Giorni di vita normale a Miraflores
Che Lima non sia la mia capitale preferita, non ne faccio mistero: così più interessanti e piene di carattere sono Buenos Aires e Città del Messico, solo per citarne due in questa stessa America Latina, che il confronto non vale neppure la pena di iniziarlo.
Pure, con la compagnia giusta, anche Lima ed il suo quartiere "turistico" Miraflores possono diventare un luogo piacevole in cui trascorrere qualche giorno...
Ospiti del b&b di Duncan, collega che lavora anche lui per Journey Latin America e che ha deciso di investire i suoi averi in un immobile che ha appena finito di ristrutturare, in una bella stanza dal pavimento di legno tirato a lucido e con il bagno privato, indispensabile nel caso si voglia convivere con un essere umano di sesso femminile per più di 24 ore, abbiamo tirato il fiato, lavorando un pò ma soprattutto godendoci la presenza dell'altro, senza pressioni e con il preciso accordo di non pensare troppo all'indomani (quello di cui non v'è certezza, secondo Lorenzo il Magnifico).
L'ho aspettata in aeroporto, con un sorriso ed una rosa rossa; lei, ovviamente, ha fatto finta di niente, ché il sangue non è acqua e mica si può diventare espansivi tutto d'un colpo, ma in realtà la cosa le ha fatto piacere, ed ora la rosa mi sorride rigogliosa dal vaso in cui l'abbiamo messa in camera.
Miraflores è sempre piena di turisti, perché è qui che i turisti vengono normalmente ad alloggiare. Il che è un peccato, a mio parere, perché il vecchio centro città è molto più caratteristico, per quanto sicuramente meno pulito e sicuro. Non sanno cosa si perdono, i turisti, rimanendo qui.
Noi, invece, sì, ma abbiamo deciso di farlo lo stesso, perché ormai il centro l'abbiamo visitato varie volte, da soli e con i nostri viaggiatori, e perché anche qui siamo riusciti a trovarci i nostri angolini. Come i ristorantini che offrono un menu a prezzo fisso, intorno ai 4-5 dollari, comprensivo di un antipasto, un piatto principale e una bibita, solitamente un té o un qualche altro tipo di infusione o succo; ne conosciamo parecchi, ma in realtà ci piace girargli intorno finché non vediamo un menu che ci alletti entrambi.
O come i negozi dove lei ama andare a fare shopping utile, perché spesso si trovano ottime occasioni per sostituire pezzi dell'abbigliamento che ormai il tempo e lo spazio hanno logorato. O come la casa de cambio vicino alla rotonda principale, con il suo usciere di colore che sempre fa dei gesti estremamente accentuati per invitarti ad entrare. O ancora il negozio che fa panini fantastici, nascosto dietro un angolo alla vista della maggior parte dei turisti, mentre i locali si siedono ai tavolini per sfidarsi al gioco degli scacchi.
I gatti, nel parco Kennedy, si stiracchiano, incuranti della presenza di alcuni cani, rigorosamente al guinzaglio. Agli angoli delle strade, uomini e donne con la giacchetta azzurra d'ordinanza propongo di cambiare denaro a chiunque vedano passare con un viso non peruviano. I nuovi autobus blu del "corridoio rapido" continuano a portare, gratuitamente, passeggeri da e verso il centro, mentre frotte di giardinieri risistemano ogni giorno le aiuole spartitraffico. Miraflores si fa bella ogni giorno, per chi la conosce e per chi la incontra per la prima volta.
La cena ce la organizziamo spesso al supermercato, ché non abbiamo voglia di uscire dopo essere stati in giro per ore; una sera, cediamo persino alla tentazione di un paio di pizze con consegna a domicilio, ed io nascondo per un attimo il mio orgoglio italiano cedendo la direzione al mio stomaco.
Ci capita pure una serata di cinema all'aperto, con Al di là dei sogni con Robin Williams proiettato in un parco su un enorme schermo gonfiabile, mentre incaricati dell'organizzazione passano tra le sedie offrendo fette di dolce e té caldo: un altro regalo della municipalità, e sicuramente azzeccato, visto il pienone (e non sapevano neppure del dolce!).
Soprattuto, stiamo assieme. Parliamo, guardiamo i nuovi episodi di Big Bang Theory sul mio Wall-e, scherziamo, usciamo di nuovo e poi rientriamo, eccetera eccetera. Cose normali, giorni normali, ché tanto prima o poi ci si deve separare di nuovo, e quindi vale la pena non pensarci per un po' e godersela, anche a Miraflores...
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Commenti
te lo dico perché in fondo alla pagina mi compaiono spesso "altre" foto, ormai alquanto anacronistiche ( e aggiungo anche "finalmente" come commento personale)
Ho capito il "senza impegno", ma una foto non ha mai ucciso nessuno. In fondo ormai avete condiviso anche il bagno... :)
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Informazioni
inserito il 24/10/2014
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