Cos'altro si fa, di domenica mattina, nell'unica giornata soleggiata che abbiamo visto da quando siamo partiti? Si va in grotta, ovvio! Waitomo è patria dei famosi vermi luminosi, animaletti che si attaccano alle volte delle locali grotte carsiche e risplendono nel buio per cercare di attrarre altri animaletti che poi divoreranno (e che altro?!). Quindi, col magico profumo dei dollari kiwi, ci siamo iscritti ad una escursione attiva (da contrapporsi a quella passiva, fatta in barchetta): discesa in corda doppia, camminata nelle grotte, navigazione al buio su camere d'aria (black-water rafting), e scalata finale per risalire in superficie. È molto divertente, e abbastanza faticoso, ma lo spettacolo di quelle centinaia di stelline nel buio mentre fluttui col sedere ed i piedi nell'acqua è indescrivibile (quindi, non velo descrivo!).
Pranziamo, e lasciamo Waitomo per arrivare al Parco Nazionale di Tongariro.

Qui, la mia intenzione è di fare la camminata tra i vulcani, nota come la più bella escursione di un giorno che si possa fare in tutta la Nuova Zelanda. Contro di me, giocano la neve (25 centimetri), ed il tempo in peggioramento previsto per il giorno dopo. Ergo, decido di unirmi al programma delle ragazze, che è quello di andare a sciare; troviamo un campeggio dove piazzare il minivan, con corrente elettrica per il nostro scaldino e e acqua calda nelle docce (e cucine superattrezzata), e passiamo una notte speranzosa. Al mattino, pioviggina. Testardi, percorriamo i 12 chilometri che ci separano dalle piste, noleggiamo l'attrezzatura e ci dividiamo: le ragazze si sono iscritte ad un minicorso, io provo a rispolverare le mie poche abilità. Le nubi basse ed il vento fan sì che tutti gli impianti, tranne quelli più bassi, vengano tenuti chiusi fino a dopo le 10; appena si mettono in moto, però, io salto in seggiovia e salgo sopra i 2500, temendo che richiudano a breve; non lo fanno, ma la visibilità è abbastanza ridotta, e le discese sono rallentate dalla difficoltà di distinguere i burroni dalla pista (scherzo... ma non poi tanto!). La neve è buona, pochi sciatori in alto, e me la godo altamente (ci sono pure due piste che si chiamano, neanche a dirlo, Frodo e Gollum!), anche se ogni volta che torno su mi si congelano gli zebedei col vento che tira.
Alle 16 finisce la pacchia, torno giù ed incontro le ragazze che sono felicissime della loro giornata. Ci è andata bene: abbiamo sciato su di un vulcano, ci siamo divertiti, e non ha neppure eruttato ;-)
Torniamo al campeggio, dove facciamo il bucato, ceniamo e ci guardiamo il dvd delle Due Torri, compresi tutti gli extra (a dire il vero, me lo guardo io con altri turisti, mentre le due irlandesi passano il loro tempo a leggere e messaggiare con i cellulari).