Il suo volto ha una maschera...
Tre giorni di relax, a Città del Messico. Almeno, è quello che speravo. In realtà, ho passato un bel pò di tempo a redigere (che verbo serio, redigere... sembra quasi una cosa che fa un notaio, o un giudice, e non uno zingaro come me) il rapporto economico e i commenti sul tour appena concluso, che se no giustamente Sarita di Vagabondo mi tira le orecchie. E, incredibile a dirsi, ho pure tirato un pò il fiato, riposando più la mente che le gambe: camminare lungo i viali principali, con uno strabuffo (per me) cappello di paglia in testa (me l'ha lasciato Elisa, mamma Beghelli, ed io le ho promesso che, nonostante solitamente non indossi cappelli, lo porterò in giro per l'America Centrale scattandogli delle foto in posti famosi o in situazioni buffe, un pò come nel film Amelie con il nano da giardino (il cappello pesa meno, e fa meno ridere se te lo metti in testa... per quanto su di me faccia ridere comunque) e due cuffie nelle orecchie ascoltando l'ultimo album sinfonico di Peter Gabriel, e limitarsi a guardarsi intorno, guardare lo svettare dei palazzi delle banche, gli uccelli sugli alberi, le facce della gente che ti incrocia... (anche) questa è vita.
Ohi, non pensiate che sia tutto cazzeggio, eh?! Ho fatto anche il serio turista, andando a visitare quei posti che non ero ancora riuscito a depennare dalla mia lista: il ministero dell'educazione, in cui tutti i portici proteggono murali di Diego Rivera, dipinti con uno stile meno intenso di quelli che avevo già visto ma nondimeno interessante; la piazza di Santo Domingo, con il palazzo universitario sede di un museo sull'Inquisizione e di una interessantissima mostra di embriologia; ed il museo della caricatura, che ricostruisce decenni di storia messicana attraverso le vignette uscite su periodici, riviste, manifesti. E, poi, un vecchio vizio: entrare nelle librerie di calle Donceles e perdersi a leggere i titoli sugli scaffali, letteralmente per ore... Ci vorrebbe la bacchetta magica per trovare un certo libro sotto i grandi cumuli, ma almeno lungo i muri pare esistere un ordine alfabetico, anche se alla fine esco senza acquistare nulla (ma con una lista di desiderata lunga così!)
Mientras tantos, cerco di organizzare il resto del mio soggiorno da questa parte dell'Atlantico: butto giù una bozza di spostamenti fino alla fine di gennaio, e contatto couchsurfer nelle varie località sperando di ottenere risposta un pò da tutti (è più interessante visitare un luogo con qualcuno del posto, e spesso anche più divertente). E, parlando con Sara, ci rendiamo conto che forse è possibile organizzare un viaggio anche in Guatemala e Belize, lungo una rotta che Vagabondo ha già sperimentato varie volte... io sono già qui, quei paesi mi interessano, e quindi decidiamo di provarci, per il 2 febbraio (se la cosa non andasse in porto, io in quei giorni raggiungerei comunque il confine belisiano, quindi non cambierebbe molto i miei piani. Che, per il momento, tengono solo questo appuntamento fisso in Baja California per i primi di marzo, quando le balene saranno là a riprodursi ed io spero di vederle con i cuccioli (chiamare cucciolo una cosa di svariati quintali mi pare un tantino esagerato, a dire il vero).
Mercoledì partirò per Puebla, quindi martedì sera con Socorro ed altri Cs locali e di passaggio decidiamo di fare la tonteria della settimana: andiamo all'Arena Mexico a vedere uno spettacolo di lotta libera. Avete presente l'Uomo Tigre? Quel tipo con una maschera ed un mantello felini che si batteva su un ring con altri personaggi spesso incredibili, tra cui il grande Antonio "HINOKI! HINOKI! HINOKI!" Hinoki? Ebbene, qui 3 volte alla settimana (ed in altri palazzetti, in altre occasioni ancora) gli emuli di quei personaggi, tutti quanti con la loro bella maschera (finché non gliela tolgono perché sconfitti pesantemente) e nomi fantastici come "re scorpione" e "cane Cerbero" e "tutto matto" mettono in scena uno spettacolo fatto di mosse acrobatiche e quasi sempre programmate per la gioia di grandi e piccini, mentre signorine rotondette sculettano al ritmo di musica e dei presentatori dalla voce stentorea dei dj degli anni '80 commentano le fasi salienti. Fuori, bancherelle ovunque vendono maschere, mantelli, bamboline, foto e persino modellini del ring dei beniamini del pubblico. Una serata all'insegna del popcorn, della birra e del tifo più sfegatato, quindi... peccato solo manchi Naoto Date :(
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inserito il 10/01/2012
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