Il caso, più che la fortuna
Alle volte, la fortuna aiuta gli audaci. Altre volte, li punisce. Il più delle volte, se ne frega totalmente e colpisce (o bacia in fronte, a seconda di come la si vede) a caso.
Prendete le due e-mail che ho ricevuto l'altro giorno, ad esempio.
Nella prima, la compagnia peruviana che si occupa delle prenotazioni degli hotel per JLA mi chiedeva se avrei accettato un upgrade omaggio per l'alloggiamento del mio gruppo ad Aguas Calientes, il villaggetto da cui si parte normalmente per visitare Machu Picchu: a causa - credo - di un overbooking nell'hotel in cui saremmo andati a stare, ci proponevano di pernottare in un altro, della stessa catena, che guarda caso è probabilmente il migliore disponibile in loco. "Aspetta un po'", mi son detto, e sono andato a verificare che non ci fosse la fregatura, tipo che l'hotel si trovava a dieci chilometri dalla fermata del bus e dalla stazione del treno... E no, tutto era a posto. Anzi, meglio: casette con stanze enormi individuali, nascoste in un parco lussureggiante dove colibrì ed altri variopinti uccelli svolazzano tra centinaia di orchidee e bromelie, un bel ristorante con vista sul fiume Urubamba e svariate escursioni gratuite e guidate da ranger ben addestrati. E sì, è ben vero che il centro benessere e la sauna sono a pagamento, ma le due vasche con acqua riscaldata immerse nel suddetto verde lussureggiante sono gratuite, e la colazione a buffet è davvero ottima. Quindi, ho accettato, e l'entusiasmo dei componenti del gruppo è cresciuto di ora in ora nel trovarsi in questo stupendo posto (unico neo: il periodico sferragliare dei treni può dare noia, per quanto di notte si prendano una sosta - per fortuna; ma è una situazione comune a quasi tutto il villaggio, essendo stretta la valle e la maggior parte dello spazio occupato dal letto del fiume sacro agli Inca).
Per contro, l'altra e-mail non portava con sé nulla di buono: era la compagnia emettitrice della carta di credito aziendale che uso normalmente, che mi informava di aver bloccato la carta in quanto probabilmente clonata. Ovvero, qualcuno in qualche modo era riuscito a recuperarne i dati, ed ora stava tentando (per fortuna, infruttuosamente) di usarne una copia negli Stati Uniti. L'agenzia aveva immediatamente bloccato la carta, sapendo che io mi trovavo in un altro continente e notando tentativi di acquisto fatti in differenti località, ma il risultato è che ora io sono al momento senza copertura economica aziendale (tranne, eventualmente, una somma di circa 500 sterline che potrebbero farmi avere tramite Money Transfer), e avrò poco tempo tra un tour e l'altro per attivare una nuova carta, posto che JLA faccia in tempo a farmela avere... in caso contrario, attingerò alla mia carta personale, anche se la cosa è un pò scomoda per via del dimostrare poi la contabilità del tour... Vediamo che accadrà, sono in buone mani; nel frattempo, continuo a godermi il volo dei colibrì, mentre fuori il fiume scorre impetuoso e scuro come sempre in questa stagione, da tempi immemori.
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inserito il 01/11/2013
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