Frontiere selvagge
Era da un po' di tempo che l'America Latina, con i suoi 20 paesi, mi andava stretta. Intendiamoci: non è che sia scemato il mio interesse, o che risulti meno attrattiva. Ma, dopo 5 anni a girarla in lungo e in largo, il mio tasso di "nuovi paesi visitati ogni anno" era sceso pericolosamente a sfiorare lo zero.
Perciò, già tempo fa ho cominciato a guardarmi in giro, contattando tour operator che non concentrassero troppo il loro campo d'azione, e alla fine gli sforzi sono stati premiati: dopo lunga attesa, a causa della non-coincidenza dei miei periodi liberi con i loro tour, riuscirò finalmente a portare il mio primo gruppo di Wild Frontiers (qui la paginetta che mi hanno dedicato nel loro sito). Destinazione: Haiti.
Sì, lo so, c'è stato il terremoto e di recente l'uragano Mitchell, e c'erano i tagliatori di testa, e ci fanno il vudù eccetera eccetera eccetera. Ma qualcuno deve pur tornare a visitare l'isola, vi pare? E, poi, si tratta di un tour "recce", ovvero di ricognizione, quindi anche i viaggiatori sanno che magari non tutte le cose funzioneranno al 100% come da programma (e, probabilmente, l'hanno scelto anche per questo).
WF mi manderà ad Haiti alcuni giorni prima, in modo da poter fare una perlustrazione del percorso prima di affrontarlo con il gruppo di turisti. La data è il 22 dicembre, il tour comincia il 28, quindi significa che non mangerò il panettone a Natale ma starò lavorando... ahi, dove siamo andati a finire, signora mia!
Siccome però il tour precedente con JLA termina il primo dicembre, ho pensato di farmi un bel regalo di compleanno (e Natale, visto che a Natale starò lavorando... ah, l'ho già scritto, scusate!): una bella vacanza a Cuba. Altro paese in cui non sono mai stato prima, e di cui non so praticamente niente. Per fortuna, il mio spirito d'avventura non mi ha mai abbandonato!
La cosa buffa è che, pur essendo Cuba ed Haiti isole vicine, divise da qualche chilometro d'acqua, il metodo più semplice e meno costoso per andare dall'una all'altra è passare da Panama. Già, Panama. Sì, lo so, è ridicolo, ma a meno di nuotare non c'era altro verso. E così, a dicembre, volerò Buenos Aires - Lima, Lima - La Havana e, finalmente, La Havana - Panama - Port-Au-Prince (a gennaio, poi, farò Port-Au-Prince - Panama - Bogotà, ma questo è un altro discorso).
2 nuovi paesi, quindi, nel 2016: la statistica comincia a risalire. Ma non mi fermo qui: per il 2017, ho già in programma un viaggio in Islanda, a giugno. Paolo e Sofia, reduci dall'avventura comune di Suda Merica, hanno già messo un piede nella porta (dell'aereo), ma ovviamente c'è la possibilità per chiunque di iscriversi: per il momento lo organizzo con Vagabondo (https://www.vagabondo.net/it/post/gruppo-islanda-into-the-wild-partenza-del-17-06-2017), sperando di raggiungere il numero minimo di partecipanti; se poi non andasse, si prova a partire tra amici come quest'estate.
E poi? Ah beh, e poi ho 5 tour già prenotati con Grand Circle, e negli intermezzi ci staranno la famiglia e gli amici. Tempo per leggere un libro? Chissà, magari trovo anche quello...
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Commenti
1- tornare in Italia per godere della stagione fredda
2- festeggiare il compleanno in famiglia
3- partecipare dopo anni di assenza al pranzo di Natale con gli amici dell'Università
4- partecipare, volendo anche come comparsa, alla Sacra Rappresentazione di Creazzo
Ed invece cosa fai? Te ne vai a Cuba.................;-) ;-)
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inserita il 16/11/2016
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