FUNtastic!
È con questo urlo che la hostess australiana ci ha spiegato come dovevamo fare nel caso in cui avessimo dovuto aprire il portello di emergenza (ho scelto come al solito il posto vicino ad uno di essi, in quanto c'è più spazio per le mie povere lunghe gambine!).
Ebbene sì, sono a Perth! Sono ospite di un esperantista e di suo cognato semiesperantista... sabato sera all'aeroporto ho trovato Debra con un bel cartello col mio nome e la pecora al centro (idea di sua figlia)... peccato che, senza occhiali, da 20 metri di distanza vedevo solo il cartello... ma non c'erano altri ad attendere qualcuno, quindi è stato facile incontrarsi.
Guidando speditamente, mi ha fatto fare un giro panoramico per le strade di Perth, e attraverso il grande King's Park. Siamo arrivati a casa sua, ho intravisto la giovane figlia che si nascondeva nella sua camera e poi abbiamo parlato a lungo di vari argomenti.
Al mattino, abbondante colazione, e poi in macchina raggiungiamo il centro. Quasi tutto è chiuso, poche anime vive si aggirano per le strade, e quindi abbiamo gioca facile nel muoverci tra qualche attrazione turistica (la trasparente Torre delle Campane e qualche chiesa) e le strade dove ostelli ed agenzie si rivolgono ai molti visitatori con lo zaino in spalla.
Tornati a casa, pranziamo mentre la figlia finalmente esce dal guscio e (incredibile!) ci parla, poi andiamo a casa di un esperantista che vive nei paraggi e che mi ospiterà per i prossimi giorni.
Peter non parla un buon esperanto come Debra, ma per tre ore cerca di seguire i miei discorsi (quando ha dei dubbi, glielo leggo in faccia e ripeto più lentamente) con discreto successo (Damien, suo cognato, che l'esperanto lo sta studiando con molta calma, acchiappa al volo qualche parola ogni tanto). Ci sono anche la figlia di Damien, ed una sua amichetta; ma verso ora di cena scompaiono, riaccompagnate dalle rispettive madri.
Parlottiamo in inglese, ma la stanchezza dei due ci impedisce di fare il partitone a Risiko che mi avevano proposto.
Questa mattina, Damien mi ha portato fino in centro in macchina (doveva passarci per andare al lavoro), ed io cominciato a guardarmi attorno. Il risultato: spazio. Tanto spazio. Strade larghe e a più corsie, case con discreto giardinetto intorno (tranne nel centro centro, ovviamente)... e poi tanta gente che non ha capito se qui è inverno o meno (temperatura media = 18 gradi), c'è chi giri con la giacca a vento e gli scarponi pelosi tipo Yeti e chi in ciabatte infradito e maglietta maniche corte... io sono un via di mezzo (vi ricordo che la mia giacca è ancora da qualche parte in Indonesia). Visito alcuni ostelli, e ricopio un pò di indirizzi di persone che cercano compagni di viaggio per condividere spese ed avventure; poi, visito dei negozi per vedere i costi del materiale che mi servirà, e ne approfitto per acquistare una cintura (davvero, lo giuro, i jeans mi cadono...) e una carta telefonica (dalle prestazioni incredibili: ho telefonato in Italia tre volte, nel pomeriggio, spendendo circa 1 euro in tutto!). Cammino un pò per le strade, osservando gli australiani che si aggirano senza saltellare (riferirò in seguito sulla fauna femminile, particolarmente notevole!), e poi prendo uno degli autobus gratuiti e raggiungo King's Park, dove prendo parte ad un escursione guidata nel giardino botanico (che è bello e pure interessante... questo è uno dei più bei parchi che abbia mai visto!). Fatte le telefonate di cui sopra, con una leggere pioggerella (altra priorità: un ombrello) prendo il bus per tornare e... patatrac: un pazzo ci taglia la strada, la prontezza di riflessi dell'autista ci salva dal botto ma il bus si ferma per soccorrere l'altro guidatore e così aspettiamo che arrivi l'autobus di scorta, il quale autista non conosce bene le fermate e quindi mi chiede gentilmente di chiedere agli altri passeggeri dove si trova quella che serve a me ;-)
Arrivo, cmq, salvo. Damien cucina un buon risotto, poi riceviamo la visita della vicina di casa di Peter ed insieme gustiamo una torta e parliamo di stranezze del posto. La partita salta di nuovo, causa stanchezza degli avversari (mi sa che se va avanti così...)
Ebbene sì, sono a Perth! Sono ospite di un esperantista e di suo cognato semiesperantista... sabato sera all'aeroporto ho trovato Debra con un bel cartello col mio nome e la pecora al centro (idea di sua figlia)... peccato che, senza occhiali, da 20 metri di distanza vedevo solo il cartello... ma non c'erano altri ad attendere qualcuno, quindi è stato facile incontrarsi.
Guidando speditamente, mi ha fatto fare un giro panoramico per le strade di Perth, e attraverso il grande King's Park. Siamo arrivati a casa sua, ho intravisto la giovane figlia che si nascondeva nella sua camera e poi abbiamo parlato a lungo di vari argomenti.
Al mattino, abbondante colazione, e poi in macchina raggiungiamo il centro. Quasi tutto è chiuso, poche anime vive si aggirano per le strade, e quindi abbiamo gioca facile nel muoverci tra qualche attrazione turistica (la trasparente Torre delle Campane e qualche chiesa) e le strade dove ostelli ed agenzie si rivolgono ai molti visitatori con lo zaino in spalla.
Tornati a casa, pranziamo mentre la figlia finalmente esce dal guscio e (incredibile!) ci parla, poi andiamo a casa di un esperantista che vive nei paraggi e che mi ospiterà per i prossimi giorni.
Peter non parla un buon esperanto come Debra, ma per tre ore cerca di seguire i miei discorsi (quando ha dei dubbi, glielo leggo in faccia e ripeto più lentamente) con discreto successo (Damien, suo cognato, che l'esperanto lo sta studiando con molta calma, acchiappa al volo qualche parola ogni tanto). Ci sono anche la figlia di Damien, ed una sua amichetta; ma verso ora di cena scompaiono, riaccompagnate dalle rispettive madri.
Parlottiamo in inglese, ma la stanchezza dei due ci impedisce di fare il partitone a Risiko che mi avevano proposto.
Questa mattina, Damien mi ha portato fino in centro in macchina (doveva passarci per andare al lavoro), ed io cominciato a guardarmi attorno. Il risultato: spazio. Tanto spazio. Strade larghe e a più corsie, case con discreto giardinetto intorno (tranne nel centro centro, ovviamente)... e poi tanta gente che non ha capito se qui è inverno o meno (temperatura media = 18 gradi), c'è chi giri con la giacca a vento e gli scarponi pelosi tipo Yeti e chi in ciabatte infradito e maglietta maniche corte... io sono un via di mezzo (vi ricordo che la mia giacca è ancora da qualche parte in Indonesia). Visito alcuni ostelli, e ricopio un pò di indirizzi di persone che cercano compagni di viaggio per condividere spese ed avventure; poi, visito dei negozi per vedere i costi del materiale che mi servirà, e ne approfitto per acquistare una cintura (davvero, lo giuro, i jeans mi cadono...) e una carta telefonica (dalle prestazioni incredibili: ho telefonato in Italia tre volte, nel pomeriggio, spendendo circa 1 euro in tutto!). Cammino un pò per le strade, osservando gli australiani che si aggirano senza saltellare (riferirò in seguito sulla fauna femminile, particolarmente notevole!), e poi prendo uno degli autobus gratuiti e raggiungo King's Park, dove prendo parte ad un escursione guidata nel giardino botanico (che è bello e pure interessante... questo è uno dei più bei parchi che abbia mai visto!). Fatte le telefonate di cui sopra, con una leggere pioggerella (altra priorità: un ombrello) prendo il bus per tornare e... patatrac: un pazzo ci taglia la strada, la prontezza di riflessi dell'autista ci salva dal botto ma il bus si ferma per soccorrere l'altro guidatore e così aspettiamo che arrivi l'autobus di scorta, il quale autista non conosce bene le fermate e quindi mi chiede gentilmente di chiedere agli altri passeggeri dove si trova quella che serve a me ;-)
Arrivo, cmq, salvo. Damien cucina un buon risotto, poi riceviamo la visita della vicina di casa di Peter ed insieme gustiamo una torta e parliamo di stranezze del posto. La partita salta di nuovo, causa stanchezza degli avversari (mi sa che se va avanti così...)
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Il giorno 22/06/2004, Massielena ha scritto...
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Informazioni
inserito il 21/06/2004
visualizzato: 2618 volte
commentato: 1 volta
totale racconti: 562
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