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Nara, la prima vera capitale del Giappone
In questi due giorni ho visitato Nara, città ricca di memorie storiche del passato nipponico. Con un facile collegamento ferroviario, in poco più di un'ora ho raggiunto il centro città, ed ho subito visitato il centro informazioni; è stato un colpo di fortuna: ho trovato una signora che era la suo primo giorno come guida volontaria, e mi ha scarrozzato in giro per tutti i siti gratuitamente e interessantemente.
Con lei ho visitato l'enorme tempio Todai-ji, la più grande costruzione lignea esistente al mondo, al quale si accede attraverso un portale altrettanto imponente (e guardata a vista da due proporzionate statue dall'espressione arcigna); all'interno, un grande Buddha, ed una trave di legno con un foro grande quanto la narice del principe indiano per permettere agli ardimentosi (o ai magri) di passarci attraverso... io ce l'ho fatta, quindi smettela di fare illazioni sul mio peso! Siamo poi andati, attraverso un parco enorme pieno di cerbiatti ormai dipendenti dai cracker di riso che i turisti regalano loro, al Nigatsu-do, tempio dal quale si potrebbe avere una bella vista sulla città (se non piovesse) e nel quale i monaci (durante il festival) scendono lungo una scalinata coperta per prendere da un pozzo molto antico l'acqua da offrire alla divinità (per la stessa scalinata, salgono i portatori della fiaccola per illuminare a giorno il tempio). Andiamo poi al Kasuga Taisha, famoso per le migliaia di lanterne di pietra che lo attorniano, e visitiamo qualche altro punto del parco. Salutata e ringraziata la mia guida, raggiungo Masako in una cittadina vicina per partecipare assieme al locale incontro esperantista (gli argomenti inizialmente sono tranquilli, ma verso la fine arriviamo a toccare cannibalismo e elementi di scelta per il proprio cibo... mmmm, mi sa che ci faccio un sondaggino...). Al termine, raggiungo la famiglia SERVAS che mi ospiterà per la notte nei pressi di Nara: non ho infatti volgia di rifare tanta strda domattina, ma soprattutto voglio parlare un pò in inglese ;-)
Loro si chiamano Urano (e ti pareva, per un mancato astronomo come me...), lui ovviamente è appassionato di astronomia (sono stati in Turchia per l'eclissi del 1999), hanno 3 figlie di cui una studia e vive a Vancouver in Canada (stupende le foto che mi mostrano delle aurore boreali osservate durante una visita fattale in marzo... voglio andarci anch'io!). Vediamo assieme un programma in cui insegnano la lingua inglese per mezzo di servizi su altri paesi, e poi parliamo di Iraq e di viaggi.
Stamattina, dopo una buona dormita ed una buona colazione, sono tornato a Nara. Rivisito con calma alcuni dei punti visti ieri, e poi un pò delle stradine del centro con i loro negozietti ed i loro museetti. Mi faccio poi una bella camminatina fino al tempio Yakushi-ji, dove posso osservare due grandi pagode (ma non grandi quanto quelle non più esistenti del tempio Todai-ji: circa 100 metri), di cui una con alcuni "falsi" piani aggiunti, una interessante serie di statue di Buddha e di suoi inservienti, e alcuni bei dipinti illustranti la storia dei pellegrinaggi del monaco che fondò la corrente religiosa qui osservata.
Torno poi a Kyoto, dove attendo il ritorno di Masako aggiornando questo diario.
Con lei ho visitato l'enorme tempio Todai-ji, la più grande costruzione lignea esistente al mondo, al quale si accede attraverso un portale altrettanto imponente (e guardata a vista da due proporzionate statue dall'espressione arcigna); all'interno, un grande Buddha, ed una trave di legno con un foro grande quanto la narice del principe indiano per permettere agli ardimentosi (o ai magri) di passarci attraverso... io ce l'ho fatta, quindi smettela di fare illazioni sul mio peso! Siamo poi andati, attraverso un parco enorme pieno di cerbiatti ormai dipendenti dai cracker di riso che i turisti regalano loro, al Nigatsu-do, tempio dal quale si potrebbe avere una bella vista sulla città (se non piovesse) e nel quale i monaci (durante il festival) scendono lungo una scalinata coperta per prendere da un pozzo molto antico l'acqua da offrire alla divinità (per la stessa scalinata, salgono i portatori della fiaccola per illuminare a giorno il tempio). Andiamo poi al Kasuga Taisha, famoso per le migliaia di lanterne di pietra che lo attorniano, e visitiamo qualche altro punto del parco. Salutata e ringraziata la mia guida, raggiungo Masako in una cittadina vicina per partecipare assieme al locale incontro esperantista (gli argomenti inizialmente sono tranquilli, ma verso la fine arriviamo a toccare cannibalismo e elementi di scelta per il proprio cibo... mmmm, mi sa che ci faccio un sondaggino...). Al termine, raggiungo la famiglia SERVAS che mi ospiterà per la notte nei pressi di Nara: non ho infatti volgia di rifare tanta strda domattina, ma soprattutto voglio parlare un pò in inglese ;-)
Loro si chiamano Urano (e ti pareva, per un mancato astronomo come me...), lui ovviamente è appassionato di astronomia (sono stati in Turchia per l'eclissi del 1999), hanno 3 figlie di cui una studia e vive a Vancouver in Canada (stupende le foto che mi mostrano delle aurore boreali osservate durante una visita fattale in marzo... voglio andarci anch'io!). Vediamo assieme un programma in cui insegnano la lingua inglese per mezzo di servizi su altri paesi, e poi parliamo di Iraq e di viaggi.
Stamattina, dopo una buona dormita ed una buona colazione, sono tornato a Nara. Rivisito con calma alcuni dei punti visti ieri, e poi un pò delle stradine del centro con i loro negozietti ed i loro museetti. Mi faccio poi una bella camminatina fino al tempio Yakushi-ji, dove posso osservare due grandi pagode (ma non grandi quanto quelle non più esistenti del tempio Todai-ji: circa 100 metri), di cui una con alcuni "falsi" piani aggiunti, una interessante serie di statue di Buddha e di suoi inservienti, e alcuni bei dipinti illustranti la storia dei pellegrinaggi del monaco che fondò la corrente religiosa qui osservata.
Torno poi a Kyoto, dove attendo il ritorno di Masako aggiornando questo diario.
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inserito il 20/04/2004
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