Davvero, difficilmente ho trovato qualcosa di meno interessante; e sì che ho girato in lungo ed in largo, sotto la continua pioggerellina e qualche sporadico sprazzo di sole. Ma niente: tutti sparivano verso le 18, ed alle 20 non c'era nessuno per strada.
Alternative di sopravvivenza: ho passato due intere giornate nella biblioteca statale, grazie al collegamento gratuito ad internet ho potuto mettere mano alle pagine della nuova versione del sito e son lieto di annunciare che sono a buon punto (ma quando continuerò, ora? Questo è il dilemma); mi son dilettato di fotografia lungo i moli; ho acquistato quantitativi enormi di derrate alimentari che, capiti i tempi dell'ostello (molto bello, ma con cucina microscopica che si sovraffollava nelle ore di punta), mi hanno rimesso qualche ettogrammo a posto; ed ho finalmente visto "Vita e morte di Peter Sellers" (molto bellissimo: consiglio vivamente), approfittando dell'offerta "SuperTuesday" del locale Warner Village.

Oggi ho fatto ritorno a Melbourne, incontrando Shane per un caffè all'ora di pranzo (lui ora lavora, ed io ero reduce da una colazione in cui ho tentanto di finire tutti gli avanzi) e poi riuscendo finalmente a visitare il museo nazionale, che è favoloso: ho passato due ore e mezza solo per vedere la Camera Virtuale, con immagini stereoscopiche al computer del complesso archeologico cambogiano di Angkor, l'ultimo rimasto dei primi quattro computer costruiti al mondo, e l'esibizione "BugsAlive" con insetti di ogni sorta e dimensione che vivevano le loro vite all'interno di teche enormi (e dotate di lente di ingrandimento).

Le due ragazze ungheresi essendo leggermente indisposte (medicalmente parlando), Shane ed io abbiamo celebrato la mia partenza in un pub, gustando una tipica cena australiana (polpettoni con salsa di cipolla, patate fritte, un pò di insalata come contorno ed un bicchierone di birra... uno solo, che poi mi da alla testa, e Shane ride).

Domattina, mi involerò per le Fiji, sveglia permettendo...