Sei qui: i miei viaggi » Egitto e Medio Oriente » Siria » Repetita juvant

Repetita juvant

immaginePalmyra me la lascio dietro le spalle, e torno verso sud, passando per Homs senza vedere le famose ragazze della cui bellezza si favoleggia in tutta la Siria. Arrivo di nuovo ad An Nabek, e mentre mi incammino per Marmusa si ferma un pullman pieno di profughi iracheni che vanno in pellegrinaggio giusto giusto al monastero. L'autista rischia di morire dalla risate, mentre la trentina di passeggeri fa a gara per venirmi a chiedere sempre la stessa cosa: "come ti chiami?"... devono essere convinti che la risposta può cambiare in base a chi pone la domanda...
Arriviamo, ed io con lo zainone in spalla e lo zainetto a tracolla li semino sulla scalinata che porta all'eremo (tanto poi ci ritroviamo su, quindi non è un gran dramma, ma mi guardano come un essere umano guarda uno stambecco).
Padre Paolo è ritornato dalla sua tournee in Italia, ma c'e talmente tanta gente essendo domenica che ci scambio solo un paio di parole; molto più tempo lo passo con Fabiana, la ragazza veronese che sta facendo il suo anno sabbatico di volontariato, e Stefano, un fantastico sardo appena arrivato dal Madagascar che sembra la versione in miniatura di Messner, ma più simpatico. Mi sistemo nella camerata che condividerò con altri visitatori, poi scendo nella ricchissima biblioteca e, pescati due libri un pò a caso un pò ad intuito, mi trovo un posticino al sole per leggere... La meditazione serale me la sorbisco, però la messa del mattino "purtroppo" la perdo e, per espiare, mi offro volontario per pulire i bagni dei maschietti, e ne ho per due ore mentre intorno a me i muratori, che continuano ad edificare questo sogno ecumenico di un gesuita italiano, litigano anche su quanta acqua mettere nella malta. I pasti si consumano tutti assieme, gruppi appena arrivati e volontari, gatti e colombi, sul balcone, ché tanto il sole splende allegro e le nuvole che passano non lo nascondono mai completamente. Nel pomeriggio leggo ancora, poi vado a camminare lungo un sentiero che mi porta in cima al monte da cui si gode (?) il tramonto; torno indietro mentre intorno a me si fa scuro, scendendo per un nastro di asfalto che qualche demente ha voluto posare in dono su una pendenza di più del 20% (e vi lascio immaginare quanti sono gli handicappati che ne usufruiscono sulle carrozzelle, ora...). Fabiana mi porta a vedere la grotta su cui stanno edificando la nuova chiesa, più grande, a metà tra un castello ed un sogno di Gaudi sull'erto fianco della montagna, e parliamo di come vede il suo futuro e quello della comunità, dopo sei mesi che è qui. Cena, poi qualcuno accenna un pò di musica nella chiesetta, si va ad ascoltare una jam session completamente improvvisata.

Il mattino dopo, di lunedì, parto per Damasco. Il ragazzo che aveva detto mi avrebbe ospitato, Rabi, non si è più fatto sentire, e quindi cerco in tutti i modi di recuperare un couchsrufer all'ultimo momento: contatto anche Daniel, pur sapendo che lui personalmente non potrà, ma sperando che abbia qualche contatto... Nel giro di mezz'ora si offrono in 3, di ospitarmi. E, mentre sto girando per Damasco con uno di loro, Firas, chiama Rabi scusandosi per non aver letto la posta per parecchi giorni e dicendomi che il posto è ancora disponibile. Lascio quindi lo zaino a casa sua, poi giro fino alle 7 con Firas, che mi fa da cicerone per le vecchie strade e poi mi porta con sé all'università, dove incontriamo suo fratello ed alcuni loro amici ed amiche. A dir la verità, un pò m'annoio, perché per la maggior parte del tempo parlano in siriano (ovviamente) e fumano come turchi (un pò meno ovvio), quindi sono lieto quando torniamo in centro. Opto per la casa di Rabi, alla fine, semplicemente per una questione di comodità, dando però appuntamento a Firas per il pranzo del giorno dopo. La sera la passiamo discorrendo di tutto ma specialmente di politica con il mio ospite ed il suo coinquilino russo.

Mattinata dedicata alla visita del villaggio di Maluula, dove parlano ancora aramaico, la lingua di Gesù Cristo e dei suoi allegri compagni. Arroccato sui fianchi di una vallata, con le case così affastellate che il tetto di quelli di sotto fa spesso da marciapiede per quelli un pò più sopra, ha mantenuto una sua bellezza, anche se ci hanno provato a rovinarla con il solito hotel 4 stelle piazzate proprio in cima alla montagna, giusto per non dare nell'occhio. Un contadino spinge un piccolo aratro trainato da un mulo, mentre alcuni venditori ambulanti provano a truffare un gruppo di turisti piazzandogli delle noci e dei datteri a prezzi da Swaroski. Torno a Damasco, e raggiungo il Grape Leaves, il magico ristorante che riesce a mantenere ottima cucina a prezzi normali nel pieno centro della città vecchia, dove pranzo con Firas ed il fratello, il loro ospite tedesco e Daniel. Convinciamo il teutonico a venire a Bosra con me, al giorno dopo, invece di partire dopo pranzo per Amman, ché ormai si son fatte le tre del pomeriggio ed arriverebbe al buio; poi, andiamo a prendere un te vicino alla grande moschea, ma presto li lascio per andare a fare un pò di acquisti in centro (cartoline comprese). La sera invece vado ad un hammam insieme al russo Boris e ad un suo amico; in realtà dovremmo essere più di tre, ma tra una cosa e l'altra tutti tirano il pacco, quindi ce lo godiamo solo noi. Il posto non è lo stesso in cui sono andato l'altra volta, è forse un pò meno lussuosamente ricamato, ma l'assenza di altri clienti fa sì che gli inservienti ci si dedichino interamente, e sia il massaggio sia lo scrub sono molto migliori. Voto positivo, quindi, e un risparmio di 100 lire siriane che porta il costo totale a circa 7 euri (!).
L'ultimo giorno lo passo a Bosra, sotto un'acquazzone che non auguro a nessuno, e mentre a 20 km di distanza i dimostranti a Dar'ah cercavano di resistere agli attacchi della polizia, che li ha inseguiti fin dentro ad una moschea... decine di morti, almeno stando ai testimoni locali, mentre secondo i media ufficiali si contano sulle dita di una mano. La Siria si sta infiammando, ed io sto partendo... non ho ancora capito se sbaglio i tempi o invece li imbrocco perfettamente.
Bosra è molto bella, me la godo con il ragazzo tedesco mentre la pioggia tiene lontani gli scocciatori, sembra quasi una sorta di riassunto di tutto quello che ho visto negli ultimi due mesi: templi, colonnati, terme, teatro fantastico, rovine... Un lascito dai nostri cari antichi romani, uno dei tanti che hanno reso particolarmente interessante questo viaggio in Siria...
Ed ora, di nuovo la Giordania, per gli ultimi giorni prima del ritorno a casa.

Lascia un tuo commento

Campi
Bottoni

Informazioni

inserito il 24/03/2011
visualizzato: 2331 volte
commentato: 0 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1435532

Cerca nel diario

Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:

Ultime destinazioni

Racconti più recenti

Racconti più letti

Racconti più commentati

Ultimi commenti

Tag del diario di bordo

Aguas Calientes Ajanta Amalfi Amazzonia Ambato Andahuaylillas Angra dos Reis Arequipa Assisi Asunción Aurangabad Baia Mare Balau Lac Bassin Bleu Bassin Zim Bellagio Bishkek Bocas del Toro Bogotà Bologna Bonito Boquete Buenos Aires Buzios Bwindi Cajamarca California Camaguey Campeche Campulung Cancun Cannes canyon del Colca Cap-Haïtien Cartagena Cayo Las Brujas Cernobbio Chaa Creek Chapada Diamantina Chiapa de Corzo Chiavari Chichen Itzà Chichicastenango Chiloe Chivay Cienfuegos Città del Guatemala Città del Messico Cluj Napoca Copacabana Copán Copán Ruinas Costa Azzurra Costiera Amalfitana Cuenca Curitiba Cusco Dubai Dukla Dunhuang Dushanbe El Calafate El Chaltén El Tajin Ellora Entebbe ExPlus Fan Mountains fiume Pacuare fiume Tambopata Florianopolis Foz do Iguaçu GCC Gilroy Goa Granada Grand Circle Guayaquil Hampi Huamachuco Humenne Igoumenitsa Iguaçu Iguazu Ilha Grande India Ingapirca Interlaken Isla Colon Isla del Sol Isla Mujeres Istanbul Jacmel Jaiyuguan JLA Joya de Ceren Kampala Kashgar Khodjent Kibale Koch Kor Kokand Kumkoy La Antigua Guatemala La Havana La Paz lago di Como lago Maggiore lago Nicaragua lago Song-Kol lago Titicaca lago Yojoa lake Mburo Leon Lima Livingston Livorno Londra Lublin Lucca Macerata Machu Picchu Madaba Madrid Madurai Majorda Managua Manaus Mar Nero Margilon Mérida Mesilla Milano Momostenango Monaco Monte Alban Mumbai Murchison Falls Mutianyu Mysore Nashik Road Nice Nyjrbator Oaxaca Old Goa Ometepe Omoa Osh Otavalo Pacaya Palenque Panajachel Panamà Papantla Paratì Patagonia Pechino Pelourinho Península Valdés Petra Pisac Port Au Prince Portoferraio Potosì Poza Rica Pucon Puebla Puerto Madryn Puerto Maldonado Puerto Natales Puerto Piramides Puerto Varas Puno Punta Arenas Quetzaltenango Quito Rang Raqchi Ravello Recanati Reedley Rio de Janeiro Rio Dulce Riobamba Roma Ruse salar Salvador da Bahia Samarcanda San Agustin San Blas San Cristobal de las Casas San Francisco San Francisco El Alto San Ignacio San José San Juan San Marcos La Laguna San Pedro San Pedro de Atacama San Pedro La Laguna Santa Barbara Santa Caterina Santa Clara Santa Elena de Monteverde Santa Margherita Ligure Santiago Santiago Atitlan Santiaguito Sarospatak Sary Tash Seno Otway Sequoia National Park Shobak Sighisoara Sillustani Siloli Sololà Sorrento Stresa Sucre Sud America Sumidero Tambo Machay Targu Mures Tash Rabat Taulabé Tegucigalpa Tiahuanaco Tierra del Fuego Tikal torre di Burana Torres del Paine Transfagarasan Trinidad Trujillo Tucan Travel Turpan Urbino Urumqi USA Ushuaia Uxmal Uyuni Vaduz Vagabondo Valdivia Valle de Elqui Valle di Fergana Valparaiso Veliko Tarnovo Venezia Viejo Palmar Vila do Abraão Viña del Mar Viñales Vize Wild Frontiers Xian Yambol Zamosc Ziwa Rhino Sanctuary