"Tu sei ignorante nel senso che ignori!"
"... e tu imbecille nel senso che imbelli!"

No, non voglio cominciare una gara di insulti (anche se, ora che ci penso, sarebbe un buon argomento per un forum... eh eh, scherzavo!), ma parlare di parole che incontro per strada e che da queste parti significano cose molto diverse da quelle a cui siamo abituati.

Partiamo, appunto, da DEFICIENTE: in brasiliano, pare voler dire "portatore di handicap" (che non ho mai capito dove lo portano, questo handicap...), anche se vedere l'omino in carrozzella bianco su sfondo blu accompagnato dalla parola fa pensare effettivamente ad una mancanza di rispetto. L'equivalente in spagnolo è MINUSVALIDO, che quanto a mancanza di rispetto direi non si fa lasciare indietro: perché una persona che ha un handicap fisico o mentale deve essere neceessariamente "meno valida" di un'altra?

Proseguiamo con GENTE: qui, in Brasile, sta ad indicare un gruppo di persone che puó comprendere il soggetto parlante; così, io con degli amici posso correttamente dire "la gente va al cinema" per significare che siamo NOI che stiamo andando al cine...

BACAN in spagnolo venezuelano, colombiano ed ecuadoriano sta a significare "ganzo", e spesso (specialmente alle Galapagos) è prefissato dalla parola SUPER. Sinonimo molto usato (anche in Perù) è CHEVERE.

MINA, che è una cosa che in Italia si produce in quantità e sulla quale molte persone involontariamente fanno quattro salti, in Cile (ma, pare, solo lì) significa "ragazza" (così non si capisce mai che cosa piaccia ai minatori, se le mine o le mine...)

Da non confondersi sono ATUN e TUNA, in castigliano: il primo significa "tonno" (nel senso di pesce, e non nel senso di verbo di movimento in siciliano), mentre il secondo è il frutto che spunta sui rami dei cactus (ora, non datemi dell'ignorante; le foglie dei cactus sono le spine, perció presumo nella mia presunzione che le cose verdi a forma di medaglioni siano i rami... se sbaglio, mi corrigerete).

La GAROTA non è uno strumento di tortura, bensì uno dei tanti modi di definire una "ragazza" in questo portoghese brasiliano. Mentre LEGAL indica "l'essere a posto" di una cosa o persona (tipo: quel tipo è LEGAL).

PASTA qui in Brasile significa "valigia", o meglio "cartella", mentre PRATO è il "piatto". Il "prosciutto" si dice PRESUNTO, e non so se perché non sono sicuri che lo sia o per altro motivo; e attenzione con il "pollo", che da queste parti si chiama FRANGO (e stop!?...). Ma la migliore è certo la castigliana BURRO, che significa "asino"... occhio quando ordinate la colazione!!!