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Attendendosi l'inaspettato
Ho scelto, come compagno di viaggio per le isole Fiji, Douglas Adams, autore della celeberrima (giustamente) "Guida galattica per gli autostoppisti"; e mai scelta si è rivelata più azzeccata: il fu Douglas (defunto qualche anno fa) era infatti un maestro nel comporre trame complicate da continui e bizzarri salti del caso e coincidenze... e a mio parere deve essersi ispirato a queste isole...
Lasciata Suva, dove ho visitato l'interessante Museo nazionale e ho gironzolato per mercati e mercatini (e mi son gustato in anteprima il film "The Incredibles", appena uscito e che vivamente consiglio per qualità artistica et trama), ho raggiunto l'isola di Oviuni per visitare l'antica capitale Levuka e, soprattutto, per immergermi nel famoso Wakaya Passage, a quanto pare pieno di squali e pesci martello (anch'essi squali!), saltando di bus in barca pericolante e di nuovo in furgoncino. All'arrivo, scopro che non ci sono operazioni subacquee causa tempo atmosferico inclemente, e che il posto sarà tendenzialmente morto per un giorno e mezzo essendo sabato pomeriggio... tempo di collegare due neuroni, chiedere due info e (dopo due ore dal mio arrivo) prendo un barcozzo che per 20 cucuzze mi porta a Caqelai (pronunciato Fangalai, e non chiedetemi perché).
Caqelai: isolette che con la bassa marea ci metti 20 minuti a girarle intorno, popolata da circa 20 locali e, mediamente, una decina di stranieri. Il P A R A D I S O in terra, oserei dire: 35 dollari per una buon letto con rete antizanze e fiori ogni dì sul cuscino, 3 pasti e tè del pomeriggio, e sessioni musicali di kava nelle serate. Oltre a questo, tanto snorkelling sui coralli circostanti, partite di pallavolo e molte chiacchiere con gli altri naufraghi. Insomma, ci ho fatto la firma per 3 giorni.
Poi, ovviamente, son ripartito (e vi pare che mi possa fermare in Paradiso?). Barcozzo, autostop per 5 km, e poi bus fino alla parte nord di Viti Levu, all'altezza di RakiRaki, dove ho preso un'altra barchetta per l'isola di Nananu-i-ra. Questa anche è molto bella (per la 4a volta reincontro Simon, inglese conosciuto a Pacific Harbour, e della cui parlantina amichevolmente mi son rotto i maroni!), ma leggermente più affollata, essendo una delle soste prestabilite per la "FeeJee Experience", bus verde che carica sciamannati disposti a pagare 240 sacchi e li porta in torno all'isola di Viti Levu facendogli assaporare un pò dell'isola (seeee...). Vi passo 3 giorni, aspettando inutilmente un traghetto (cancellato) per Vanua Levu, spargendo con malcelata malizia la voce che il 15 è il mio compleanno (niente sconti, ma un pò di gente che mi ha fatto gli auguri, comprese le cuoche del posto), e egttandomi di continuo in snorkellate sulla barriera e escursioni in kayak (ovviamente, a disposizione gratuita). La musica che si sparge dall'edificio centrale è abbastanza assordante durante il giorno, ma è sufficiente allontanarsi qualche centinaia di metri, o anche raggiungere una delle amache sulla spiaggia, per ritrovare la pace.
Per i curiosi: i regali di compleanno sono stati 3 pesci che non avevo mai visto prima (un pesce angelo giovane a strisce blue ed azzurre, un pesce palla dalla pancia giallastra/arancione, ed un piccolo barramundi che pareva un pierrot con le frange), una fetta di dolce al cioccolato in più (dalle cuoche) e la luna sulla risacca delle onde...
Venerdì, mi son stufato di aspettare, e son tornato sulla terraferma (anche perché, sull'isola, internet costava 50 cent al minuto -!- e per telefonate anche locali caricavano 3 dollaroni giusto per simpatia) a RakiRaki, dove telefonando a Suva ho scoperto che il traghetto da qui era stato cancellato e che ce n'era uno in partenza nel tardo pomeriggio; salto al volo sul primo bus che passa, raggiungo Suva mezz'ora prima della partenza del traghetto, acquisto il biglietto e salgo (o scendo) nell'inferno: nonostante l'aria condizionata, e la tv che mostrava alcuni film di medio valore, l'enorme accumulo di sudore umano e di rumori infantili e senili mi ha fatto sentire in una bolgia dantesca; il traghetto, un mezzo scassone grco che non so cosa ci faccia alle Fiji, sbuffando ha arrancato lentamente per una notte intera fino a SavuSavu in Vanua Levu, dove ha sbarcato un pò di mercanzia (e me per due ore, nel frattempo) e da dove è ripartito alla volta dell'isola di Taveuni verso le 10 del mattino del sabato... arrivo in Taveuni, 4 ore dopo.
Lasciata Suva, dove ho visitato l'interessante Museo nazionale e ho gironzolato per mercati e mercatini (e mi son gustato in anteprima il film "The Incredibles", appena uscito e che vivamente consiglio per qualità artistica et trama), ho raggiunto l'isola di Oviuni per visitare l'antica capitale Levuka e, soprattutto, per immergermi nel famoso Wakaya Passage, a quanto pare pieno di squali e pesci martello (anch'essi squali!), saltando di bus in barca pericolante e di nuovo in furgoncino. All'arrivo, scopro che non ci sono operazioni subacquee causa tempo atmosferico inclemente, e che il posto sarà tendenzialmente morto per un giorno e mezzo essendo sabato pomeriggio... tempo di collegare due neuroni, chiedere due info e (dopo due ore dal mio arrivo) prendo un barcozzo che per 20 cucuzze mi porta a Caqelai (pronunciato Fangalai, e non chiedetemi perché).
Caqelai: isolette che con la bassa marea ci metti 20 minuti a girarle intorno, popolata da circa 20 locali e, mediamente, una decina di stranieri. Il P A R A D I S O in terra, oserei dire: 35 dollari per una buon letto con rete antizanze e fiori ogni dì sul cuscino, 3 pasti e tè del pomeriggio, e sessioni musicali di kava nelle serate. Oltre a questo, tanto snorkelling sui coralli circostanti, partite di pallavolo e molte chiacchiere con gli altri naufraghi. Insomma, ci ho fatto la firma per 3 giorni.
Poi, ovviamente, son ripartito (e vi pare che mi possa fermare in Paradiso?). Barcozzo, autostop per 5 km, e poi bus fino alla parte nord di Viti Levu, all'altezza di RakiRaki, dove ho preso un'altra barchetta per l'isola di Nananu-i-ra. Questa anche è molto bella (per la 4a volta reincontro Simon, inglese conosciuto a Pacific Harbour, e della cui parlantina amichevolmente mi son rotto i maroni!), ma leggermente più affollata, essendo una delle soste prestabilite per la "FeeJee Experience", bus verde che carica sciamannati disposti a pagare 240 sacchi e li porta in torno all'isola di Viti Levu facendogli assaporare un pò dell'isola (seeee...). Vi passo 3 giorni, aspettando inutilmente un traghetto (cancellato) per Vanua Levu, spargendo con malcelata malizia la voce che il 15 è il mio compleanno (niente sconti, ma un pò di gente che mi ha fatto gli auguri, comprese le cuoche del posto), e egttandomi di continuo in snorkellate sulla barriera e escursioni in kayak (ovviamente, a disposizione gratuita). La musica che si sparge dall'edificio centrale è abbastanza assordante durante il giorno, ma è sufficiente allontanarsi qualche centinaia di metri, o anche raggiungere una delle amache sulla spiaggia, per ritrovare la pace.
Per i curiosi: i regali di compleanno sono stati 3 pesci che non avevo mai visto prima (un pesce angelo giovane a strisce blue ed azzurre, un pesce palla dalla pancia giallastra/arancione, ed un piccolo barramundi che pareva un pierrot con le frange), una fetta di dolce al cioccolato in più (dalle cuoche) e la luna sulla risacca delle onde...
Venerdì, mi son stufato di aspettare, e son tornato sulla terraferma (anche perché, sull'isola, internet costava 50 cent al minuto -!- e per telefonate anche locali caricavano 3 dollaroni giusto per simpatia) a RakiRaki, dove telefonando a Suva ho scoperto che il traghetto da qui era stato cancellato e che ce n'era uno in partenza nel tardo pomeriggio; salto al volo sul primo bus che passa, raggiungo Suva mezz'ora prima della partenza del traghetto, acquisto il biglietto e salgo (o scendo) nell'inferno: nonostante l'aria condizionata, e la tv che mostrava alcuni film di medio valore, l'enorme accumulo di sudore umano e di rumori infantili e senili mi ha fatto sentire in una bolgia dantesca; il traghetto, un mezzo scassone grco che non so cosa ci faccia alle Fiji, sbuffando ha arrancato lentamente per una notte intera fino a SavuSavu in Vanua Levu, dove ha sbarcato un pò di mercanzia (e me per due ore, nel frattempo) e da dove è ripartito alla volta dell'isola di Taveuni verso le 10 del mattino del sabato... arrivo in Taveuni, 4 ore dopo.
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Il giorno 24/12/2004, Renato ha scritto...
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inserito il 17/12/2004
visualizzato: 2933 volte
commentato: 1 volta
totale racconti: 562
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