Mancano 20 minuti alla chiusura odierna della Fiera. Una coppia sta guardando lentamente le foto, la signora parla al telefonino con qualcuno raccomandogli/le di visitare la mia mostra, dice che le "foto sono bellissime!"...

:-)

Alla fine, con un po' di lavoro sono riuscito a sistemare questo corridoio datomi dagli organizzatori: pannelli color giallino tenue fanno da supporto e sfondo ad una 60 di foto, 30x40, selezionate a fatica da quelle scattate durante il mio viaggio per il mondo; due tavolini, 4 sedie, il portatile con due casse esterne per diffondere un po' di musica, alcuni cartelli per raccontare il viaggio ed il viaggiare. Tutto qui.

La gente arriva ad ondate, quando aprono gli ingressi si gettano tutti dentro, son pochi quelli che possono fermarsi perchè tutti stanno già puntando qualcosa. Bisogno attendere almeno un'oretta perchè il ritmo si assesti, e comincino a fermarsi davanti ad alcune foto. Dopo un po', compaiono anche quelli che se le guardano tutte.
Gli amici esperantisti mi aiutano a controllare che le dita non vengano appoggiate sulle foto, e stanno dietro al tavolino che ho allestito per presentare la parte esperantista del mio viaggio: un po' di depliant, sotto 3 foto di incontri con samideanoj, cercando di tenere un profilo basso che a mio parere paga di più del volantinaggio furioso: chi prende o chiede informazioni probabilmente se le leggerà, invece di liberarsi della carta che gli è stata messa in mano al primo cestino disponibile.

Molti sguardi ammirati (per ora, in testa alla classifica ci sono la manta polinesiana e le cascate di Iguazù, se scopro perchè ve lo dico...), un po' di domande tecniche, qualche incredulità ("ma dai, si vede che questa foto è fatta al computer!"), qualche richiesta di poterne vedere altre per un eventuale acquisto. Pezzi venduti, fino ad ora, zero.

Domenica ho incontrato un grande fotografo di reportage, ha visitato lo stand e mi ha detto che le foto gli sono piaciute, chissà se da questo ne nascerà una qualche collaborazione?! Oggi, l'artista vicentino Scotolati si è soffermato davanti alla maggior parte delle foto, è quasi una chiusura del cerchio dato che io in Giappone ho regalato ai miei ospiti sue cartoline con disegni di vedute di Vicenze...

Passa un tipo col gelato e le cuffiette, mentre uno dei capi della manutenzione passa imprecando verso i visitatori che ancora non se ne vanno (mancano ora 8 minuti alla chiusura)...

Ora il corridoio si svuota, passano due ultime signore con cui scambio commenti sul viaggiare e le sue difficoltà, sull'Esperanto e sulla voglia di partire, di andare, di riempire la testa di cose nuove...

Ma la felpa del Tibet (mercato di Camisano, cmq) che ho indosso, l'ho messa davvero solo perchè avevo freddo, stamattina?