La ricerca di una barca che ci porti, navigando lentamente, fino a Lombok risulta di nuovo vana; ciononostante, decidiamo ancora una volta di affidarci ai tentativi di uno dei tanti procacciatori, e aspettiamo la sera. Nel frattempo, mi imbarco per una doppia immersione. Scelgo, dei due centri affidabili, quello un pò più costoso gestito da tedeschi: l'altro non ha prenotazioni, e dovrei pagare un sovrapprezzo. Partiamo, i due divemaster io due olandesi in viaggio prolungato e due altri tedeschi appassionati di fotografia subacquea. La meta è lontana, a più di due ore, e durante la navigazione il mare grosso ci rompe la pinna del timone. Attendendo l'arrivo dei rinforzi col materiale per riparare, facciamo la prima immersione. Io peso troppo poco (son calato di 3 chili, da quando son partito... mamma e fidanzate dovrebbero essere contente ;-) ), così non riesco ad immergermi e dobbiamo aggiungere un altro chiletto alla cintura e poi mi "tirano sotto" per le pinne... tanti pesci, una murena (che è pure un pesce) e bei coralli... mi piace la sensazione di essere di nuovo sotto acqua. Risaliamo, i ragazzi stanno lavorando al timone, ci rilassiamo sorbendo del tè e pranzando... ci rilassiamo un pò troppo: nessuno si accorge che il vento improvviso ci fa spostare, e che l'ancora evidentemente non fa bene il suo lavoro: è un attimo, e ci troviamo su una secca. Proviamo in tutti i modi a ripartire, e scendiamo pure in acqua per spingere la barca, ma non c'è niente da fare: la marea scende, e la barca è bloccata. Rinunciamo, prendiamo la barca venuta coi soccorsi al mattino e lasciamo l'equipaggio ad aspettare che la marea inverta il suo corso. Nel secondo sito ci tuffiamo, e poco dopo i 15 metri la mia maschera si apre (scoprirò poi che mancava un anello di tenuta per il cinturino... mai fidarsi di far controllare il proprio equipaggiamento da qualcun altro, anche se si tratta dell'istruttore in persona!) ed io, non riuscendo a richiuderla, devo risalire; un pò troppo velocemente, ma non eccessivamente; sistemo la maschera, ma non ritrovo gli altri, l'acqua è troppo fonda; per fortuna, l'istruttrice è pure risalita, e insieme ridiscendiamo. Mi ha preso un leggero panico, al pensiero di quello che sarebbe successo se la maschera si apriva a 24 metri o oltre, e impiego tutta l'immersione a riassestare la respirazione (il che mi fa consumare più aria, e devo risalire prima degli altri). Torniamo a LabuanBajo, e ceno con l'australiano e una coppia di tedeschi, discorrendo delle rispettive avventure giornaliere.