"Tregua con la Spagna, ma solo se si ritira dall'Iraq. E guerra ai paesi "lacché dell'America", Gran Bretagna, Giappone, Arabia Saudita, Pakistan, Australia. E Italia. Con la minaccia di compiere lo stesso tipo di attentati che la settimana scorsa ha colpito Madrid. È questo il doppio messaggio, apparentemente coordinato, inviato ieri da due gruppi distinti, ma entrambi parte della galassia di Al Qaeda, ad alcuni giornali arabi."

... comincia bene, la sessione odierna al computer (grazie, Anne!)... pare che ce l'abbiano con me, piuttosto che con Silvietto...

Ultima giornata a Singapore. Questa mattina, lo ammetto, ho sonnecchiato fino a tardi, per recuperare un pò di nottate corte. Poi, fattomi coraggio (ed una doccia rinfrescante), sono andato in centro. Escursioncina sull'unica collina della zona, sormontata da un fortino mai utilizzato e dalla quale si dovrebbe vedere un pò di porto e di mare; si dovrebbe, dicevo, se non ci fossero di mezzo un pò troppi grattacieli.
Sceso al fiume, ho preso il battellino per fare l'escursione al porto e dintorni. Non è granché, ve la sconsiglio, pagate 12 SGD e se la confrontate con il night safari vi viene voglia di chiederli indietro...
Molto meglio il giro che ho fatto poi a Chinatown.

Ma, prima, un break: the "tarik", raffreddato a mano lanciandolo da un contenitore all'altro (non io, il venditore, sciocchini!), e due deliziosi e croccantissimi biscottoni.

Chinatown, dicevo: la comunità cinese della zona, circa il 70% della popolazione, l'ha scelto come centro di vita e d'affari da decine di anni, e qui si è fatta quindi gran parte della storia di Singapore; case, negozi e templi sono a volte rimasti immutati, a volte sono stati restaurati, ma danno comunque ancora l'idea di come era una volta. E, per chi volesse immergercisi ancora di più, c'è un bel museo che racconta come si è trasformata la vita degli abitanti nel corso dei decenni, se non dei secoli, attraverso una ben allestita esposizione ed una serie di documenti filmati ed interviste a testimoni oculari.

Cena turca in compagnia di Sally, un'altra dayhost SERVAS (vale a dire, una persona che è disponibile come guida, o semplicemente per passare un pò di tempo a chiacchierare) di etnia cinese (mi mancano solo i malesi e poi sarei a posto), e poi ritorno a casa per salutare Anne, che però non ha ancora fatto i bagagli (perché, io sì?) e che così rivedrò presto domattina.

Ho trovato via internet un albergo ad Hong Kong, sperem che vada bene...