Il ritorno dal Sud America è stato abbastanza insonne e noioso, giacché la proposta cinematografica, gli schermi estremamente piccoli e la mancanza di sottotitoli offerta dalla British Airways mi ha fatto saltare da un film all’altro e da un telefilm all’altro senza trovare granché.

Tranne...

Tranne questo film, del "famosissimo" Martin McDonagh (conosciuto solo per il suo precendete film "In Bruges"). Che ha un signor cast, con Colin Farrel e Cristopher Walken in testa, ma soprattutto con Sam Rockwell, che dopo essere stato sulla luna in Moon ed aver assassinato Jesse James si ritrova a fare l’amico di uno scenegiattore che vuole scrivere un film intitolato, appunto, "7 psicopatici" (metafilm, metafilm!), e lo aiuta... beh, almeno cerca di aiutarlo... (non dico altro per non rovinarvi la storia).

Un film che ti prende per bene, e tu mentre lo guardi ti chiedi quanto ancor più incredibile sarebbe stato se l’avesse preso in mano Quentin Tarantino (tipo la scena del cimitero, tanto per dirne una!), che era però già occupato con il suo Django Scatenato. E allora ti metti cheto, e segui le storie dei 7 (6?) psicopatici che Farrel cerca di mettere insieme, e sei lieto di non avere un amico come Sam, o forse ce l’hai e allora cominci a non essere più tanto cheto...

Bel film. E il finale regge fino al finale, il che è una cosa che non guasta, se sei annoiato su un aereo sopra l’oceano...