Devo essere scemo
La spiaggia di Copacabana è a circa 50 metri dall’appartamento che ho affittato (sì, lo so, ho detto appartamento; ma costa la metà della più economica stanza d’albergo che avevo trovato, ed i miei clienti alloggeranno a due passi), ed io sono chiuso in casa a lavorare. Devo essere scemo.
Mi trovo a Rio de Janeiro, ovviamente: sono arrivato ieri sera, dopo n ore di volo da Santiago e delle splendide vedute delle cime della Ande innevate. Il Cristo Redentore, invece, non l’ho visto in atterraggio, perché per qualche inspiegabile ragione non gli fanno passare i jet molto vicini; e la statua, di per sé, seppur famosa, non è poi tanto grande, solo qualche decina di metri, quindi dall’aereo che sorvolava la baia non si vedeva.
La temperatura è umidiccia, ma si sopravvive senza problemi. Ho cucina, bagno e camera da letto a mia disposizione, in un edificio che contiene altri 429 di questi mini appartamenti (così, almeno, mi è parso di capire dal portiere; ma può essere pure che mi abbia detto "sono le ventuno e trentadue", il mio portoghese è ancora troppo arrugginito per avere certezze quando si tratta di conversazione con i locali). Ed ho accesso ad internet, soprattutto, ché se no non riuscirei a sistemare le ultime cose che devo preparare prima dell’arrivo dei partecipanti al prossimo tour, il Beijaflor (colibrì), che parte domani. Faremo Rio, Iguaçu (parte brasiliana e parte argentina), Manaus (con 3 notti in un villaggio della selva amazzonica) e Salvador de Bahia. Un tour de force e de temperaduras che, al confronto, quello del Cile mi parrà quasi una "passeggiata de salute".
Termineremo a Salvador, come dicevo. Dopodiché, avrò circa 3 settimane di tempo libero, prima di tornare a Rio per un altro giro, questa volta ben più lungo, attraverso il continente fino a Lima, dove finalmente reincontrerò l’amico Daniele Santamaria (non è il cognome, ma solo il soprannome che gli abbiamo affibiato) e la sua nuova famigliola peruviana, comprensiva di giovane moglie incinta (ah, quanto tempo è passato da quando il buon Santamaria esitava prima di entrare in una discoteca...). Ed in quel tempo libero, sto seriamente pensando di prendere lezioni di portoghese, per poter finalmente capire che ora è e quanti appartamenti ci sono, e altre cose utili così. Del resto, le alternative sarebbero addentrarmi nella religione Candomblé (ma anche no), ritentare la fortuna con la capoeira (ma il precedente tentativo non è che mi lasci molte speranze), frequentare un corso di cucina bahiana (che include molto pesce, quindi rien a fair), addentrarmi nei parchi e riserve nazionali di quella regione, oppure sdraiarmi su spiagge dorate e restare a farmi rosolare dal sole... mmm, ora che ci penso...
L'appartamento l'ho trovato con AirB&B, una sorta di CouchSurfing a pagamento con il quale le persone offrono (o cercano) stanze o alloggi in giro per il mondo. Come i piccoli annunci del giornale locale, ma un po' più tecnologico. L'indirizzo internet è https://it.airbnb.com/
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inserito il 18/11/2012
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