamente non molto differente (solo più grande) da Aparecida: città universitaria, ipercresciuta oltre i limiti progettati a suo tempo (ma è una cosa che capita spesso, qui in Brasile), grigia e bigia specie sotto la pioggerella. "Machissene...", diciamo noi: l'importante è incontrarsi! La sera andiamo ad uno dei sterminati Centri Commerciali della zona, il lunedì è appuntamento fisso per i 3 preti vicentini della zona per mangiare assieme e poi andare al cinema; purtroppo (o per fortuna) di film interessanti non ce n'è e l'unico altro prete (don Luigi Schiavo, di Montecchio Maggiore) venuto ha il raffreddore e ritorna a casa verso le 9, così a noi non rimane che passare una seratina chiacchierando di cose italiane, di cose brasiliane e di tutto quello che sta tra la terra ed il cielo.
La mattina dopo, invece, con la BeppeMobile (in realtà qui lo chiamano Zè Cristian, all'inizio io pensavo che parlassero veneziano ma poi lui mi spiega che Zè sta per Josè), andiamo a fare il giro delle sue comunità: vedo le chiese già realizzate, la grande chiesa (cattedrale? lui nega...) cominciata da alcuni mesi e già molto promettente, le scuole dove i bambini (aiutati anche da organizzazioni italiane) poveri possono apprendere grazie ad insegnanti capaci e a strumenti (hanno persino un'aula di informatica) finalmente appropriati... Il pranzo è italiano, pastasciuttata che lui anche se dice di essere a dieta non disdegna, e ancora ciaccole e ciaccole fino a che non arriva l'ora del bus per Brasilia...
Arrivederci, Zè! Ci si vede in Italia, in Giugno, quando torni per festeggiare i tuoi 50 anni di sacerdozio!
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Commenti
Il giorno 21/03/2006, Lidia ha scritto...
Il giorno 22/03/2006, Daniele ha scritto...
Aggiungo al racconto che, anche se non credo alla Provvidenza, devo dire che l'incontro col don é giunto a fagiuolo: a lui avanzava una maglietta azzurra causa errate dimensioni circumstomacali, e a me si stava rompendo del tutto la maglietta rossa ciclistica donatami da mio cognato (in realtá, da mia sorella) prima di partire... ergo, ció che era suo ora viaggia con me ;-)
Il giorno 23/03/2006, Daniela ha scritto...
Il giorno 23/03/2006, Daniele ha scritto...
Il giorno 23/03/2006, Massimo ha scritto...
Il giorno 23/03/2006, Daniele ha scritto...
Oh, dai, non scherziamo su queste cose ché poi la mia mamma si preoccupa ché non ho neanche il maglione di lana... di magliette ne ho al momento 5, anche se una (quella bianca delle Galapagos) la uso quasi mai perché si sporca in un batter d'occhio (e poi la gente lo nota...).
Lo zaino pesa a secco (cioé, senza libri o cd o foto che inevitabilmente lo riempiono dopo un po') circa 17 chiletti... Poi c'é lo zainetto, con altri 3-4, che mi serve davanti per bilanciare quando cammino.
Lo zaino pesa a secco (cioé, senza libri o cd o foto che inevitabilmente lo riempiono dopo un po') circa 17 chiletti... Poi c'é lo zainetto, con altri 3-4, che mi serve davanti per bilanciare quando cammino.
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inserito il 14/03/2006
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