Come fare felice un uomo: gli fai fare un viaggio notturno (non è il primo, non sarà l'ultimo) da una città (Chiclayo, dove ha visitato le piramidi fangose di Tucume ed uno dei più bei musei del mondo, quel Tombas Reales di Sipan dove sono custoditi i resti di quella che è stato definito il Tut-Ank-Amon del SudAmerica in una struttura che cominciando dall'alto ti porta giù giù fino alla tomba in un viaggio che è figurativo e realistico insieme) ad un villaggio (Mancora), e lo scarichi nella piazza principale del luogo alle 4 del mattino.

"Mmm, c'è di meglio", direte voi...

Potrei condividere il commento, se non fosse che dopo un'oretta i primi effluvi iniziano a spargersi dalla porta di una panetteria adiacente, e dopo un'altra mezz'ora la suddetta porta s'apre e tu puoi entrare e colmarti la bocca e le tasche di pane di ogni tipo, dolce o salato e morbido o croccante: per pochi spiccioli, il paradiso (quelli che si fanno di cocaina non capisco niente!)... ti si scioglie in bocca, ti aderisce al palato mentre la tua saliva apparecchia la tavola nello stomaco... aaaahhh!

Mancora è un luogo di villeggiatura, anche se le infrastrutture sono abbastanza limitate. Io sono sfuggito da Chiclayo in tempo, nella notte precedente la Fiesta Patria e tutte le celebrazioni che la accompagnano, e sono arrivato qui sulla costa dove le onde del Pacifico si infrangono per la gioia di surfisti (con o senza aquilone) su una spiaggia piena dei gazebo dei villeggianti giornalieri e delle tende di quelli più duraturi. Decine di chioschi vendono il tipico "cebiche", pesce a tocchettini marinato con verdure, e i peruviani (molti) e gli stranieri (pochi) ci vanno a nozze; nel mentre, una discoteca assordante dilania la notte, ma è tanta la mia stanchezza dopo una settimana di pastiglie analgesiche che un semplice cuscino sulle orecchie dopo un pò mi basta a dormire.

Spiaggia, tentativo frustrato dal vento continuo di leggere quello che la mia guida dice sull'Ecuador, acqua (o altra bevanda atta alla bisogna: latte, succhi di frutta, chicha morada, etc.) a garganella, sole che cerca di infiltrarsi sotto la proiezione dei litri di abbronzante che mi spalmo, un mare ormai non più freddo che già preannuncia possibilità di immersioni interessanti più a nord, e tante tantissime bandiere rosso-bianco-rosso a ricordarmi che sono ancora in Perù, anche se per poche ore... il prossimo Paese mi aspetta, al di là di una frontiera che (dicono) dipersè è un'avventura... vedremo!