Mentre mi godo le spettacolari cime della Cordillera, qui da Huaraz, mi vengono in mente alcuni dettagli curiosi della vita di ogni giorno. Eccone una selezione:

- Decenni (che sembran secoli) fa, all'incrocio di Corso Palladio e Corso Fogazzaro a Vicenza si potevano trovare dei venditori di dolciumi, con i loro banchetti di vetro sorretti da esili gambe metalliche e contenenti ogni bendiddio: fichi caramellati, noci caramellate, noccioline tostate e zuccherate, etc. etc.
Ora, a distanza di un oceano, ritrovo altri venditori (in realtà venditrici), che per pochi spiccioli ti vendono dolcetti al cocco, noccioline caramellate, biscotti di ogni tipo, mandorle glassate o cioccolatate; ed ancora: tè, mate, "cicha" (bevanda normalmente a base di mais fermentato, anche se varietà "morada" è deliziosamente analcoolica)... un paradiso, non solo per i bambini che escono da scuola, ma anche per chi come me in fondo in fondo è ancora giovincello :-)

- La prassi di tenere i fari spenti per risparmiare la batteria è, per fortuna, quasi inesistente qui in Perù (al contrario della Bolivia); è comunque buona norma aguzzare la vista di notte, perché c'è sempre il pirata in agguato...

- La disorganizzazione di Lima contrasta abbastanza chiaramente con l'organizzazione di altre capitali, quali ad esempio Santiago e La Paz (sì, perfino La Paz!): non si trova un'ufficio turistico vero (esistono solo le agenzie camuffate da uffiti turistici) in tutto il centro, una marea di dipendenti comunali con un uniforme che li rende visibili sono a disposizione dei turisti nelle strade ma in realtà sanno poco o niente, il traffico caotico si blocca a certi orari soprattutto grazie all'indiscriminata guida degli autisti di "micro" e "combi" (i bus che sostituiscono l'inesistente servizio pubblico), persino al Palazzo Presidenziale non sanno quando e se c'è il cambio della guardia...

- Contrattare per l'alloggiamento sembra rimanere una regola fissa, ed è sempre meglio verificare che ci sia effettivamente acqua calda nella doccia (privata o comune che sia); il cibo, invece, rimane intoccabile, i prezzi sono spesso esposti fin dall'entrata (non vi sembri una cosa scontata), e quasi sempre si può approfittare di vari menu a prezzo fisso di discreta qualità (le zuppe, però, tendono ad essere sempre fatte con buste Knorr!).

- Molti bambini, specie nei villaggi isolati, hanno preso l abrutta abitudine di mendicare caramelle o soldi dai turisti (solo quelli di pelle bianca, però... pare che i locali non interessino). Io, come regola, tendo a non ottemperare, perché so che molte volte (per i soldi, in particolare) tutto va nelle tasche dei genitori, o se non è così rafforzo solo questa cattiva abitudine. Però, devo ammettere che a volte è difficile resistere... capita, quindi, di compartire una bibita, o un pezzo di cioccolata, o qualche nocciolina...

- Continuo a non vedere gatti, in giro. La cosa, che poteva essere sospetta nel Cusco, dove propongono come piatto locale il "cuy" (o porcellino d'india), qui diventa una curiosità... se i cani sembrano riprodursi tranquillamente senza problemi, che succede ai felini così utili a tener lontani i ratti? Mmm, in realtà, non ho visto neppure molti ratti, in giro... la cosa si fa sempre più sospetta!

- Il servizio postale, seppure enormemente celere ed efficiente (il paccone sudamericano è già arrivato a casa, in meno di 2 settimane), è estremamente costoso... spero che i pochi che riceveranno una cartolina con francobollo peruviano sappiano apprezzare dovutamente la cosa :-)