Terminata la visita multigiornaliera di Angkor, e dopo una giornata di relax a Siem Reap (durante la quale ho rincontrato Lack, che ho pagato - 11 USD - e al quale ho regalato un libro in inglese su Angkor, così potrà allenarsi in due materie diverse... a proposito del libro: il costo ufficiale è di 22 USD, ma dato che oltre ai CD riproducono anche i libri... 3 dollari; hanno pure riassemblato la LP, facendone una versione solo su Siem Reap!), ho preso il barcozzo alle 7 del mattino per andare a Battambang.

Il barcozzo suddetto, con pilota e otto passeggeri, ha attraversato a gran velocità la parte alta del lago Tonle Sap, e poi si è infilato in una serie di canali sempre più stretti, fino a raggiungere l'inevitabile chiatta portalegna... siamo rimasti in coda, per non dire incastrati, con altri 2 barcozzi e 3 chiatte, per almeno un'ora, mentre i piloti immersi fino al torso cercavano di districare le rispettive barche.

Giunti a destinazione, e respinti gli assalti dei procacciatori di hotel (da queste parti niente guesthouse, solo hotel costruiti a suo tempo per l'ONU ed ora dati via per un tozzo di pane: pago 3 dollari la singola con tv e bagno), ho gironzolato per il paese, che offre ancora meno di Villaganzerla!

Ergo oggi, assoldato il motoringhio di turno(Nal), ho girato per le campagne, visitando un paio di Wat, un tempio pre-Angkor e alcune cave dove i Khmer Rossi gettavano la gente dopo averla ammazzata a bastonate (!); non c'erano i mucchi di teschi ed ossa che vi si trovavano fino ad un paio di anni fa, ma quello che restava (ed il silenzio) davano abbastanza materiale a mente e coscienza.