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Chernobyl, ovvero la storia del peggior disastro nucleare europeo

Inquietante.

È il primo aggettivo che mi viene in mente, quando penso alla serie TV Chernobyl, prodotta da HBO e che mi sono visto la settimana scorsa: 5 episodi di un'oretta ciascuno, in cui viene raccontata per filo e per segno la storia del peggior disastro nucleare occorso in Europa.

Sarà la scelta di raccontare la storia attraverso le vite di coloro che si sono trovati a combattere un nemico che ignoravano e che, quasi tutti (compresi i vertici dell'Unione Sovietica), non capivano; sarà il livello di dettaglio e veridicità, che ti fa sentire come se ci fossi tu a respirare quella polvere, a sentire quel calore, a sudare lavorando per scongiurare possibili peggioramenti della situazione già tragica; sarà, ancora, la scelta delle musiche, che rendono quello che avrebbe potuto essere un documentario una sorta di detective story, dove il nemico è noto ma i colpevoli e le cause son tutte da scoprire... saranno tutte queste cose, e forse il fatto di aver vissuto quei momenti (ricordo ancora il bando delle "verdure a foglia larga" e del latte, cosa terribile per me!), ma la serie mi ha davvero preso, e fino all'ultimo mi sono scoperto a tifare per ogni singolo soccorritore, anche se una vocina nella testa mi diceva che non ce l'avrebbero fatta.

Forse è pure gratitudine: senza il loro intervento, con attrezzature e addestramento inadeguati ma con un coraggio che i leoni della tastiera (quelli che ammorbano la rete con risse e volgarità verbali, dal loro comodo ed anonimo rifugio) possono solo sognarsi, forse io oggi non sarei qui, e come me milioni di altre persone. Volontari votati al suicidio per una causa più grande, "le esigenze di molti... Contano di più... Di quelle dei pochi... O di uno".

Un brindisi a voi, sconosciuti salvatori dell'umanità: Vashe zrodovye!


Commenti

Il giorno 11/11/2019, massielena ha scritto:
Ce la siamo vista tutti, in famiglia (a parte ovviamente la piccola Adele), ogni domenica sera per 5 settimane.
Una storia ben raccontata, che lascia il segno, ma soprattutto lascia la possibilità di valutare liberamente quanto accaduto.
Sono contento che i miei figli abbiano apprezzato ed abbiano anche condiviso le sofferenze di un popolo che ha affrontato con coraggio quanto gli è piombato sulla testa a causa di troppi, molti errori: dalla pochezza della politica alle ambizioni personali a scapito degli altri; dalle scelte sbagliate ai silenzi imposti. Sono sicuro che hanno imparato molto dalla visione e dalle discussioni che abbiamo intavolato a riguardo successivamente.
Il giorno 12/11/2019, Daniele ha scritto:
Ottima scelta, Max: vedere queste trasmissioni assieme ai propri figli è forse il modo migliore per aiutarli a comprendere qualcosa che non hanno vissuto. La chiamerei "smart-tv" :)

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inserita il 02/09/2019
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