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Accidenti all'incidente
L’altro giorno, mia madre ha schiantato la Micra. Dico "ha schiantato" perchè né lei né la vicina di casa che stava scarrozzando si sono fatte alcunché, pare neanche un grande spavento. La dinamica dell’incidente è confusa, pare che alla velocità di 10 Km/h l’auto si sia imbizzarrita e, complice il leggero velo nevoso posatosi sulla strada, l’operazione di frenaggio non abbia funzionato e mia madre abbia dovuto approfittare dell’aiuto di un provvidenziale palo della luce; poi, senza neppure scendere per verificare morti e feriti, ha raggiunto casa a velocità ancora inferiore a quella di prima.
Se voi guardate la macchina, ora, non ci credereste! Sembra che un elefante imbizzarrito l’abbia centrata in pieno, accartocciandone il davanti: cofano piegato, luce anteriore destra puntata verso il cielo, paraurti (ma si possono chiamare paraurti, quegli aggeggi, al giorno d’oggi? Sembrano sono spolveratine di plastica davanti alla carrozzeria...) con fratture multiple... e una fitta ragnatela di vetri sul parabrezza, lato passeggero, come se una zanna del suddetto elefante ci si fosse delicatamente appoggiata... come avrà fatto? Mistero, ma di certo c’è che gli esperti della Toyota addetti ai crash test vorrebbero ingaggiarla...
La prima considerazione che viene da fare, cmq, non è sulle donne al volante, ma sul modo in cui sono costruite le macchine al giorno d’oggi: sicuramente, si accartocciano in quel modo per assorbire l’urto, e lasciare indenni i passeggeri (la prova è che il radiatore, che si trovava in prima fila al momento dell’urto, è perfettamente intatto, solo un po’ scosso per lo scampato pericolo. Resta però il dubbio se sia meglio un accartocciamento totale, che ti costringe ad una spesa di qualche migliaia di euri per ripristinare le funzionalità del mezzo (mezzo che, al momento, continua a muoversi benissimo, pur facendo molta impressione), o una cosa più delicata, anche se accompagnata magari da un leggero daneggiamento dei passeggeri... io, sarà che sono in bolletta al momento, ma preferirei la seconda ipotesi... magari, si potrebbe inventare un sistema per regolare l’assorbimento dell’urto, poi ognuno sceglie quanto vuole soffrire e gira la corrispondente manopola, un po’ come si fa con l’intensità delle luci del cruscotto...
Per fortuna, quella macchina doveva cmq andare alla rottamazione: si era già deciso di approfittare degli incentivi governativi per comprarne una nuova, e già era stato firmato il contratto. Voglio solo vedere la faccia del concessionario, quando gliela porteremo...
Se voi guardate la macchina, ora, non ci credereste! Sembra che un elefante imbizzarrito l’abbia centrata in pieno, accartocciandone il davanti: cofano piegato, luce anteriore destra puntata verso il cielo, paraurti (ma si possono chiamare paraurti, quegli aggeggi, al giorno d’oggi? Sembrano sono spolveratine di plastica davanti alla carrozzeria...) con fratture multiple... e una fitta ragnatela di vetri sul parabrezza, lato passeggero, come se una zanna del suddetto elefante ci si fosse delicatamente appoggiata... come avrà fatto? Mistero, ma di certo c’è che gli esperti della Toyota addetti ai crash test vorrebbero ingaggiarla...
La prima considerazione che viene da fare, cmq, non è sulle donne al volante, ma sul modo in cui sono costruite le macchine al giorno d’oggi: sicuramente, si accartocciano in quel modo per assorbire l’urto, e lasciare indenni i passeggeri (la prova è che il radiatore, che si trovava in prima fila al momento dell’urto, è perfettamente intatto, solo un po’ scosso per lo scampato pericolo. Resta però il dubbio se sia meglio un accartocciamento totale, che ti costringe ad una spesa di qualche migliaia di euri per ripristinare le funzionalità del mezzo (mezzo che, al momento, continua a muoversi benissimo, pur facendo molta impressione), o una cosa più delicata, anche se accompagnata magari da un leggero daneggiamento dei passeggeri... io, sarà che sono in bolletta al momento, ma preferirei la seconda ipotesi... magari, si potrebbe inventare un sistema per regolare l’assorbimento dell’urto, poi ognuno sceglie quanto vuole soffrire e gira la corrispondente manopola, un po’ come si fa con l’intensità delle luci del cruscotto...
Per fortuna, quella macchina doveva cmq andare alla rottamazione: si era già deciso di approfittare degli incentivi governativi per comprarne una nuova, e già era stato firmato il contratto. Voglio solo vedere la faccia del concessionario, quando gliela porteremo...
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Commenti
Il giorno 01/02/2007, Lidia ha scritto:
Ma allora, leggendo i vari blog, ha nevicato (anzi, meglio dire "nevischiato") solo a Padova ed in quel di Villaganzerla! Secondo me è stata la macchina che ha voluto autodistruggersi... non ne poteva più della vita che le facevate fare ed ha deciso di raggiungere anzitempo il Paradiso delle macchine...
Il giorno 01/02/2007, Daniele ha scritto:
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inserita il 17/01/2007
visualizzata 2209 volte
commentata 3 volte
totale pagine: 542
totale visite: 1482848
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