Nei giorni scorsi, ho conversato con una ragazza (ormai donna... a proposito, un giorno o l’altro dovrò indagare sul discrimine tra i due termini, che non mi è mai risultato chiaro) che avevo conosciuto anni fa, proprio qui in Sud America. Una ragazza di cui mi ero innamorato, ma che purtroppo aveva preso una strada diversa dalla mia, dopo che per un po’ le due avevano coinciso.

Ora è sposata, ed ha due bambini piccoli. La prima, purtroppo, è nata con un qualche tipo di malformazione cromosomica, ed è conseguentemente affetta da un ritardo della crescita. La madre è quindi particolarmente occupata a seguirla, con tutte le attività che vengono attuate in questi casi per facilitare lo sviluppo del bambino; e la presenza di un secondo figlio, ancor più piccolo, fa sì che non le resti molto tempo per pensare al suo lavoro (fa, guarda un po’, l’accompagnatrice turistica, peraltro con un buon successo, anche qui in Sud America). Tanto meno a sé stessa, a quanto pare, tanto che mi ha confessato di non sapere se la vita in cui si trova adesso è quella che sognava un tempo.

Le ho fatto una domanda semplice semplice: le ho chiesto se fosse felice.

Ci ha pensato un po’ su, e mi ha detto che erano anni che qualcuno non glielo domandava, e che dopo così tanto tempo non era facile rispondere.

...

Anni?!

...

Quante volte chiediamo alle persone che abbiamo vicino come stanno, senza in realtà voler entrare troppo nel dettaglio? Un "ciao, come va?" che suona molto cortese, ma alla fin fine davvero ci interessa di come stanno gli altri? Ovviamente, un poco sì, se no eviteremmo (io, almeno) del tutto la domanda. Ma quanto in profondità siamo disposti ad andare?

Oggi è San Valentino, festa degli innamorati (e dei venditori di peluche, cuscini rossi a forma di cuore e cioccolatini); se avete la fortuna di avere una persona accanto, a cui volete bene (ergo, sono esclusi i gemelli siamesi che si odiano), provate a chiederle se è felice, e provate ad ascoltare davvero la sua risposta. Non cambierete il mondo, ma forse cambierete un poco voi (in meglio, auspicabilmente).

"Felicità
improvvisa vertigine
illusione ottica
occasione da prendere"
[S. Bersani]