L'altra sera, mentre ero a cena in un ristorante indiano (del nord) a Siem Reap con un paio di amici francesi, un ragazzino (avrà avuto meno di 12 anni) si è intrufolato nel locale, ed è riuscito a asportare portafogli e orologio dal mio zainetto.
La cosa sarebbe filata liscia se il proprietario del locale, in quel momento al banco delle mescite, non se ne fosse accorto, e non avesse bloccato il novello Lupin.

Quando mi son visto presentare il portafoglio, non riuscivo a credere ai miei occhi, e così gli altri due: eravamo a tavola, io con lo zaino a fianco e la francese con lo zaino sotto gli occhi, e non ci siamo accorti di nulla. Nulla! Cose che neanche il mitico Guzz, ladro di fama mondiale nella realtà di D&D, sarebbe riuscito a farlo con il miglior tiro sulla destrezza!

La perquisizione delle tasche del bambino, fatta da uno dei dipendenti del locale, ha fatto saltare fuori il maltolto: 1 dollaro, 3000 riel (0,75 dollari), e il mio orologio. Bottino magro, non c'è che dire, grazie alla ormai consolidata abitudine di girare con poco denaro nel portafoglio (la carta di credito e la banconota da mille lire che tengo per ricordo non le ha neppure degnate di uno sguardo). Il bambino è stato portato poi nel retrobottega (sospettiamo per essere nutrito un po'), con tante scuse da parte del proprietario per l'accaduto.

Ci sono molti bambini per strada, qui in Cambogia; e molti chiedono l'elemosina, spesso portando in braccio fratellini e sorelline molto piccoli. Nessuno di noi è riuscito neppure a sgridare quel bambino (anzi, eravamo tentati di congratularci per l'abilità), e onestamente non so ancora cosa fare quando me li vedo intorno: so che a dar loro soldi si incoraggiano solamente gli adulti che li spingono sulla strada, ma quando penso che un mio euro gli comprerebbe (il condizionale è d'obbligo, purtroppo) pane e acqua ed un piatto di zuppa, è dura…