A Cusco piove
Sarà che è la stagione delle piogge, ma sono 3 giorni che siamo a Cusco e sono 3 giorni che piove, puntualmente, ogni tardo pomeriggio o sera. Anche adesso, mentre scrivo, sta venendo giù. A volte è intensa, a volte leggera, ma è sempre pioggia. E sì, è vero che le strade acciottolate, e persino le pietre dei possenti muri che gli Inca sapevano costruire così bene, a differenza dei moderni sedicenti muratori, nella luce notturna dei lampioni ne guadagnano, quando sono bagnati, con quei riflessi che odorano di pulizia e di fresco; però, dopo un po’, ti stufi di tornare in albergo con le scarpe bagnate, che ci mettono più di una notte ad asciugarsi. E domani partiamo per il Valle Sagrado, destinazione finale Machu Picchu, quindi non è che ci sia molto tempo a disposizione...
La città è come me la ricordavo, non sembra essere cambiata di molto: ad ogni angolo c’è una signora vestita in modo molto colorato, solitamente con della mercanzia da vendere oppure con un alpaca, grande o piccolo, con cui farsi fotografare dai turisti in cambio di un’offerta; le chiese sono ancora tutte lì, a ricoprire le rovine dei templi inca che i conquistatori spagnoli decisero di abbattere al più presto, e in attesa del prossimo terremoto che le farà cadere, perché anche gli spagnoli, in quanto ad arte muratoria, ne sapevano meno degli inca (o, forse, semplicemente non si impegnavano abbastanza); il mercato di San Pedro contiene ancora bancherelle che espongono ogni bendiddio, anche se non arrivano ai vertici del Mercato delle Streghe di La Paz quanto a stranezza; e i lustrascarpe continuano a lustrare, seduti sui loro panchettini di legno, mentre la gente passa ed il mondo gira.
Il mio gruppo è un po’ acciaccato, a causa non solo del mal d’altura ma anche di vari virus intestinali, che più o meno ogni giorno hanno fatto sì che qualcuno preferisse restare al caldo e tranquillo in hotel, possibilmente a breve distanza da un bagno, piuttosto che avventurarsi in una delle escursioni in programma. E sì che sono interessanti assai: giusto ieri abbiamo fatto un giro delle rovine inca intorno alla città, ma ancor prima siamo andati alle isole galleggianti degli Uro, sul lago Titicaca, e ancora all’Isola del Sole, sullo stesso lago, e a vedere Tiahuanaco, con il suo tempio semiinterrato le cui pareti sono ricoperte di deliziosi e misteriosi mascheroni. E’ un tour culturale, ma non solo, anche se sicuramente la lunghezza ed il ritmo non favoriscono il riposo: a me è capitato più di una notte di dormire per meno di 6 ore, e la cosa alla fine della giornata si fa sentire, eccome se si fa sentire. Anche ora, che scrivo, gli sbadigli si sprecano. E, però, fuori la pioggia è terminata, e amerei uscire per vedere le strade... ma domattina, come dicevo, si riparte, e quindi sarà per un’altra volta.
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inserito il 05/01/2013
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