Di nuovo a scuola, sulle rive del Tamigi
Da alcuni giorni sono a Londra. Di nuovo, dopo giugno: quelli di Journey Latin America, una delle compagnie turistiche per le quali ero venuto qui a giugno a fare dei colloqui, ha deciso di affidarmi una serie di tour oltreatlantico, a cominciare da novembre. E, per questo, sono tornato "sui banchi di scuola", prendendo parte ad un corso intensivo durante il quale mi stanno spiegando come funziona la compagnia, come funzionano i loro tour e, da stamattina, anche i dettagli di quello che comincerò tra poco più di sette giorni.
Era un bel po’, che non andavo a scuola. Alle ore di studio giornaliero, si aggiungono le sensazioni che nascono dall’uscire dalla casa degli amici che mi stanno ospitando, Martin e Ginette, e camminare insieme a tanti bambini ed adolescenti, tutti nelle loro belle uniformine, che vanno a piedi o sui tripattini (che stanno diventando una moda dilangante, tanto che ci ho visto andare anche infanti di pochi anni al seguito delle madri che accompagnavano i figli più grandicelli), almeno fino alla fermata del bus. Poi, quando arriva, sfodero la mia bella carta Oyster, la piazzo sul lettore elettronico e mi inerpico al secondo piano del gigante rosso, che di più londinese ci sarebbero solo le cabine telefoniche, le cassette delle lettere e i poliziotti col casco nero (e approposito di casco nero: l’altro giorno mi sono imbattuto, nella zona di Twickenham, in un negozio pieno di caschi di Guerre Stellari, e mi è venuta in mente la storia che era uscita qualche mese fa sui giornali di questo tipo di Londra che è in causa con George Lucas perché vende i caschi e le uniformi - quella completa da Stormtrooper costa quasi 1000 sterline, ma il casco bianco meno di 300 - che aveva a suo tempo disegnato per il film, e sui quali pare il regista e produttore americano non possa vantare alcun copyright; sono entrato, ed era proprio il negozio del tipo... sono rimasto appiccicato alla vetrina, sbavante, per una decina di minuti); e, da sopra, è tutto un altro vedere, e il traffico intasato dalle mamme che portano il figlio a scuola con il SUV è più distante e ci fai meno caso.
Mezz’ora, ci vuole: la sede della compagnia è nella zona di Chiswick, nei pressi di un bel parco al cui centro spicca una chiesa antica e nel quale i cani si rincorrono sotto lo sguardo divertito ma attento dei padroni, mentre un omino nella sua casacca ad alta visibilità soffia via le foglie dal selciato (essendo autunno, ed essendoci molti alberi e vento, direi che è una missione impossibile, ma si sa che agli uomini raramente piacciono le cose facili). Fa freschiello, stamattina piovigginava pure, ma pare che molti non se ne siano accorti, e girano in magliette a maniche corte mentre io (ed altri, per la verità) tiro su il bavero della giacca. E le giornate sono lunghe, e piene di informazioni: sono stato istruito da persone di almeno 7 dipartimenti diversi della compagnia, compreso quello che si occupa del "turismo responsabile" e delle azioni pro-ambiente...
Arrivi alla sera e sei stanco, anche se tutto è stato interessante e le persone cortesi e simpatiche e disponibili a chiarire i dubbi che hai, tu povero italiano venuto qui a inseguire il tuo cervello in fuga.
E, quindi, torno a casa, e trovo Ginette o Martin o tutti e due (hanno un po’ di impegni sportivi differenti, lui appassionato di calcio giocato e tifato e lei abile giocatrice di "badminton" - che è quella cosa che noi in spiaggia si fa con le racchettine, ma qua invece prendono maledettamente sul serio), che anche loro sono stanchi dopo una giornata di lavoro (Ginette un po’ meno, nel senso che come elettricista lavora saltuariamente, mentre la sua attività fresca fresca di quest’anno di tour in bicicletta in giro per Londra è al momento sospesa per tempo atmosferico e mancanza di prenotazioni), e si mangia nel salottino parlando di tante cose, viaggi compresi (ché anche loro, ogni tanto, spariscono per sei mesi, e visitano il mondo). A parte ieri, quando siamo andati a Camden Town per vedere una rappresentazione teatrale, in cui tre giovani hanno improvvisato 3 pieces davanti ad un pubblico di 7 individui (noi compresi) che gli avevano passato delle parole-chiave... abbastanza ben fatte, specie la prima, e soprattutto interessanti, se è vero che poi siamo andati avanti a parlarne per un’ora e mezza mentre ci abbuffavamo ad un (ab)buffet cinese (7,80 sterline per mangiare quanto vuoi pescando dai portavivande non è certo un cattivo affare, specie da queste parti!).
Mi sono trovato bene con M & G, sono delle brave persone, simpatiche ed attive senza strafare e, soprattutto, caratterizzate da una buona dose di entusiasmo. In mattinata però li saluterò, e dopo un’altra giornata nella sede di JLA raggiungerò un altro couchsurfer, che si è offerto per il finale di settimana, quando spero di poter vedere un po’ di questa capitale inglese così grande e ricca di possibilità da scoprire...
La compagnia di Ginette si chiama Merry Pedaller, ed il sito è http://www.merrypedallerbiketours.co.uk/.
Invece, quello di Andrew Ainsworth e delle sue creazioni per appasionati di fantascienza è http://www.originalstormtrooper.com/
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inserito il 26/10/2012
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