Wifi a bordo di un treno FS... e funziona davvero!
Scrivo da bordo di un treno delle FS. E non solo scrivo, ché già da anni le prese di corrente ci sono su certe tipologie di treni (non necessariamente quelli di alta classe: ricordo con piacere un locale Bassano-Trento, ma forse i treni in Trentino Alto-Adige si avvantaggiano dell'autonomia come molte altre cose di quella regione); ma pubblico pure sul mio blog, e questo è ben più strano. Strano perché, nella tratta Bologna-Roma ci sono varie gallerie, e quindi il segnale è a continuo rischio; ma, soprattutto, perché si tratta di un treno delle Ferrovie dello Stato, le stesse che non mi permettono di modificare i dati del mio account perché il loro sito è ottimizzato per Internet Explorer, come mi hanno spiegato dal servizio assistenza ("Le ricordiamo che il funzionamento del sito è garantito a patto di utilizzare solo il browser Internet Explorer vers. 8.0 o sup. e di tenere aggiornato il programma Adobe AcrobatReader per visualizzare i file pdf").
Alle Ferrovie dello Stato ho smesso di credere molti anni fa, giusto poco dopo Babbo Natale (no, io ci credo ancora a Babbo Natale, è lui che ha smesso di credere nelle FS): a fronte di tariffe che salgono, i servizi non migliorano uniformemente, le possibilità di scegliere treni economici anche se più lenti si riducono di continuo - provate voi ad andare da Vicenza a Milano con un interregionale, ora -, e i promessi comfort rapidità e puntualità non si vedono ancora: state in stazione, una qualsiasi stazione, per una mezz''''oretta e sentirete annunciare che almeno metà dei treni sono in ritardo.
Per cui, quando mentre mi accingevo a ristudiare il materiale per il prossimo tour, ho notato che era disponibile una rete wifi, ho cliccato sull''''iconcina più per curiosità che per necessità: chissà, mi son detto, magari entro nel computer del controllore. E, invece, eccola lì, nello splendore del 3G: inserisci il tuo numero di cellulare, e subito ti arriva la password per navigare; apri il browser, e sei in rete.
Fuori, scorrono i panorami toscani, solo sfiorati da un sole che le nuvole filtrano perché non sia abbagliante, e devo dire che le grandi finestre del FrecciaArgento su cui mi trovo gli rendono giustizia; davanti a me, scorrono le pagine di Internet.
It''''s a kind of magic, canterebbe Freddie Mercury. E la magia si paga, ché il biglietto costa. Ma è la seconda classe, non la business o prima, e la magia c''''è... quindi, io ne approfitto e pubblico, a futura memoria (ché, se domani il servizio terminasse, almeno non potremmo dire che non è mai esistito).
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inserita il 08/09/2013
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