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Dieci anni sono tanti, se ci pensi...

Accadde d’autunno, l’autunno europeo, dieci anni fa, che la mia vita cominciò a cambiare. Ero in Asia, per quello che all’inizio pensavo sarebbe stato solo un viaggio di qualche mese in una zona che non conoscevo, in un periodo della mia esistenza che sembrava essere felice: non avevo un lavoro, è vero, perché l’avevo lasciato da poco, stufo di adoperarmi per una ditta che non credeva per niente nel settore dello sviluppo software, che pure voleva mantenenere; ma non ero preoccupato, ché in quel settore (a quel tempo) di lavoro ce n’era. E, soprattutto, stavo con Federica, la donna che amavo, la donna che mi rendeva felice, che mi sapeva leggere ed ascoltare, pazza a sufficienza da innamorarsi di me; finalmente tranquilli e sereni dopo anni di tira e molla.

Ma qualcosa covava, sotto la cenere.

Ed un giorno d’autunno, mentre io ero dall’altra parte del mondo, quella donna mi fece intendere che non mi amava più.

Così, semplicemente.

Per lei, intendo. Chissà, magari ci pensava da settimane, da che avevamo visitato assieme la Thailandia, oppure da mesi, da ancora prima che io partissi, e non era mai riuscita a dirmelo; e la mia lontananza aveva fatto sì che potesse rifletterci sopra; oppure, semplicemente era successo qualcosa che aveva mutato il suo cuore ed i suoi pensieri.

Il mio mondo tutto d’un tratto non era più quello dei giorni precedenti, si era sbriciolato sotto i miei piedi, ed io non ebbi la forza di fare un ultimo tentativo e tornare di corsa a casa per provare a risolvere la situazione; non sarebbe comunque cambiato nulla, ci dicemmo in lunghe conversazioni intecontinentali, e probabilmente avevamo ragione (non che la constatazione rendesse le cose più facili, ovviamente). Così, rimasi lì, ancora per qualche settimana, con il corpo almeno, mentre la mia mente era altrove, fino a quando un farabutto indonesiano decise per me, drogandomi e derubandomi nel sonno di tutto quello che poteva avere un valore materiale, e costringendomi a tornare a casa.

Passai un paio di mesi abbastanza di merda, come si può intuire, finché non decisi che dovevo riprendere a viaggiare, vincere la paura e cercare di dimenticarLa. Un biglietto per il giro del mondo fece il resto, anche se non si può davvero dimenticare chi continua ad accompagnarti, se non nel fisico almeno nella tua mente e nel tuo cuore.

Però, il viaggiare in posti lontani, da solo, per lungo tempo, portò con sé una conseguenza: non avendo a disposizione risorse economiche infinite (che, a dire il vero, non avrei speso anche se le avessi avute), e avendo deciso di non lavorare per tutto il viaggio, dovetti ingegnarmi spesso a mettere insieme ed organizzare piccoli gruppetti per poter accedere a luoghi ed escursioni che sarebbero stati troppo costosi se fossero stati solo per me.

Maturò allora in me il desiderio di lavorare in qualche modo con il viaggiare, fosse raccontare di viaggi, o continuare a farli. E, dopo alcuni tentativi di vendita di articoli e fotografie di viaggio, gratificanti ma purtroppo non dal punto di vista economico, e lavoretti in un giornale e per un editore on-line, grazie alla dritta del caro amico Denis (a cui sono grato anche per questo) mi sono trovato coinvolto nel mondo dei viaggi di gruppo, come accompagnatore. E, ora, sto scrivendo queste righe dal giardino di un bell’hotel sulla Isla del Sol, nel mezzo del lago Titicaca, in Bolivia; mentre intorno gli uccelli cinguettano, ed un bambino sta giocando nel prato dopo aver aiutato il padre a trasportare fuori i bagagli, ed il vento soffia tra le foglie degli eucalipti, interrotto solo dallo sporadico ragliare di qualcuno degli asini solo mezzo di trasporto ammesso sull’isola. Richard e sua moglie Davina, due delle persone che sto portando in viaggio dal Perù al Cile, sono appena tornati da una camminata fino alla cima dell’isola, e stanno ora rilassandosi sulle sdraio offerte dall’hotel, dotate dei più grandi e soffici materassi che io abbia mai visto. Gli altri sono ancora in giro, esplorando questo angolo di paradiso... Lo so, suona come un film della Disney, di quelli di una volta tipo Biancaneve e i Sette Nani, però è l’unico modo che ho di descrivere quello che sto vivendo in questo momento.

Non so se ci ho guadagnato davvero: me lo sono chiesto molte volte, senza sapermi dare una risposta, anche se so che molti direbbero che sì, alla fine la bilancia pende dalla mia parte. Ma la mia vita ora è così, le stagioni hanno un po’ perso di significato, e le cose non sono più com’erano 10 anni fa...


Commenti

Il giorno 06/10/2013, Valentina ha scritto:
per la felicità ognuno deve creare la propria alchimia. non è una ricetta che si può scambiare come quella di una torta.
un abbraccio
Vale
Il giorno 06/10/2013, Massielena ha scritto:
Leggo e molti ricordi affollano la mente a partire da una chat avviata durante un pomeriggio, al lavoro; una cena con Federica in cui capivamo (io e mia moglie) che qualcosa non andava; un DEFCOM5 che a dirlo ora, così, è facile, ma in quel momento non era facile da capire, ma erano o non erano affari miei? Personalmente ritengo che quel viaggio in Thailandia avesse come obiettivo il riportarti a casa, ma non è successo e la goccia ha fatto traboccare l'acqua dal vaso e secondo me non è vero che il tuo ritorno non avrebbe cambiato le cose. Mi viene in mente il film The Family Man; potresti essere tu il protagonista ;-) ;-)
Ma saresti stato quello che avrebbe scelto una vita più sedentaria, un lavoro più normale, una famiglia da crescere e con cui crescere e questo solo per amore di una donna? Così anche tu sei figlio delle tue scelte ed il dolore o la felicità te li porti appresso più o meno intensamente a seconda di come hai vissuto quei momenti e se le stagioni si sono sbiadite credo sia utile trovare i motivi per ridare colore al tutto anche se sono convinto che se fossi tornato allora le cose sarebbero state diverse..........
Il giorno 06/10/2013, Tiziana guidotti ha scritto:
..le cose vanno come devono andare, inutile ripensarci e fare bilanci.. Sappi solo che per qualcuno sei una persona speciale, capace di regalare momenti di felicità. Vorrei essere lì nel tuo film Disney. Un abbraccio T
Il giorno 06/10/2013, Chiara ha scritto:
xxx
Il giorno 07/10/2013, cuggino Nicola ha scritto:
Yyy

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inserita il 06/10/2013
visualizzata 3781 volte
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