Occhietti verdi nel buio
Bump. Bump. Bump.
Sto camminando sul sentiero che porta dal lodge di Chaa Creek, dove ho appena terminato di prefesteggiare il mio compleanno, complice l'enorme torta di cioccolato e fragole che Helen e Charles hanno richiesto allo staff della cucina, e dove alloggiano tutti i viaggiatori del mio gruppo, e il Macal River Camp, il campo un pò più spartano dove passo le notti io.
Spartano, peraltro, non significa malvagio, anzi: ho una stanza di quattro letti, su una piattaforma sopraelevata, tutta legno e zanzariere; all'interno, mi stanno aspettando due lampade a petrolio accese da Dosio, il guardiano del campo, mentre nei bagni l'acqua è sempre calda per le docce. Se non fosse per quella maledetta scimmia urlatrice che, ogni mattina tra le quattro e mezza e le cinque, fa i suoi vocalizzi, si starebbe davvero bene...
Cammino, dunque. È buio pesto, e la torcia frontale omaggio del mio buon zio Luciano (zio Geppetto, per chi lo conosce bene) mi permette di non cadere nel dirupo laterale finendo nel fiume o, forse, contro un albero (e bravo lo zio!). C'è un pò di foschia, ma è normale, fa quell'atmosfera un pò Harry Potter ed un pò Blair Witch Project che fa sempre piacere, mentre cammini in una zona in cui potenzialmente potrebbero esserci pure dei giaguari...
Improvvisamente, il fascio di luce della torcia si riflette in due puntini verdi. Non si muovono, mi fissano. Sono due occhi. Per fortuna, non è il giaguaro (sarà da qualche parte a farsi rimacchiare, con i tempi che corrono). Dalle dimensioni, e dal numero di zampe, direi che è un ragno. Un ragnetto, per la precisione.
Eccone un altro, poco lontano! E un altro! Sembra che si siano svegliati tutti adesso; forse, hanno capito che con la scimmia urlatrice in attività è meglio dormire di giorno. Mi viene in mente la tana di tarantola che abbiamo visto nel pomeriggio, assieme alla guida che ci spiegava il percorso medicinale maya; ma l'ho già passata, se la tarantola c'era è rimasta là, ad aspettare il prossimo malcapitato.
Bump. Bump. Bump.
Che, poi, anche la tarantola, con tutti questi bump bump sicuramente ha capito che è meglio non farsi vedere in giro. Perché è furba, la tarantola. Mica come noi, che una volta saliti su quelle canoe stamattina abbiamo cominciato a remare controcorrente, e quando siamo arrivati alle rapide, invece di girare le imbarcazioni e fluttuarcene a casuccia, abbiamo deciso di continuare, scendendo e spingendo e trascinando e sollevando le canoe, con il risultato di scivolare sulle rocce limacciose e bagnarci fino alle ascelle... beh, non tutti, in realtà quello lavatosi era il povero Ed, gli altri bene o male siamo riusciti a farcela senza troppi problemi.
Figata, questa cosa delle canoe: ci siamo divertiti da matti, anche se alle seconde rapide abbiamo dovuto alzare bandiera bianca, la corrente era troppo forte. Al confronto, il tubing fatto ieri, per una mezz'oretta, è stato una passeggiata (anzi, una navigazione) di salute. Bel gruppo mi è capitato, ci siamo divertiti molto assieme, e Chaa Creek è sicuramente un posto in cui si può imparare e divertirsi allo stesso tempo, salvo poi rilassarsi sulle amache o nella infinity pool, nome di moda per le piscine con vista.
Se non fosse per quei subdoli occhietti verdi, sempre in attesa...
Il sito del lodge, http://www.chaacreek.com/, racconta anche la storia dei due proprietari/fondatori, e del loro sogno/non sogno divenuto una bella realtà
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Informazioni
inserito il 14/12/2014
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