La maestra Margherita
Era rossa, la luna, ieri sera, mentre tornavo a casa dopo un intera giornata a FestAmbiente dedicata alla democrazia linguistica e ai cent’anni del Vicenza Esperanto Centro. Forse anche lei era triste per la morte di Margherita Hack, famosissima astronoma e divulgatrice scientifica, e soprattutto donna con la mente lucida e la schiena diritta, nonostate gli acciacchi degli ultimi anni (ma ne aveva anche 91, quindi tutto il diritto di essere un po’ acciaccata).
Margherita non ci avrebbe creduto, e sicuramente avrebbe spiegato che il rossore della luna era dovuto alla stessa motivazione del rossore del sole, quando è basso sull’orizzonte (l’effetto è noto come "diffusione di Rayleigh": i raggi solari attraversano uno spessore maggiore di atmosfera terrestre e dunque incontrano un maggior numero di centri diffusori, cosicché sia i fotoni blu che quelli gialli vengono diffusi, privando la luce di tutte le componenti dello spettro eccetto il rosso). Era così, lei.
Aveva adottato il metodo scientifico, quello che si rimette in discussione in continuazione, che non accetta verità assolute anche quando rappresentano una facile ed ottima soluzione. "Non ho mai creduto troppo a nulla, poi non ho creduto assolutamente più a nulla", diceva, specialmente al riguardo della religione. Ma la cosa non le impediva di dialogare con le persone che una fede ce l’hanno, e ne traggono nutrimento e giovamento. Ricordo di averla vista al teatro Olimpico a Vicenza, parlare appunto di dio (Dio?) e di scienza (Scienza?) davanti allo scenario che da secoli immobile fa da sfondo a quel che succede su quel palco.
Come le stelle, che (più o meno) immobili fanno da sfondo a quel che succede sul palco della nostra vita. Un palco che dovremmo vivere da attori, e non da comparse. Come faceva lei, spesso spendendosi per valori e battaglie che non vanno certe per la maggiore: "andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici".
Senza scendere a compromessi, ma anche senza abbracciare i fanaticismi che spesso accompagnano certe posizioni... In un interessante articolo sul rapporto tra scienza ed astrologia, che ovviamente lei non considerava assimilabili, concludeva dicendo: "Insistendo sulla non scientificità dell’astrologia non voglio sostenere che si tratti di un’arte del tutto priva di qualsiasi tipo di legittimità. Se rimane nell’ambito della storia della cultura e delle religioni senza addentrarsi in previsioni fasulle e pseudoscientifiche, non ci può essere alcun fondato motivo per contrastarla. Anzi, al contrario, le antiche credenze astrologiche sono spesso necessarie per comprendere simboli e allegorie nella storia dell’arte e della letteratura". Perché "il progresso della conoscenza avviene perché noi possiamo basarci sul lavoro dei grandi geni che ci hanno preceduto", senza distinzione: dopo tutto, persino Newton si occupava di alchimia ed astrologia!
...
Per ragioni che risiedono nei meandri nascosti della mia psiche, non ho ancora mai letto Мастер и Маргарита, l’importante romanzo di Bulgakov che racconta le vicende del Maestro e del suo amore con la strega Margherita (se ho ben capito la trama, quando una certa persona me ne aveva parlato). Mi è pero venuto sempre in mente quando sentivo parlare della Hack, e sicuramente l’aspetto di questa Margherita faceva facilmente pensare ad una strega in volo sulla scopa; ma una strega benevola che, grazie a quel volo, riusciva a librarsi più in alto degli altri, e a vedere più lontano.
Ora che lei non c’è più, toccherà a qualcun altro prendere quella scopa, e proseguire il volo. Speriamo solo che succeda presto, e che si vedano sempre più scope volanti.
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Commenti
Che serva a predire il futuro, oppure il punto in cui siamo nel nostro cammino di vita, fa poca differenza, a parer mio; il punto è se credere al fatto che i corpi celesti con le loro posizioni e movimenti influiscano sulle nostre vite o meno, e l'articolo citato della professoressa Hack si occupava proprio di questo, negando la (troppo spesso propagandata) scientificità di tale relazione, per lo stesso motivo per cui si potrebbe negare la scientificità di ogni religione...
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inserita il 30/06/2013
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