X-Men - Giorni di un futuro passato
C'è una bella storia a fumetti degli X-Men che racconta di come la più piccola e intangibile di loro, Kitty Pryde, torni in spirito indietro nel tempo per reincarnarsi nella sé stessa più giovane e cercare di cambiare un avvenimento del passato, per impedire il genocidio dei mutanti, avvenuto nel 2013.
Con precisione temporale quanto meno bizzarra, è uscito ora nelle sale il quinto film degli X-Men (settimo, se proprio volessimo contare i due dedicati a Wolverine), e...
E devo dire che racconta bene quella storia, anche se apportando alcune modifiche non di poco conto. Tanto per dirne una, Kitty questa volta è quella che fa andare indietro nel tempo la mente di qualcun altro; e quel qualcun altro ha la faccia (e gli artigli) di Hugh Jackman, ancora una volta mattatore nei panni di Wolverine.
Le scene nel presente/futuro sono ridotte, per dare estremo spazio al presente/passato, e forse anche per risparmiare un po' sugli effetti speciali (sì, credici...); e sembra di vivere in una puntata di Starsky e Hutch, o - per chi l'avesse visto - all'interno di uno degli episodi della serie TV Life on Mars, con i pantaloni a zampa di elefante ed i baffoni e tutte quelle cose lì. Uno Starsky e Hutch con i superpoteri, però, ché ormai questi film degli X-Men se c'è una cosa che ci hanno insegnato è che ce ne sono almeno una ventina di diversi ogni volta.
Non c'è interazione tra passato e futuro, ma del resto non c'era neppure nella storia originale, quindi nulla viene tradito. E, anzi, forse la presenza di Wolverine, che viene a contatto anche con le radici del suo futuro, funziona di più che l'originale. Presenza in cui vengono sapientemente innestati un sacco di riferimenti, ed un sacco di personaggi, tra cui sicuramente il vincitore del premio "voglio immediatamente un film solo su di lui" è Pietro "Quicksilver" Maximoff, l'uomo più veloce del mondo (o quanto meno appare tale nella scena magistralmente orchestrata a lui dedicata, scena nella quale agli altri non resta che fare da inconsapevole pubblico).
E' un buon sequel, insomma. E, considerando che a ben vedere è il sequel di due film contemporaneamente, guadagna anche qualche punto in più. Buoni attori, compreso il piccolo Tyrion prestato da Game of Thrones. Buona messa in scena, ottime musiche (sarà che a me la traccia musicale base del primo X-Men pare una delle migliori in assoluto, nel settore), pochi spiegoni e tanta azione. Passa l'esame, quindi, anche se lascia sul tavolo alcuni dubbi, tipo in che modo il futuro è stato modificato tanto da far ritornare in vita personaggi morti da tempo (anche se, a voler proprio fare le pulci, lo stesso Xavier era da tempo dato per morto...)?!
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inserita il 29/05/2014
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