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La signora Phen, Titi ed i bimbi sulla spiaggia
Narra la leggenda che la paffuta signora Phen, essendosi recata un giorno al fiume per prendere acqua, vi abbia trovato uno strano tronco cavo contenente 3 piccole statue di Buddha. Invece di venderle o portarsele a casa, la signora Phen decise di portarle su di un montagnola (Phnom, in lingua khmer) lì vicino, e di costruirvi un piccolo tempietto per custodirle. Da allora, intorno al Ta Phrom si è sviluppata una città (la capitale cambogiana), e la gente riverentemente va a rendere omaggio ai 3 buddha e alla più piccola e più sorridente statua eretta in onore della signora Pehn.
Titi (o, meglio, Titiiiiiiiiii, come ama farsi chiamare) è un ragazzo scuro di pelle, con tratti orientali. Nato e cresciuto in Francia, da padre cambogiano e madre (credo) laotiana, si è trasferito a Sihanoukville dal padre alcune settimane fa. Il padre gestisce una guesthouse alla spiaggia Serendipity, e ne sta costruendo un'altra (per clienti più danarosi) nei pressi. Titi è simpatico, gioca bene a biliardo e conosce molti buoni posti dove mangiare cibo cambogiano, ma soprattutto applica una mentalità occidentale alla vita ed alla gente cambogiane: è dispiaciuto e amareggiato dal vedere che la gente di qui tratta i poveri ignorandoli ("anche se guadagnano più soldi con la guesthouse, continuano a pagare i dipendenti al massimo 50 US$ al mese", mi dice), e di come non si preoccupa per l'ambiente. Per questo ha cominciato a mettere in pratica delle piccole ma significative azioni: si è messo d'accordo con il padre per portare gratuitamente a Phnom Phen da un oftalmologo un suo dipendente che ha seri problemi di vista, sta facendo pressione sulle autorità locali perché garantiscano che, se lui ed altri amici effettueranno un 'raid' sulle isole circostanti per ripulirle dalla spazzatura, vengano poi effettuati dei controlli per impedire che gli immondezzai si ricreino, e si occupa come può dei bambini che vivono sulla spiaggia.
A Sihanoukville, molti bambini vivono le loro giornate e nottate sulla spiaggia. A volte per problemi famigliari, a volte perché una famiglia non ce l'hanno, passano il tempo vendendo frutta e sciarpe ai turisti (anche cambogiani), giocando con aquiloni e corde improvvisati, facendo il bagno e dormendo sotto i tavoli e sulle sdraio delle pensioncine in riva al mare. Esistono molti progetti, quasi tutti NGO o addirittura extra, che stanno cercando di occuparsi di questi bambini, dando loro la possibilità di costruirsi un futuro. Ed anche alcune guesthouse, come quella di Titi o quella di UnKle Bob's, sono coinvolte in tal senso. Corsi di khmer ed inglese, spazi per giocare, refettori e dormitori sorgono pian piano, finanziati da donazioni o da negozi come la Starfish Bakery (che, tra l'altro, fa il pane più saporito che io abbia mangiato negli ultimi 3 mesi), e sostenuti dal lavoro di sempre più volontari - perlopiù europei.
Titi (o, meglio, Titiiiiiiiiii, come ama farsi chiamare) è un ragazzo scuro di pelle, con tratti orientali. Nato e cresciuto in Francia, da padre cambogiano e madre (credo) laotiana, si è trasferito a Sihanoukville dal padre alcune settimane fa. Il padre gestisce una guesthouse alla spiaggia Serendipity, e ne sta costruendo un'altra (per clienti più danarosi) nei pressi. Titi è simpatico, gioca bene a biliardo e conosce molti buoni posti dove mangiare cibo cambogiano, ma soprattutto applica una mentalità occidentale alla vita ed alla gente cambogiane: è dispiaciuto e amareggiato dal vedere che la gente di qui tratta i poveri ignorandoli ("anche se guadagnano più soldi con la guesthouse, continuano a pagare i dipendenti al massimo 50 US$ al mese", mi dice), e di come non si preoccupa per l'ambiente. Per questo ha cominciato a mettere in pratica delle piccole ma significative azioni: si è messo d'accordo con il padre per portare gratuitamente a Phnom Phen da un oftalmologo un suo dipendente che ha seri problemi di vista, sta facendo pressione sulle autorità locali perché garantiscano che, se lui ed altri amici effettueranno un 'raid' sulle isole circostanti per ripulirle dalla spazzatura, vengano poi effettuati dei controlli per impedire che gli immondezzai si ricreino, e si occupa come può dei bambini che vivono sulla spiaggia.
A Sihanoukville, molti bambini vivono le loro giornate e nottate sulla spiaggia. A volte per problemi famigliari, a volte perché una famiglia non ce l'hanno, passano il tempo vendendo frutta e sciarpe ai turisti (anche cambogiani), giocando con aquiloni e corde improvvisati, facendo il bagno e dormendo sotto i tavoli e sulle sdraio delle pensioncine in riva al mare. Esistono molti progetti, quasi tutti NGO o addirittura extra, che stanno cercando di occuparsi di questi bambini, dando loro la possibilità di costruirsi un futuro. Ed anche alcune guesthouse, come quella di Titi o quella di UnKle Bob's, sono coinvolte in tal senso. Corsi di khmer ed inglese, spazi per giocare, refettori e dormitori sorgono pian piano, finanziati da donazioni o da negozi come la Starfish Bakery (che, tra l'altro, fa il pane più saporito che io abbia mangiato negli ultimi 3 mesi), e sostenuti dal lavoro di sempre più volontari - perlopiù europei.
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inserito il 21/09/2003
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