La musica è finita, gli amici se ne vanno...
L'anno sta finendo, e tra le tante cose che si porta via c'è un po' della musica che ho amato: tra le tante persone che hanno terminato la loro vita terrena, ci sono stati infatti vari musicisti che hanno, con le loro composizioni, fatto compagnia alle mie orecchie in varie occasioni.
Prince, per primo (in stretto ordine cronologico). Folletto strambo, mi è sempre parsa un'alternativa all'imperversante Michael Jackson, più interessato alla musica che all'apparire. La sua Purple Rain (che, peraltro, ha dato vita al film omonimo) è un pezzo davvero struggente, di forte intensità. Lo stesso vale ovviamente per quella Nothing Compares To You che, interpretata magistralmente da Shinead O'Connor, racconta di un amore finito ma non spento. Il cantante di Minneapolis ha scritto molte canzoni per altri artisti (lo sapevate che persino Manic Mondays delle Bangles è una sua creazione?), e persino un'interessante colonna sonora per il primo Batman, quello di Tim Burton con Michael Keaton e il fumettistico joker di Jack Nicholson, che da qualche parte ho ancora in musicassetta (le musicassette! Ve le ricordate? Roba del secolo scorso, davvero...), ma verrà ricordato da molti soprattutto per le sue eterne battaglie con le case discografiche, tanto da cambiarsi il nome non so quante volte per poter lavorare con altri (ad un certo punto della sua carriera, si faceva chiamare "L'Artista che una volta era conosciuto come Prince")...
Un po' più normale, anche se non meno eclettico, è stato David Bowie. Con lui ricordo un vecchissimo film, "L'uomo che cadde sulla Terra", in cui faceva la parte di un alieno, e soprattutto "Labyrinth", dove non solo compone una bella colonna sonora ma appare anche come il re dei Goblin, pronto a realizzare il desiderio della protagonista di far sparire il suo frignante fratellino. E poi la musica di Absolute Beginners, film di Julian Temple con l'allora sulla-cresta-dell'onda Patsy Kensit (non datevi la pena di riesumarlo, quel film: l'ho visto un paio di settimane fa per la prima volta, ed è un'accozzaglia sconclusionata di vicende in cui si fatica a trovare un filo logico). E il video di China Girl, in cui lei gli faceva "ssst, just you shut your mouth" portando il dito alla bocca mentre lui continuava a dichiararle il suo amore. Mia madre ad un certo punto mi aveva pure regalato un suo cd, non ricordo neppure più per quale occasione, ma che non si trattava di uno dei più famosi; deve essere ancora da qualche parte nella mia modesta collezione, laggiù in Italia. L'ho rivalutato (Bowie, non il cd) dopo la sua morte, lo ammetto, andando a riascoltare alcune delle sue canzoni ed analizzandone i testi; e per alcune settimane ho avuto fisse in testa Ashes To Ashes, Starman e Life On Mars, e la versione di The Man Who Sold The Earth fatta dall'ex cantante dei R.E.M. come tributo alla vita, e alle opere, del Duca Bianco.
È poi stata la volta di Leonard Cohen, che magari nessuno di voi ha mai sentito nominare, ma che ha disputato a Bod Dylan per molto tempo la palma di menestrello raccontastorie, con la sua capacità di visualizzare immagini e situazioni pescandole, spesso, dalla sua memoria. Ricordo di averlo scoperto (tardi) grazie al film Shreck, per la versione della sua Halleluia che ne fa parte; ma, dopo aver cercato più informazioni e ascoltato molte più sue composizioni, credo che la mia preferita sia Suzanne, di cui peraltro (se non erro) esiste una versione italiana scritta da De André, dove racconta di questa donna speciale, una sua amica, e del modo in cui lo faceva sentire la sua presenza.
E termino con George Michael, che se ne è andato il giorno di Natale mentre il resto del mondo suonava la sua Last Christmas. Gli Wham!, il suo gruppo originale, quello dei due "parrucchieri che cantavano" per intendersi, è stato una delle colonne portanti dello spazio musicale degli anni '80, o almeno del mio spazio; ricordo in particolare Edge Of Heaven, che mi aveva colpito probabilmente per il suo ritmo (pom pom-poro-pom pom-poro-pom pom pom, po-pom pom-poro-poro-pom...), ma quelle che hanno lasciato di più il segno sono state la già citata Last Christmas, che suonava da uno stereo mentre flirtavo con una certa ragazza (rimasta nei miei sogni per molto tempo, anche se alla fine non ci siamo mai neppure baciati), e Careless Whispers, della quale ricordo chiesi a Federica il testo (essendo lei allora, e probabilmente anche oggi, ben più versata di me in inglese, e non essendo ancora il tempo in cui bastava digitare "Careless Whispers lyrics" in Google per avere la risposta in 0.1 millisecondi). Però a me è sempre piaciuto di più il George Michael solista, e soprattutto quello delle canzoni lente, delle ballate, come Kissing A Fool o You Have Been Loved o Cowboys And Angels, in cui riusciva ad accompagnare perfettamente i sentimenti con la musica; unica eccezione alla lentezza, forse, Faith, con la sua potente chitarra e il video della doccia, ma magari si scopre poi che la ragione è solo personale.
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Commenti
Genio e sregolatezza di artisti dalle cui dichiarazioni ed azioni pendono molte persone che nei simboli cercano esempi da imitare o direttive da seguire. Ed allora cosa dobbiamo guardare? Solo il musicista? Il musicista e l'uomo?
Molto spesso ci penso perchè le persone che hanno scritto o interpretato musica che è diventata un pezzo di colonna sonora della mia vita ed in particolare della mia adolescenza, con i loro vissuti mi hanno anche insegnato ad affrontare o riflettere sul mio percorso in questo mondo. Di questi quattro la figura per me più rappresentativa è stata quella di David Bowie.
@Massielena: ma che cosa ti fumi prima di lasciare questi commenti???
@Chiara: mi rende orgoglione sapere di questa passione segreta della mia nipotina, si vede che le interminabili ore passate dal padre a farle sentire le stazioni radio sono servite a qualcosa... Il che mi da l'idea di un nuovo concorsone (tanto poi vado in Colombia e qualche premio lo trovo di sicuro)... stay tuned!
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inserita il 31/12/2016
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