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000 (ovvero: dalla Metà del Mondo con amore)
Vi siete mai chiesti perché questo Paese si chiama Ecuador? Beh, ve lo dico lo stesso: perché è attraversato, un poco a nord di Quito, dalla linea dell'Equatore (il nome viene dal titolo della relazione scritta dagli scienziati francesi che, inviati da un qualche re Luis, vennero qui per effettuare misurazioni geodetiche).
A differenza degli indonesi, che come si può leggere in precedente racconto di viaggio non hanno saputo sfruttare molto bene la cosa a livello turistico, gli ecuadoriani si son dati da fare. Ovviamente, col solito errore. Ma procediamo con calma (e gesso).
Esiste una città (in realtà, un parco recintato con alcune costruzioni), la "Mitad del Mundo", come detto a pochi chilometri di distanza dalla capitale. Vi si arriva con un sistema abbastanza ben fatto di bus interconnessi, che in alcuni tratti riescono persino a godere di corsie preferenziali. Arrivati ai cancelli di ingresso, e pagato il modesto obolo che viene richiesto, si accede ad un viale pieno di teste di pietra che termina in un monumento a piramide tronca che sostiene un grande globo. Le teste sono quelle degli scienziati francesi e spagnoli che vennero in queste lande a fare rilevamenti per i loro sovrani (o per chi, come Cassini in Francia, aveva convinto i propri sovrani), la piramide è un museo etnoculturale e il globo, di circa 5 tonnellate, rappresenta la Terra sdraiata sul fianco e orientata secondo i 4 punti cardinali.
Intorno, una serie di costruzioni che contengono varie esposizioni: sulla missione di misurazione e sulle moderne tecnologie satellitari, sui Paesi coinvolti, un planetario (decente, sicuramente meglio di quello di Guayaquil) e altre amenità. Altre costruzioni supportano gli stomaci e le borse degli acquisti dei visitatori. Spicca, perlomeno per la sua originalità, una piccola esibizione in cui ti spiegano che, in realtà, l'Equatore non passa per il parco (!): si trova infatti a circa 200 metri più a nord. L'esibizione, ben realizzata da 5 tipi che han passato gli ultimi anni a fare ricerche in tutta la regione, dimostra come culture di più di 1000 anni fa avevano invece correttamente individuato gli allineamenti equinoziali, approfittando dell'ottimo punto di riferimento dato dalla Cordigliera delle Ande.
Esco dalla cittadella, e vado al museo che le sta a fianco, l'IntiÑan (cammino del sole). Il museo, all'aperto, si trova realmente a cavallo della linea, e quindi è possibile effettuare tutta una serie di esperimenti per "toccare con mano": l'acqua che nei due emisferi se ne va in senso diverso giù per lo scarico del lavello (e che, sulla Linea, ovviamente scende in verticale), l'uovo che può essere facilmente bilanciato sulla capocchia di un chiodo, la meridiana che per sei mesi mostra l'ora su un lato e per gli altri sei sull'altro, e così via... oltre a questo, alcune diversioni come una testa rimpicciolita dagli sciamani della giungla (sapete come facevano? tagliata la testa, la svuotavano di ossa e altro e riducevano la pelle con polveri speciali, arrivando a cose grandi come pomodori!), un paio di boa e altri serpenti sotto alcool (e una pelle di anaconda di 8 metri), alcuni totem... insomma, tante cose per distrarti dalla vera ragione per cui tutti pagano i 2 dollari del biglietto: farsi fotografare con un piede da una parte della linea rossa e con l'altro dall'altra!
Compiti per casa:
1) è vero o falso che, se si cerca di separare pollice e indice tenuti chiusi da un tenace volontario, è più facile farlo sulla Linea? E perché?
2) E se si cerca di abbassare le mani giunte tenute alte sopra la testa da un altro volontario, dove risulta più facile? A nord, a sud o al centro?
3) "Gli equinozi sono gli unici due giorni durante l'anno in cui il giorno stesso ha una durata di 24 ore, tutti gli altri sono di 23 ore e 59 minuti e rotti; questo è il motivo per cui ogni 4 anni si aggiunge un giorno a Febbraio" [la mia guida al museo]... vero o falso? E perché?
A differenza degli indonesi, che come si può leggere in precedente racconto di viaggio non hanno saputo sfruttare molto bene la cosa a livello turistico, gli ecuadoriani si son dati da fare. Ovviamente, col solito errore. Ma procediamo con calma (e gesso).
Esiste una città (in realtà, un parco recintato con alcune costruzioni), la "Mitad del Mundo", come detto a pochi chilometri di distanza dalla capitale. Vi si arriva con un sistema abbastanza ben fatto di bus interconnessi, che in alcuni tratti riescono persino a godere di corsie preferenziali. Arrivati ai cancelli di ingresso, e pagato il modesto obolo che viene richiesto, si accede ad un viale pieno di teste di pietra che termina in un monumento a piramide tronca che sostiene un grande globo. Le teste sono quelle degli scienziati francesi e spagnoli che vennero in queste lande a fare rilevamenti per i loro sovrani (o per chi, come Cassini in Francia, aveva convinto i propri sovrani), la piramide è un museo etnoculturale e il globo, di circa 5 tonnellate, rappresenta la Terra sdraiata sul fianco e orientata secondo i 4 punti cardinali.
Intorno, una serie di costruzioni che contengono varie esposizioni: sulla missione di misurazione e sulle moderne tecnologie satellitari, sui Paesi coinvolti, un planetario (decente, sicuramente meglio di quello di Guayaquil) e altre amenità. Altre costruzioni supportano gli stomaci e le borse degli acquisti dei visitatori. Spicca, perlomeno per la sua originalità, una piccola esibizione in cui ti spiegano che, in realtà, l'Equatore non passa per il parco (!): si trova infatti a circa 200 metri più a nord. L'esibizione, ben realizzata da 5 tipi che han passato gli ultimi anni a fare ricerche in tutta la regione, dimostra come culture di più di 1000 anni fa avevano invece correttamente individuato gli allineamenti equinoziali, approfittando dell'ottimo punto di riferimento dato dalla Cordigliera delle Ande.
Esco dalla cittadella, e vado al museo che le sta a fianco, l'IntiÑan (cammino del sole). Il museo, all'aperto, si trova realmente a cavallo della linea, e quindi è possibile effettuare tutta una serie di esperimenti per "toccare con mano": l'acqua che nei due emisferi se ne va in senso diverso giù per lo scarico del lavello (e che, sulla Linea, ovviamente scende in verticale), l'uovo che può essere facilmente bilanciato sulla capocchia di un chiodo, la meridiana che per sei mesi mostra l'ora su un lato e per gli altri sei sull'altro, e così via... oltre a questo, alcune diversioni come una testa rimpicciolita dagli sciamani della giungla (sapete come facevano? tagliata la testa, la svuotavano di ossa e altro e riducevano la pelle con polveri speciali, arrivando a cose grandi come pomodori!), un paio di boa e altri serpenti sotto alcool (e una pelle di anaconda di 8 metri), alcuni totem... insomma, tante cose per distrarti dalla vera ragione per cui tutti pagano i 2 dollari del biglietto: farsi fotografare con un piede da una parte della linea rossa e con l'altro dall'altra!
Compiti per casa:
1) è vero o falso che, se si cerca di separare pollice e indice tenuti chiusi da un tenace volontario, è più facile farlo sulla Linea? E perché?
2) E se si cerca di abbassare le mani giunte tenute alte sopra la testa da un altro volontario, dove risulta più facile? A nord, a sud o al centro?
3) "Gli equinozi sono gli unici due giorni durante l'anno in cui il giorno stesso ha una durata di 24 ore, tutti gli altri sono di 23 ore e 59 minuti e rotti; questo è il motivo per cui ogni 4 anni si aggiunge un giorno a Febbraio" [la mia guida al museo]... vero o falso? E perché?
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inserito il 26/08/2005
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