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5000 cancellati dalla gomma
"Vedi tutto in mezz'ora, peró ci sono molte persone con cui parlare", mi aveva detto Custodio (apriamo una parentesi: lo so, Custodio è un nome inconsueto, ma vorrei farvi sapere che nel mio giro di amicizie non ci sono solo i Sigfrido o gli Ermigi, ma anche persone con nomi più terra terra...). Parlava di Porto Velho, il mio punto di sbarco (finalmente!) dopo le navigazioni nei rii amazzonici. Ed era vero!
Custodio, esperantista, parla piu lingue di me, compreso un buon italiano con accento brasileiro. Il mio arrivo gli ha sconvolto un pò i piani (mi aspettava per la settimana seguente, avendo lui calcolato male i giorni di viaggio in battello), ma l'emozione di conoscermi (!) gli ha fatto fare salti mortali e mi ha raccolto, ospitato e scarrozzato per il fine settimana. Così, già il sabato, mi ha fatto conoscere la sua morosa e la sorella, oltre ad alcuni suoi amici ed altri due esperantisti membri come lui di una chiesa spiritista (la cosa merita di essere approfondita, e lo farò in futuro) durante una cena fatta per raccogliere fondi (i due sono stati molto contenti di incontrarmi, anche se credo che poi abbiano cazziato Custodio per non averli preavvertiti). Nel dopocena, siamo andati a vedere un saggio di fine anno di una scuola di danza, davvero molto bello, che raccontava con musiche di ogni genere le città di Sao Paulo e, appunto, di Porto Velho; e, di quest'ultima, la storia della ferrovia... una ferrovia costruita con grandi sforzi, e con molti morti (si dice più di 5000), per permettere una commercializzazione rapida del caucciù che si estraeva nella profonda selva e che non si poteva raggiungere via fiume a cause dell'impraticabilità dello stesso... una ferrovia che funzionò per pochi anni, perché quando fu conclusa già stava esaurendosi l'era d'oro della gomma, e i costi di manutenzione erano alti... ora rimangono alcuni treni lungo i binari aggrediti dalla vegetazione, e alcuni cimeli nel museo che un tempo era la stazione cittadina e deposito.
Il giorno seguente siamo andati alla scoperta dei dintorni, che anche Custodio non conosce bene lavorando sempre fuori città e non essendo di là. Dopo ardue ricerche abbiamo incontrato la "cachoeira", in realtà una serie di rapide sul fiume marrone marrone dove nè io nè lui avevamo tanta voglia di tuffarci... pranzo luculliano in un ristorante a buffet, abbiamo fatto 4 giri tutti e due con piatti ben pieni; e, nel pomeriggio, dopo aver lui riposato ed io trafficato sul sito, siamo andati con la sua morosa all'aeroporto, meta della popolazione locale per la presenza di alcuni negozi aperti e di un paio di gelaterie "italiane" (per puro caso, reincontriamo uno dei due esperantisti della sera prima, impegnato a pagare i gelati della numerosa famiglia). La serata, però, non me la sento di rubargliela: li lascio liberi, i due piccioncini, e mi metto comodo comodo sul divano a guardare Gli Incredibili in dvd (non dico a che ora ritorna Custodio, perché non voglio fare lo spione ^-^).
Il mattino dopo, lui va al lavoro, ed io provo a raggiungere il centro a piedi per cercare dei libri da leggere; non li trovo, e ritorno a casa giusto un'ora prima della partenza del mio bus, in tempo per pranzare in un ristorante "a chilo" (prendi quel che vuoi, e paghi per il peso del piatto) e salutare il mio nuovo buon amico.
Il bus parte, destinazione sud, verso il Pantanal... ma io ho deciso di fare una deviazione, perché quando nessuno è in grado di farti un regalo per il compleanno (a proposito, grazie per gli auguri a chi si è ricordato!) è meglio pensarci da solo...
Custodio, esperantista, parla piu lingue di me, compreso un buon italiano con accento brasileiro. Il mio arrivo gli ha sconvolto un pò i piani (mi aspettava per la settimana seguente, avendo lui calcolato male i giorni di viaggio in battello), ma l'emozione di conoscermi (!) gli ha fatto fare salti mortali e mi ha raccolto, ospitato e scarrozzato per il fine settimana. Così, già il sabato, mi ha fatto conoscere la sua morosa e la sorella, oltre ad alcuni suoi amici ed altri due esperantisti membri come lui di una chiesa spiritista (la cosa merita di essere approfondita, e lo farò in futuro) durante una cena fatta per raccogliere fondi (i due sono stati molto contenti di incontrarmi, anche se credo che poi abbiano cazziato Custodio per non averli preavvertiti). Nel dopocena, siamo andati a vedere un saggio di fine anno di una scuola di danza, davvero molto bello, che raccontava con musiche di ogni genere le città di Sao Paulo e, appunto, di Porto Velho; e, di quest'ultima, la storia della ferrovia... una ferrovia costruita con grandi sforzi, e con molti morti (si dice più di 5000), per permettere una commercializzazione rapida del caucciù che si estraeva nella profonda selva e che non si poteva raggiungere via fiume a cause dell'impraticabilità dello stesso... una ferrovia che funzionò per pochi anni, perché quando fu conclusa già stava esaurendosi l'era d'oro della gomma, e i costi di manutenzione erano alti... ora rimangono alcuni treni lungo i binari aggrediti dalla vegetazione, e alcuni cimeli nel museo che un tempo era la stazione cittadina e deposito.
Il giorno seguente siamo andati alla scoperta dei dintorni, che anche Custodio non conosce bene lavorando sempre fuori città e non essendo di là. Dopo ardue ricerche abbiamo incontrato la "cachoeira", in realtà una serie di rapide sul fiume marrone marrone dove nè io nè lui avevamo tanta voglia di tuffarci... pranzo luculliano in un ristorante a buffet, abbiamo fatto 4 giri tutti e due con piatti ben pieni; e, nel pomeriggio, dopo aver lui riposato ed io trafficato sul sito, siamo andati con la sua morosa all'aeroporto, meta della popolazione locale per la presenza di alcuni negozi aperti e di un paio di gelaterie "italiane" (per puro caso, reincontriamo uno dei due esperantisti della sera prima, impegnato a pagare i gelati della numerosa famiglia). La serata, però, non me la sento di rubargliela: li lascio liberi, i due piccioncini, e mi metto comodo comodo sul divano a guardare Gli Incredibili in dvd (non dico a che ora ritorna Custodio, perché non voglio fare lo spione ^-^).
Il mattino dopo, lui va al lavoro, ed io provo a raggiungere il centro a piedi per cercare dei libri da leggere; non li trovo, e ritorno a casa giusto un'ora prima della partenza del mio bus, in tempo per pranzare in un ristorante "a chilo" (prendi quel che vuoi, e paghi per il peso del piatto) e salutare il mio nuovo buon amico.
Il bus parte, destinazione sud, verso il Pantanal... ma io ho deciso di fare una deviazione, perché quando nessuno è in grado di farti un regalo per il compleanno (a proposito, grazie per gli auguri a chi si è ricordato!) è meglio pensarci da solo...
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Commenti
Il giorno 21/12/2005, Renato ha scritto...
Intanto ti mando tanti auguri di Buon Natale, senza la neve, e di felice anno nuovo augurandoti di riuscire a continuare ancora per molto questo tuo meraviglioso viaggio!
Come forse ricordi alcuni anni fa sono stato in Brasile,ma per 20 giorni solamente, la località che più mi è piaciuta è stata sicuramente Salvador di Bahia.
Ti consiglio quindi di prevedere una tappa in questa città, preferibilmente nel periodo del carnevale (febbraio-marzo )quando si può vivere maggiormente il carattere allegro della popolazione e l'amore per la musica e i balli.
Il carnevale di Bahia è molto più spontaneo di quello ormai turisticizzato di Rio de Janeiro e vale la pena conoscerlo.
Io allogiavo in un ostello a ITAPOA (pronuncia locale itapuan) vicino alla spiaggia, a circa 10 Km. a nord della città di Salvador, ben servita dai mezzi pubblici.L'ostello è gestito dal MLAL( Movimento Laico America Latina) e si chiama Casa Encantada. Era gestito da un italiano che era pronto a fornire informazioni e ad organizzare visite a Salvador e nei dintorni.
Per avere più informazioni puoi vedere sul sito del MLAL.
Per ultimo ti consiglio, per entrare meglio nello spirito di Bahia, di leggere qualche libro di Jorge Amado:potresti cominciare, se non l'hai già letto, con "Donna Flor e i suoi due mariti"...
Tanti auguri e un abbraccio affettuoso
Renato
Come forse ricordi alcuni anni fa sono stato in Brasile,ma per 20 giorni solamente, la località che più mi è piaciuta è stata sicuramente Salvador di Bahia.
Ti consiglio quindi di prevedere una tappa in questa città, preferibilmente nel periodo del carnevale (febbraio-marzo )quando si può vivere maggiormente il carattere allegro della popolazione e l'amore per la musica e i balli.
Il carnevale di Bahia è molto più spontaneo di quello ormai turisticizzato di Rio de Janeiro e vale la pena conoscerlo.
Io allogiavo in un ostello a ITAPOA (pronuncia locale itapuan) vicino alla spiaggia, a circa 10 Km. a nord della città di Salvador, ben servita dai mezzi pubblici.L'ostello è gestito dal MLAL( Movimento Laico America Latina) e si chiama Casa Encantada. Era gestito da un italiano che era pronto a fornire informazioni e ad organizzare visite a Salvador e nei dintorni.
Per avere più informazioni puoi vedere sul sito del MLAL.
Per ultimo ti consiglio, per entrare meglio nello spirito di Bahia, di leggere qualche libro di Jorge Amado:potresti cominciare, se non l'hai già letto, con "Donna Flor e i suoi due mariti"...
Tanti auguri e un abbraccio affettuoso
Renato
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inserito il 13/12/2005
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