Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Perù » Pappagalli devoti e farfalle colorate
Pappagalli devoti e farfalle colorate
La parola pappagallo, in spagnolo, è "loro" (in realtà, in quechua, la linga degli inca, solo i pappagalli parlanti si chiamavano così, mentre per gli altri tipi c'erano nomi specifici). La regione che ne contiene quantitativi industriali si chiama Loreto, e a meno che alcuni dei volatili non abbiano avuto delle visioni religiose immagino che ci sia una connessione... i pappagalli, dopotutto, qui sono qualcosa che non puoi fare finta che non ci sia: le loro voci schiamazzanti sono ovunque, e quando planano in gruppi numerosi la sagoma ad ala aperta e coda lunga è inconfondibile.
Iquitos è la capitale di questa regione, e quando arriviamo dopo due giorni quasi di viaggio fluviale il caldo mi avvolge, ed io cerco di sopravvivervi. Motorini ovunque, e motorino noleggia la mia anfitriona SERVAS, Genny. Mi recupera nella piazza principale, dove troneggia una casa metallica progettata da Eiffel e portata fin qui durante il boom della gomma da uno dei ricchi impresari che cercavano di trasformare la giungla in una casa moderna (e che, ovviamente, non è riuscito a farla arrivare fino alla sua destinazione, a causa dell'opposizione della giungla medesima... Eiffel deve aver guadagnato molto da queste parti, c'è una chiesa sua in Yurimaguas e mi dicono esserci altro in Manaus...), e mi porta fino a casa sua, dove scopro...
1) ha la piscina
2) ha un altro ospite SERVAS, Paco dal Messico
3) ha un cameriere/cuoco tuttofare, Ronaldo, e un figlio che si chiama (giuro!) John Lennon
Nell'ordine, mentre lei ritorna al lavoro, io mi tuffo in piscina, saluto Ronaldo e l'ex Beatle e assisto al risveglio di Paco (la sera prima sono stati a ballare fino a notte inoltrata, e lui pare averne risentito).
Nei giorni seguenti, cercando di incontrare Genny (cosa quasi impossibile, a causa dei suoi orari assurdi e dei templi biblici degli amazzonici), approfittiamo per visitare Iquitos ed i suoi dintorni. La città, a parte il caldo e gli immancabili acquazzoni, non offre molto, mentre si possono fare una serie di escursioni nei dintorni: Quistococha, in particolare, con il suo giardino zoologico pieno di animali di quelli che sai che vivono nella giungla ma non vedrai mai se li vai a cercare, e la sua laguna di acqua calda come il brodo di pollo dove schiamazzanti moltitudini (di umani, non di pappagalli) si immergono gorgogliando, e le comunità indigene dei Boras, degli Yaguas, e di molti altri (tutte accomunate dal desiderio di mostrarti le loro danze, per un modico contributo di 10-15 soles, e di venderti la loro paccottiglia... ops, pardon, "artesania").
I pasti organizzati da RonaldMacDonald sono molto buoni, ogni giorno variano, e per fortuna non si sogna di ripetere la zuppa di tartaruga (ebbene sì, ho mangiato zuppa di tartaruga) del primo giorno, non che sia cattiva, ma... disgustosa sì.
Una sera, arrivano gli altri membri di SERVAS di Iquitos, e ai bordi della piscina festeggiamo il compleanno di Genny con cucina internazionale (Italia batte Messico 2 a 1, la pasta è pìù gradita del guacamole!) e fiumi di birra (ma come farà Raul a scolarsene così tante senza perdere conoscenza?).
E, finalmente, viene il momento di partire. Partire da Iquitos è difficile. Non tanto perché non possiamo separarci dai nostri nuovi amici, quanto perché nessuno sa quando salpino i barconi, tutto dipende dal tempo e da quando arriva il carico e da come gli gira al capitano e altre cose amene come queste... risultato: Paco va al porto il mercoledì e aspetta 6 ore prima che gli dicano che il battello salperà il giorno dopo, ed io arrivo al porto il giorno dopo e scopro che il mio battello proprio non è arrivato (ne prendo al volo un altro, che ferma però a CaballoCocha... dov'è? Mah, devo guardare bene anch'io nella mappa per trovarlo... è lì, lungo il fiume, ad un passo dal confine...). Riuscamo ad imbarcarci, però, ed è questo che conta da queste parti...
Ah, già, le farfalle del titolo: oltre ai pappagalli, questo è il regno delle farfalle. Coloratissime (dal giallo al blu elettrico), di dimensioni ridotte o ragguardevoli, amano folleggiare lungo i sentieri ed in riva al fiume, e spesso ti si posano addosso perlustrandoti con la loro proboscide. Esiste un luogo, qui vicino, dove le allevano per venderle; ma io non capisco quelli che le ammirano incorniciate, trafitte da uno spillo, perché il loro volo libero è mille volte più appagante...
Iquitos è la capitale di questa regione, e quando arriviamo dopo due giorni quasi di viaggio fluviale il caldo mi avvolge, ed io cerco di sopravvivervi. Motorini ovunque, e motorino noleggia la mia anfitriona SERVAS, Genny. Mi recupera nella piazza principale, dove troneggia una casa metallica progettata da Eiffel e portata fin qui durante il boom della gomma da uno dei ricchi impresari che cercavano di trasformare la giungla in una casa moderna (e che, ovviamente, non è riuscito a farla arrivare fino alla sua destinazione, a causa dell'opposizione della giungla medesima... Eiffel deve aver guadagnato molto da queste parti, c'è una chiesa sua in Yurimaguas e mi dicono esserci altro in Manaus...), e mi porta fino a casa sua, dove scopro...
1) ha la piscina
2) ha un altro ospite SERVAS, Paco dal Messico
3) ha un cameriere/cuoco tuttofare, Ronaldo, e un figlio che si chiama (giuro!) John Lennon
Nell'ordine, mentre lei ritorna al lavoro, io mi tuffo in piscina, saluto Ronaldo e l'ex Beatle e assisto al risveglio di Paco (la sera prima sono stati a ballare fino a notte inoltrata, e lui pare averne risentito).
Nei giorni seguenti, cercando di incontrare Genny (cosa quasi impossibile, a causa dei suoi orari assurdi e dei templi biblici degli amazzonici), approfittiamo per visitare Iquitos ed i suoi dintorni. La città, a parte il caldo e gli immancabili acquazzoni, non offre molto, mentre si possono fare una serie di escursioni nei dintorni: Quistococha, in particolare, con il suo giardino zoologico pieno di animali di quelli che sai che vivono nella giungla ma non vedrai mai se li vai a cercare, e la sua laguna di acqua calda come il brodo di pollo dove schiamazzanti moltitudini (di umani, non di pappagalli) si immergono gorgogliando, e le comunità indigene dei Boras, degli Yaguas, e di molti altri (tutte accomunate dal desiderio di mostrarti le loro danze, per un modico contributo di 10-15 soles, e di venderti la loro paccottiglia... ops, pardon, "artesania").
I pasti organizzati da RonaldMacDonald sono molto buoni, ogni giorno variano, e per fortuna non si sogna di ripetere la zuppa di tartaruga (ebbene sì, ho mangiato zuppa di tartaruga) del primo giorno, non che sia cattiva, ma... disgustosa sì.
Una sera, arrivano gli altri membri di SERVAS di Iquitos, e ai bordi della piscina festeggiamo il compleanno di Genny con cucina internazionale (Italia batte Messico 2 a 1, la pasta è pìù gradita del guacamole!) e fiumi di birra (ma come farà Raul a scolarsene così tante senza perdere conoscenza?).
E, finalmente, viene il momento di partire. Partire da Iquitos è difficile. Non tanto perché non possiamo separarci dai nostri nuovi amici, quanto perché nessuno sa quando salpino i barconi, tutto dipende dal tempo e da quando arriva il carico e da come gli gira al capitano e altre cose amene come queste... risultato: Paco va al porto il mercoledì e aspetta 6 ore prima che gli dicano che il battello salperà il giorno dopo, ed io arrivo al porto il giorno dopo e scopro che il mio battello proprio non è arrivato (ne prendo al volo un altro, che ferma però a CaballoCocha... dov'è? Mah, devo guardare bene anch'io nella mappa per trovarlo... è lì, lungo il fiume, ad un passo dal confine...). Riuscamo ad imbarcarci, però, ed è questo che conta da queste parti...
Ah, già, le farfalle del titolo: oltre ai pappagalli, questo è il regno delle farfalle. Coloratissime (dal giallo al blu elettrico), di dimensioni ridotte o ragguardevoli, amano folleggiare lungo i sentieri ed in riva al fiume, e spesso ti si posano addosso perlustrandoti con la loro proboscide. Esiste un luogo, qui vicino, dove le allevano per venderle; ma io non capisco quelli che le ammirano incorniciate, trafitte da uno spillo, perché il loro volo libero è mille volte più appagante...
Racconti che potrebbero interessarti
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 11/11/2005
visualizzato: 3099 volte
commentato: 0 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1435866
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary